mercoledì 6 settembre 2017

Recensione: "Siate ribelli, praticate gentilezza" di Saverio Tommasi

Buongiorno Amici dei Libri!

Oggi doppio appuntamento molto speciale: ho avuto l’opportunità di leggere un libro in anteprima nonché di incontrarne l’autore grazie a Sperling&Kupfer, che ringrazio infinitamente. Non vedevo l’ora di parlarvene poiché si tratta di un’opera che racchiude in sé un messaggio di vitale importanza, che vorrei leggeste tutti senza riserva alcuna.


Titolo: Siate ribelli, praticate gentilezza
Autore: Saverio Tommasi
Editore: Sperling&Kupfer
Anno di pubblicazione: 2017
Pagine: 216
Prezzo: 16,90€


«Un pilota perde un secondo a giro a ogni figlio che gli nasce» diceva Enzo Ferrari. È una frase bellissima. Significa capire che c'è qualcosa di più importante fuori da sé, e che quando ti nasce un figlio il successo non si misura più con i traguardi con cui l'hai misurato fino a quel momento. I figli sono l'occasione che ti regala la vita di guardarti allo specchio. Tutto quello che sei, quello in cui credi, quello per cui lotti non sono più solo il tuo modo di stare al mondo, ma si caricano di una nuova responsabilità. Da quando sono arrivate Caterina e Margherita (quattro anni e due scarsi), per Saverio raccontare storie con immagini e parole non è più solo un modo per fare il proprio lavoro. È gettare sul mondo uno sguardo che sarà, almeno inizialmente, anche il loro, è fare scelte di cui a loro più che a chiunque altro dovrà rendere conto.
In una lettera alle sue figlie, tra pappe dai colori indecenti e cambi di pannolini in alta quota, terribili gaffe e momenti di grande tenerezza, Saverio affronta i temi che più gli stanno a cuore: la tolleranza, i diritti dei più deboli, la lotta per l'uguaglianza, la denuncia di qualunque forma di razzismo e fascismo, i pericoli della rete. Con grande spontaneità, toni appassionati e talvolta irriverenti, Saverio Tommasi ci regala il gesto d'amore più grande che un uomo possa fare per i propri figli: raccontarsi davvero, a costo di abbassare qualunque difesa.

Acquista il libro!

«Crescete pure ma rimanete piccole, figlie mie. Fate dispetto a chi vi vorrebbe senza sogni pericolosi.»

Non vi mentirò e confesserò di aver soltanto sentito sporadicamente parlare di Saverio Tommasi, prima di stringere tra le mani il suo libro. Il motivo non è personale o legato al suo lavoro, ma semplicemente relativo al poco tempo che ho nell’arco della giornata in cui riesco a dedicarmi a qualcosa che non sia il mio lavoro o le faccende da casalinga disperata (wink!)
Cerco sempre di tenere teso un orecchio in modo da non cadere propriamente dal cosiddetto pero a proposito di qualche argomento ma, ultimamente, sono un po’ fuori dal mondo.

Ricevere questo volume dalla casa editrice ha significato per me avere un’opportunità meravigliosa, la possibilità di fare una scoperta che mi si è attaccata addosso come una seconda pelle, fare un’esperienza di lettura più unica che rara.

Saverio Tommasi, artista poliedrico, si occupa attualmente di realizzare reportage e video-inchieste che trattano argomenti che, spesso, tutti noi preferiamo non approfondire, argomenti scomodi. Scoprire ciò è sicuramente bastato per attirare la mia attenzione ma mai quanto la rivelazione del tema del libro: la vita; le difficoltà che si incontrano sulla propria strada e le categorie di persone che, in questi nostri curiosi tempi, spopolano in giro per il mondo. 

Vi state chiedendo il perché di tale scelta? Semplice: Tommasi ha due figlie, due piccine che si stanno affacciando piano piano dal balcone della vita e che, presto o tardi, dovranno confrontarsi con tutto questo. Credo di ricordare a malapena l’ultima volta in cui sono stata colpita, così violentemente, da un avvenimento tanto intangibile quanto fondamentale.


Quella che leggerete nel libro di Tommasi è una lunga lettera indirizzata alle sue bambine, un modo incredibilmente razionale e profondo di lasciare impresse sulla carta tutte le riflessioni che un padre elabora durante la crescita delle proprie figlie, per non rischiare di perdersene nemmeno una. Tutti, nessuno escluso, dovrebbero avere l’opportunità di avere un genitore che faccia, e realizzi, un pensiero tanto premuroso. 

Ciò che troverete all’interno delle pagine non si può ridurre ad una sola frase: si parlerà della vita e della morte, della gioia e del dolore, della crescita e delle difficoltà che s’incontrano e, soprattutto, di tutte quelle cose che un padre ha già imparato e che vorrebbe le figlie imparassero a loro volta, senza dover necessariamente patire la sofferenza cui spesso tocca passare attraverso. 

Vorrei fare con voi un'ultima riflessione che, con ogni probabilità, risulterà banale, per quanto non lo sia affatto: vi chiedo di scrollare con il mouse e di tornare all'inizio della recensione per guardare nuovamente la copertina del libro. Quante volte ci siamo sentiti dire "Mai giudicare un libro dalla copertina! Non significa nulla!"...beh , sono d'accordo, ma non in questo caso. Sono convinta che dietro a questo lavoro ci sia una straordinaria sensibilità, e non un mero lavoro di marketing, che fa trasparire ognuna delle emozioni che personalmente ho provato leggendo questo libro.  


Non posso far altro che spronarvi, quasi intimarvi di leggere questo scritto, perché è giusto così; opere di questo calibro vanno diffuse, vanno lette, rilette e ricordate perché sono sicura che, così facendo, le persone belle inizierebbero a dare del filo da torcere a quelle brutte e vuote riprendendosi, passo dopo passo, la supremazia di questo pianeta che, diciamocelo, sta andando un po’ a rotoli

Acquista il libro!
#pazzagioia


1 commento:

  1. Il libro mi aveva colpito già copertina e dal titolo. La trama mi incuriosiva, ma non mi era chiaro se si trattasse effettivamente di una lunga lettera o un ritratto di vita familiare.

    RispondiElimina