sabato 29 aprile 2017

Blogtour: Ferion. Cuore Vs Acciaio di Francesco Maneli – Personaggi: focus on Ferion

Buongiorno e buon sabato Amici dei Libri!

Come la scorsa settimana, il mio week end inizia con la tappa di un blogtour; in questo caso è un progetto a cui sono molto affezionata e spero davvero che vi piaccia e vi invogli a scoprire questo fantasy scritto con maestria e tanto cuore.


Scopri di più!
Ferion. Cuore Vs Acciaio di Francesco Maneli – Cavinato Editore International 2016 – 17,00€ per 461 pagine – e-book disponibile

Questa è una storia ambientata in una terra magica, in un mondo pieno di mistero, di cavalieri e combattenti formidabili; una terra in cui la forza del cuore è pari a quella dell'acciaio. La forza di cui si parla è l'abisso del cuore, un potere unico, come unico è il passato e il cuore di ognuno. In questo mondo i giorni bui diventano ultimi desideri di chi si riscatta cambiando la propria vita ed il proprio destino attraverso una colpa o un passato oscuro. Perché il miglior modo per affrontare il futuro nasce dagli errori che si commettono e dalla capacità di crescere con loro. La sofferenza è una fiamma che non si può spegnere ed è proprio questa fiamma che con la sua luce rende visibile il nostro coraggio e ci permette di vedere chiaramente chi siamo. Tutto iniziò quando la notte aveva già avvolto il mondo e sembrava non lasciar spazio più a nulla. In questo tempo e luogo sconosciuto il grande drago Angarus, signore del cielo e della terra di Tabraca, si trovò a fronteggiare una situazione inaspettata: un bambino. Un bambino dal passato avvolto nelle tenebre, dense e misteriose, come lo era quella notte.



Ragazzi, qui la questione è seria: l’Autore mi ha contatta con l’approccio più professionale e motivante in cui mi sia mai imbattuta, presentandomi il romanzo come 



“un fantasy per ragazzi la cui storia non è fine a se stessa perché il libro tenta di lanciare dei messaggi positivi soprattutto ai più giovani, uno su tutti: dagli errori si riparte”

cito testualmente; questo è stato ciò che mi ha fatto iniziare ad amare questo libro, senza ancora averlo letto: l’intento con cui è stato scritto.

Oggi parliamo del protagonista, su cui mi sono voluta concentrare proprio perché in tema in questione, di cui lui è messaggero, mi sta molto a cuore. Vista l’intensità degli argomenti trattati, farò necessariamente qualche piccolo spoiler ma, prometto, senza rischiare di minarvi la lettura del romanzo 😉 

Facciamo la conoscenza di Ferion da prima che nascesse e, durante lo svolgersi della storia, ci troveremo ad affiancarlo nelle molteplici avventure, nelle sfide a cui la vita e il mondo in cui vive decideranno di sottoporlo. Credo che il punto focale di tutta la questione, da cui poi si dipana la matassa degli avvenimenti, sia il terribile scontro che il protagonista deve affrontare con un mostro dalle orribili sembianze che, suo malgrado, porterà alla morte di due persone, un uomo e una donna; due genitori che lasciano in balia del mondo e di chi lo abita la loro bambina, indifesa e troppo piccola per poter metabolizzare l’accaduto così da potersi prendere cura di sé stessa. Sarà proprio Ferion ad accudirla, a prenderla sotto la sua ala certamente per istinto di protezione, ma anche per placare quel senso di colpa che, probabilmente, lo divorerà dall’interno per il resto dei suoi giorni. Nasce così un’amicizia, un rapporto di affetto così grande e stretto da riuscire a dare vita a qualcosa di magico.

Come vi ho accennato, mi ha colpita nel profondo leggere le parole di Maneli
mentre, parlandomi del suo libro, ha espresso quanto a fondo volesse scavare nell’anima dei giovani che potrebbero leggerlo. Rischiando di risultare banale, lasciatemelo dire, di questi tempi l’adolescente, come se già non bastasse il periodo di per sé, incontra difficoltà e sofferenze di ogni genere: l’attenzione all’educazione ed alla crescita psicologica di un individuo che si prepara ad affrontare la vita è sempre più carente e l’importanza di ciò è estremamente sottovalutata. 

Un romanzo come questo può davvero fare la differenza, in un’epoca dove le pillole vengono indorate fino all’estremo, consegnando al giovane lettore messaggi importanti come l’importanza del coraggio, un’ “arte” che si impara, di cui non veniamo dotati in automatico; il percorso dell’esistenza di ognuno di noi può essere colmo di imprevisti ed ostacoli e imparare ad affrontarli senza fuggire, non evitandoli ma andandogli incontro, è importante quanto imparare a respirare o a nutrirsi.

Il senso di colpa, come quello di Ferion nei confronti della tragedia che ha
involontariamente scatenato, è un sentimento profondamente umano e istruttivo ma è altrettanto fondamentale non permettergli di ingurgitare senza sosta ogni speranza, ogni avvenimento positivo che può ancora essere costruito. 

Quando si è molto giovani e inesperti, ogni ferita sembra uccidere perché ancora non si è consapevoli di quanto, invece, fortifichi. Ferion, nonostante tutto, decide di non abbattersi, di fare tutto ciò che è in suo potere per regalare una fantastica vita alla piccola orfana, promettendole fedeltà eterna e curandosi di lei in ogni situazione plausibile. A 17 anni anche nel “nostro mondo” si vive un profondo cambiamento, quello che segue il naturale istinto di crescere, sentirsi grandi e capaci di provvedere alle proprie responsabilità e, perché no, anche a qualcun altro.

Scegliere di far manifestare le paure e le tentazioni di un giovane adulto sotto forma di demone che si nutre dell’essenza di Ferion è un evidente tocco di grande stile: l’ho trovata una metafora riuscitissima, intuitiva e d’impatto. Ho apprezzato incredibilmente il lavoro che ho evinto ci sia stato dietro alla creazione di questo aspetto così profondo e importante. 


È indubbio che una sapiente costruzione dei personaggi che ruotano intorno a Ferion abbia grandemente avvalorato la resa finale di tutto il romanzo, ad oggi non ricordo di averne amato uno meno dell’altro. Non posso negare una sottile, molto sottile preferenza che pende verso Angarus………l’ho adorato senza alcun freno! L’idea di un possente sebbene anziano drago dotato di poteri magici che ricopre il ruolo di “guida alla vita adulta” è vincente, senza appelli. Per non parlare della coppia composta da Altidor e Catrina: il primo che mette da parte la propria attrazione per le futilità e la seconda che non ha da pensare nemmeno per qualche secondo sul prendersi o meno cura del fagotto che le viene porto in una notte diversa da tutte le altre. 

Questo romanzo è valido, davvero. Ha molteplici punti di forza, originali e ben studiati, senza dimenticare il messaggio che porta, lo ripeterò fino allo sfinimento (wink!)

Acquista il libro!

Non pendetevi nessuna delle altre tappe del Blogtour dedicato a Ferion e al super-promettente Francesco Maneli, ve le lascio qui sotto ❤ 





3 commenti: