venerdì 8 ottobre 2021

"Sempre tornare" di Daniele Mencarelli | Recensione | Video-Blog Tour

Buon venerdì a tutti e ben ritrovati!

Si conclude oggi il primo Video-Blog Tour organizzato da me medesima: ringrazio Libri Mondadori per avermi lasciato carta bianca sull'organizzazione del festeggiamento per l'uscita del libro di cui parleremo oggi. L'altro grandissimo "grazie" va alle mie due colleghe, e soprattutto amiche, che hanno partecipato con entusiasmo ed estrema professionalità all'iniziativa, e di cui vi invito a scoprire i contenuti; li trovate linkati qui sotto.


TAPPA 1 - Vivere tra le righe

TAPPA 2 - Hope and Paper

TAPPA 3 - Little Reader Sophia

La recensione di Chiara

La recensione si Sophia


Daniele Mencarelli ha scritto un romanzo vitale, picaresco e intimo, che ha dentro il sole di un'estate in cammino lungo l'Italia, l'energia impaziente dell'adolescenza e la lingua calibratissima e potente di uno scrittore al massimo della sua forma.

È l'estate del 1991, Daniele ha diciassette anni e questa è la sua prima vacanza da solo con gli amici. Due settimane lontano da casa, da vivere al massimo tra spiagge, discoteche, alcol e ragazze. Ma c'è qualcosa con cui non ha fatto i conti: se stesso. È sufficiente un piccolo inconveniente nella notte di Ferragosto perché Daniele decida di abbandonare il gruppo e continuare il viaggio a piedi, da solo, dalla Riviera Romagnola in direzione Roma. Libero dalle distrazioni e dalle recite sociali, offrendosi senza difese alla bellezza della natura, che lo riempie di gioia e tormento al tempo stesso, forse riuscirà a comprendere la ragione dell'inquietudine che da sempre lo punge e lo sollecita. In compagnia di una valigia pesante come un blocco di marmo, Daniele si mette in cammino, costretto a vincere la propria timidezza per chiedere aiuto alle persone che incontra lungo il tragitto: qualcosa da mangiare, un posto in cui trascorrere la notte. Troverà chi è logorato dalla solitudine ma ancora capace di slanci, chi si affaccia su un abisso di follia, sconfitti dalla vita, prepotenti inguaribili. E incontrerà l'amore, negli occhi azzurri di Emma. Ma soprattutto Daniele incontrerà se stesso, in un fitto dialogo silenzioso in cui interpreta e interroga senza sosta ciò che gli accade, con l'urgenza di divorare il mondo che si ha a diciassette anni, di comprendere ogni cosa e, su tutto, noi stessi: misurare le nostre forze, sapere di cosa siamo fatti, cosa può entusiasmarci e cosa spegnerci per sempre. Questo viaggio lo battezzerà infine all'arte più grande di tutte. L'arte dell'incontro.

Ci sono degli incontri che, il più delle volte, si fanno per caso, e finiscono per rimanere impressi a fuoco nella mente e nel cuore. Così è stato, per me, quando mi sono imbattuta in "Tutto chiede salvezza", secondo romanzo di Daniele Mencarelli tra quelli pubblicati da Mondadori, successivamente candidato e finalista al premio Strega 2020 nonché vincitore del Premio Strega Giovani 2020. Sono rimasta folgorata, senza risparmio di emozioni. Quando poi ho avuto modo di intervistare telefonicamente l'autore, ho avuto chiaro davanti agli occhi l'accaduto: avevo trovato il mio libro dell'anno e conosciuto un autore che non avrei più abbandonato.

Per questo sono così grata di aver potuto organizzare questo piccolo evento intorno al nuovo romanzo di Daniele Mencarelli, "Sempre tornare": ancora una volta si intraprende un viaggio, uno di quelli che fanno bene a mente e cuore, anche se a volte sanno essere anche spiazzanti e dolorosi. Come per i romanzi precedenti, anche in questo caso il lettore si trova a tu per tu con Daniele Mencarelli stesso, con il sé quasi maggiorenne, così carico di aspettative nei confronti della vita ma anche di paura dell'incertezza. Quell'autore è una prerogativa molto chiara, ed è proprio ciò che mi fa appassionare alle sue storie: la verità che traspare dalle sue parole è disarmante, non in quanto assoluta ma meravigliosa ed arricchente. L'esperienza altrui, secondo me, spesso non viene avvalorata come dovrebbe.

Lo stile di scrittura che si troverete in questo romanzo, come nei precedenti, è estremamente sincero, arriva direttamente dal cuore dell'autore e si adatta alla perfezione a tutti i personaggi che nascono dalle sue storie. Questo permette un esercizio di empatia davvero spiccato, a cui è praticamente impossibile resistere. 

L'enorme valore metaforico che può avere la vicenda narrata è una perla che va custodita gelosamente, che sarà capace di evocarvi un ricordo confortante nei momenti in cui ne avrete più bisogno. Le frequenti riflessioni del Daniele diciassettenne, durante il suo primo viaggio alla ricerca di se stesso, ci trasmettono la portata che possono avere gli incontri che si fanno, le persone che si conoscono e i luoghi che si visitano, e il ruolo che tutto questo ha a livello di crescita personale di un individuo. Senza dimenticarsi del disorientante mix di emozioni amplificate che si vive in quel periodo in cui qualsiasi cosa viene affrontata al massimo, positiva e negativa che sia.

Io non posso far altro che consigliarvi con tutto il mio trasporto di fare la conoscenza di questa straordinaria penna, di perdervi tra le righe che scrive e di tornare a raccontarvi come sono state le vostre esperienza. Sento di potermi sbilanciare e di garantirvi che non ve ne pentirete :)  

Nessun commento:

Posta un commento