lunedì 5 novembre 2018

Letture Creepy: "Jonas e il mondo nero" di Francesco Carofiglio, ed. Il Battello a Vapore | Collab. Chiara in Bookland |

Buonasera Amici dei Libri e buon lunedì!

Come qualcuno di voi già saprà, la mia attività da lettrice, da pochi giorni, è anche su YouTube e questo porterà inevitabilmente ad una frequenza più bassa dei post qui sul blog.
Mi farebbe davvero piacere se passaste a trovarmi anche di là, il canale si chiama proprio come il blog: Vivere tra le righe.

Oggi vi parlo di una lettura che ho fatto in condivisione con la cara Chiara in Bookland, durante i giorni scorsi, perfetta per il periodo di Halloween; mi raccomando, andate a leggere anche il suo post per scoprire se l'abbiamo pensata allo stesso modo su questo libro!


Tra il mondo magico di Neil Gaiman e le atmosfere inquietanti di Stranger Tings, un'avventura straordinaria in quel territorio misterioso in cui realtà e immaginazione diventano una cosa sola.


"Precipitò in uno spazio buio e freddo. Sempre più freddo. Sempre più freddo. Un volo interminabile nelle viscere della terra. Come nel peggiore degli incubi."

Jonas ha dodici anni e una vita normale. Almeno così sembra. In realtà nasconde un segreto: vede cose che altri non vedono. Presenze discrete, all'inizio, poi sempre più inquietanti. Arrivano da un'altra dimensione e pare che stiano cercando proprio lui.
Un giorno Jonas si ritrova un biglietto in tasca, un messaggio cifrato, che sembra indicargli la strada da seguire. E, a poco a poco, si rende conto che è tutto vero: esiste un mondo sconosciuto, molto vicino a noi, e sta per trasformare la realtà in uno spaventoso universo senza luce. Il Giorno degli Incroci si avvicina e toccherà a Jonas fare la scelta più difficile: un incredibile atto di coraggio per impedire che il Mondo Nero prenda il sopravvento.

Premetto che non mi è ancora mai capitato, in una considerevole somma di anni, di leggere un libro edito Il Battello a Vapore che non mi sia piaciuto.
Partendo da questo presupposto, non posso che dirvi che questa lettura mi ha entusiasmata totalmente, l'ho terminata in breve tempo e, per tre giorni, sono stata immersa nella storia in ogni momento
Sono stata molto felice che Chiara mi abbia proposto di leggerlo insieme perché "Jonas" mi chiamava da tempo ed ero davvero molto curiosa.

Francesco Carofiglio, fratello del notissimo Gianrico, ha scritto una storia che, in molti punti, mi sento di paragonare a "Sette minuti dopo la mezzanotte" di Patrick Ness e Siobhan Dowd, un racconto che ho molto amato e che mi è entrato nel cuore: il motivo è uno ed è molto semplice, ovvero la corrispondenza dei temi trattati. I due protagonisti, seppur in modo differente, affrontano con grande coraggio le difficoltà della vita di ognuno di noi. Se il protagonista del libro di Ness si trova a dover elaborare la malattia terminale della madre, Jonas deve combattere contro mostri più risolvibili ma altrettanto complessi per un ragazzino della sua età, tredici anni, quali la perdita di lavoro del padre e il conseguente nervosismo familiare, il cattivo rapporto con la sorella e le difficoltà che derivano dal complesso relazionarsi con i compagni di scuola.

In mezzo a tutte questi ostacoli, Jonas si trova ad affrontare un'incredibile avventura sovrannaturale, dalla cui riuscita dipenderà addirittura la sopravvivenza del mondo intero. Personalmente ho interpretato questo espediente narrativo come un'elaborazione di Jonas stesso, grazie alla quale riesce a prendere coraggio e fiducia in se stesso, così da poter affrontare un po' meno dolorosamente la vita reale. Non so se l'intento di Carofiglio fosse questo ma resta comunque la mia interpretazione, che mi è molto piaciuta.

Ho particolarmente amato anche un personaggio secondario, l'amica del cuore di Jonas, che emana dolcezza e profondità d'animo ogni volta che compare in una scena del libro: Nina non ci vede, è cieca da sempre ma ha affinato, come spesso accade, tutti gli altri sensi, in particolar modo l'empatia. Non voglio rivelare nulla del finale del libro ma sappiate che Nina ne farà parte e che non potrete non commuovervi. 

Lo stile di scrittura di Carofiglio è leggermente meno semplice rispetto a quanto mi aspettassi, non per questo però è meno accattivante o coinvolgente; non fraintendetemi, non è uno stile complesso o ricco di termini edulcorati, però ha una struttura articolata e non semplificata solo perché si tratta di un libro per ragazzi. 

Il mio voto per questa lettura è massimo, sono stata davvero felice di averla amata così tanto. Ringrazio ancora Chiara per averlo letto con me e fuggo a registrare il video che uscirà domani su YouTube, dove parleremo anche di Jonas.



Nessun commento:

Posta un commento