Ci rivediamo su questi schermi per parlare di libri belli: voglio ringraziare tantissimo Raffaella di The Reading's Love Blog - L'amore per i libri perché mi coinvolge sempre in iniziative meravigliose, e Mondadori perché permette a noi blogger di leggere libri in anteprima.
Oggi, in occasione della sua uscita, parliamo di un fantasy che mi ha tenuta attaccata alle sue pagine come se esercitasse su di me una specie di incantesimo magico; non ho scelto a caso questa similitudine, poiché proprio di magia andremo a parlare oggi.
Per l'orfana Finn Voy "magia" significa due cose ben precise: un pugnale puntato al mento di chiunque si azzardi a incrociare la sua strada, e la capacità di indossare qualunque travestimento con la stessa facilità con la quale una persona comune indossa un mantello. Perché Finn, oltre a essere una ladra abilissima, è anche una mutafaccia, capace cioè di cambiare le proprie fattezze quando lo desidera. Ed è talmente abituata a farlo, per sopravvivere nel mondo violento e spietato in cui vive, da non ricordarsi quasi più quale sia il suo vero volto. Ma tutto sommato a lei va bene così. Quando però viene acciuffata da un potente criminale con il quale è indebitata, è costretta ad accettare una missione impossibile: rubare un tesoro leggendario dal palazzo reale di Castallan. Se non ci riuscirà, perderà per sempre la sua magica capacità di mutare aspetto. Per il principe Alfehr "magia" significa la possibilità di sfuggire a una vita che non gli appartiene. Dopo la morte del fratello maggiore Dezmin, infatti, il ragazzo è diventato l'erede al trono, anche se è ciò che meno desidera al mondo. Tormentato dal dolore per la sua perdita, Alfie è disposto a tutto per riportare in vita il fratello, anche se questo significa inoltrarsi nel sentiero proibito della magia nera.
Ma la magia può essere anche qualcosa di terribile e spaventoso, come l'antico e terribile potere che Finn e Alfie liberano inavvertitamente e che diventa subito una minaccia per il mondo intero. Con il destino del regno di Castellan nelle loro mani, i due dovranno superare le loro differenze e allearsi per rimediare al loro errore.
Come avrete potuto leggere dalla trama qui sopra, Nocturna è un romanzo fantasy dalla trama ricca e avvincente, che combina gli elementi più classici del genere con caratteristiche proprie dello stile dell'autrice.
La grande protagonista di questa storia è la magia, che ha un proprio vissuto e tante leggende che la accompagnano, ed è parte integrante del mondo in cui è ambientata la vicenda. Ho trovato magistralmente spiegato il funzionamento di tale arte e non c'è stato un singolo istante in cui mi sia sentita confusa o che abbia perso qualche passaggio nell'arco della narrazione: nonostante si tratti di un tema inventato, l'autrice è stata in grado di rendere reale, ai miei occhi, tutto ciò che è accaduto, e molto sensato. Mi è sembrata anche particolarmente originale la suddivisione delle abilità magiche tra i personaggi: ognuno possiede i propri poteri e li "attiva" in maniera peculiare. Per sapere di più su questo argomento vi invito a leggere il libro, non voglio assolutamente privarvi dell'appassionante tuffo all'interno delle sue pagine.
Collegandomi alla premessa voglio spendere qualche parola per la caratterizzazione dei personaggi principali che mi ha convinta fino in fondo. Ancor più di Alfie, il Principe del regno di Castellan, di cui parleremo tra poco, mi sono innamorata perdutamente di Finn, la ladra mutafaccia che si trova a vivere la più grande delle avventure senza nemmeno rendersene conto. Finn è indipendente, non teme nulla e padroneggia la sua magia con agilità e maestria, ha un passato oscuro il cui ricordo tenta perennemente di reprimere e possiede un lato sarcastico e cinico che mi ha fatta divertire dalla prima all'ultima pagina. Ho empatizzato molto con lei, cosa che non mi accade di frequente con i personaggi femminili, ed è stata senza dubbio la mia preferita fra tutti. Ho amato che l'autrice le abbia attribuito un ruolo fondamentale e spero di poter leggere ancora di lei, un giorno.
Del Principe Alfehr ho apprezzato la sua estrema umanità: annientato dalla dipartita dell'amato fratello, Alfie sa che dovrà prendere il suo posto come erede al trono ma sente di non appartenere a questo destino. Incredibilmente leale e amante della vita, è legato ai suoi genitori e l'ultima cosa che vorrebbe fare è deluderli; come è chiaro che sia, il suo più grande desiderio è quello di riportare indietro suo fratello, ma nutre anche la speranza di potersi far perdonare dal migliore amico, Luka, che ha abbandonato senza nemmeno un saluto quando è partito in cerca di risposte.
Questi aspetti così vicini al "nostro mondo" mi hanno fatto amare moltissimo questo personaggio, nonostante nell'arco della storia compia più azioni e prenda più decisioni discutibili (wink!).
Arriviamo a parlare della trama vera e propria che, come forse comincerete ad intuire, mi ha entusiasmata anch'essa: la costruzione è pensata nei minimi dettagli e ho percepito una sorta di suddivisione interna che l'autrice ha voluto dare: la prima, quella che cattura l'attenzione del lettore, tratta la presentazione del mondo e dei personaggi, e introduce quello che sarà lo sviluppo della vicenda.
Con la seconda parte entriamo nel vivo della questione: mi sembra scontato specificare che non voglio fornire dettagli da questo punto in poi, per non rischiare di rovinare la lettura a qualcuno, ma tengo al contempo a specificare che i twist sono ben calcolati a livello di tempismo e riescono sempre a sorprendere e a scombinare le carte in tavola. Aggiungo solo che l'antagonista mi ha ricordato qualche suo collega di altri libri o serie tv, ma ha saputo essere unico nel suo genere, grazie alla ricostruzione storica che ne ha fatto la Motayne, capace di rendere tutto estremamente appassionante.
La terza e ultima parte comprende la risoluzione, di cui parlerò ancor meno per ovvi motivi. Lasciatemi concludere questa recensione dicendo che era tanto tempo che non mi capitava di leggere un romanzo per ragazzi, appartenente al genere di fantasia, che mi convincesse così tanto sia dal punto di vista stilistico che da quello tecnico e narrativo.
Ringrazio ancora tanto chi ha fatto parte di questa avventura con me e spero di essere riuscita a trasmettervi almeno una parte di questa divertentissima esperienza di lettura! Ci sentiamo presto, probabilmente prima di quanto possiate immaginare...
Ciaoooooo!
RispondiEliminaQuesto libro mi è piaciuto molto, ( qui la mia recensione ). Non è necessariamente il più innovativo del mondo, ma i due personaggi funzionano e l’importanza della magia, la sua particolarità e l’originalità con cui la cultura latina è inserita nella trama lo rendono un libro molto interessante. Un ottimo lavoro, direi, quindi non vedo l’ora di leggere il secondo!
Rainy