Buon giovedì Amici dei Libri, come state?
VI avevo anticipato che ci saremmo sentiti presto qui sul blog, con una nuova recensione di un romanzo che ho potuto leggere grazie a Raffaella del blog The Reading's Love Blog - L'amore per i libri che ringrazio insieme a Mondadori.
Circondato da nemici, tra alleanze più mutevoli del clima dell'isola, Throgrim dovrà guidare i suoi uomini, gli invasori bianchi, i fin gall, nella dura lotta per la sopravvivenza.
Irlanda, 852 d.C. Sulle coste dell'isola verde arrivano gli inarrestabili e temutissimi uomini del Nord, i fin gall. Sono venuti per saccheggiare, uccidere e stuprare, ma finiranno per essere coinvolti nelle vicende delle isole britanniche. A partire da quel luogo che chiamano Dubh-Linn.
Anno domini 852. Da secoli i vichinghi partono dalle coste norrene e calano sull'Inghilterra, sull'Irlanda, su ogni terra raggiungibile con le loro imbarcazioni dai lunghi scafi. Dapprima era solo per saccheggiare e depredare, poi iniziarono a creare insediamenti. Nonostante la feroce opposizione che si leva in ogni territorio, in pochi riescono a resistere ai loro assalti. È quello che accade anche lungo le coste meridionali dell'Irlanda, dove i vichinghi hanno costruito un avamposto che chiamano Dubh-Linn.
Ed è proprio mentre si dirigono lì che Ornolf l'Instancabile e Thorgrim Lupo notturno si imbattono in una nave irlandese che trasporta un unico oggetto: una corona. Ignari del significato di quel manufatto e del potere che è in grado di conferire, i fieri uomini del Nord si troveranno invischiati negli intrighi dell'Irlanda medievale.
Anche in questa occasione sono felice di parlarvi di un libro che io ho trovato molto originale, appartenente ad un genere che normalmente non leggo ma che ha saputo intrattenermi ed appassionarmi con i suoi personaggi e le atmosfere avventurose. Per quanto non ci si trovi in un'epoca contemporanea alla nostra, io posso dire di impazzire letteralmente per la parte del mondo in cui è ambientata la storia, ho una vera passione principalmente per la Scandinavia ma anche l'Irlanda è un Paese che mi ha sempre attratta. Purtroppo, ad oggi, ho potuto visitare pochissimo di questi luoghi ma leggere questo romanzo mi ha fatta sentire come se fossi lì.
Credo che la prima peculiarità da evidenziare in merito alla struttura del libro riguardi il fatto che è contemporaneamente colmo e quasi privo di eventi...come sia possibile vi chiedete? Parlo dal punto di vista più emozionale che tecnico. Essendo il primo libro di una saga, vengono introdotte una serie di situazioni che, con ogni probabilità, verranno sviluppate nell'arco dell'intera serie; al contempo, però, c'è una vicenda preciso attorno alla quale si sviluppa l'intera storia, ovvero il ritrovamento di un antico tesoro irlandese, estremamente conteso e ambito poiché emblema della sovranità dei tre Regni.
I personaggi sono numerosissimi e hanno dei nomi davvero difficili da imparare (wink!): la caratterizzazione che ne ha fatto Nelson (a quanto ho capito è un vero esperto del genere) è affascinante, è riuscito a rendere delle figure quasi mitologiche, così lontano nel tempo da noi, molto umane e non solo fiabesche, romanzate. Non credo che saprei sceglierne uno da annoverare come mio preferito ma ho avuto una predilezione sia per Harald e Brigit che per Morrigan, quest'ultima mi ha incuriosita in particolar modo, è così misteriosa!
Non ho assolutamente nulla per cui ritenermi insoddisfatta, anzi: sono piuttosto curiosa di proseguire con la storia e rincontrare tutti i personaggi conosciuti fin qui, sperando che ce ne siano anche di nuovi.
Ho apprezzato particolarmente anche lo stile di scrittura di Nelson che, secondo me, visti i temi trattati poteva tranquillamente rischiare di scadere nel prolisso, e che invece è stato vibrante per tutto lo sviluppo della trama, senza perdere colpi e senza divagare. Non ci sono eccessive descrizioni, tanto dell'ambientazione è lasciato all'immaginazione del lettore, ed è una scelta che nella maggior parte dei casi prediligo. L'attenzione è concentrata sul susseguirsi degli eventi, sulle dinamiche che, come detto, ruotano attorno alla Corona dei Tre Regni e sulle innumerevoli azioni verso cui questa spinge tutti coloro che la bramano.
Non posso che concludere dicendo che proseguirò certamente la lettura della saga, sperando che non ci sia tanto da aspettare per poter stringere tra le mani i seguiti. Voi che mi dite? Siete curiosi di imbarcarvi, è proprio il caso di dirlo, in questa movimentata avventura vichinga?
Ciao, ti ho appena scoperto cercando informazioni su questo romanzo che ho comprato un po' a scatola chiusa, avendo amato la serie tv Viking.
RispondiEliminaA quanto dici sembra davvero molto interessante, spero di rimanerne affascinata quanto te.
Complimenti per il blog è molto carino :-)