martedì 20 settembre 2022

"Hide" di Kiersten White | Mondadori | Horror vibes per giovani adulti

Buon pomeriggio a tutti Amici dei Libri,

Nonostante sembrasse voler tardare, il mio amato autunno si avvicina e, con lui, anche la mia voglia irrefrenabile di leggere storie inquietanti, dal sapore nettamente halloweeniano.

Ringrazio Libri Mondadori per aver ufficialmente inaugurato la stagione all'insegna del creepy.


L'unica regola è non farsi trovare.

La sfida: trascorrere un'intera settimana a giocare a nascondino, dal sorgere del sole al tramonto, in un parco divertimenti abbandonato da decenni e fare di tutto per non essere presi (da chi non è dato saperlo). Il premio: denaro a sufficienza per rivoluzionare completamente la propria vita. Anche se gli altri concorrenti sono determinati a vincere – per ritagliarsi un futuro da sogno o sfuggire a un passato che li perseguita –, Mack è sicura di poterli battere tutti. In fondo, ciò che deve fare è nascondersi e lei, fin da bambina, non fa altro. Anzi, è proprio questa la ragione per cui è ancora viva mentre la sua intera famiglia è morta. Ma, quando capisce che l'eliminazione dei concorrenti nasconde qualcosa di sospetto, Mack comprende che il gioco è molto più sinistro di quanto potesse immaginare e che per sopravvivere sarà necessario unire le forze...



Ci troviamo davanti ad un romanzo indirizzato sicuramente ad un target di cui non faccio più parte ma, come molti di voi sapranno, ho sempre amato tuffarmi in qualsiasi storia attiri la mia attenzione, a prescindere dal pubblico principale cui è destinato. Penso infatti che una narrazione non dovrebbe subire modifiche violente alla propria struttura perché possa incontrare il gusto dei più giovani, siano esse applicate al contenuto o allo stile di scrittura. 

Per questo motivo cerco di fare molta attenzione ai dettagli, ancor di più in questi casi: il presupposto su cui si basa la storia mi è sembrato interessante grazie all'ampio spettro di direzioni che avrebbe potuto prendere, partendo comunque da un elemento classico della narrativa horror. Il parco personaggi iniziale è molto, molto ampio, costituito da ben quattordici elementi, che si trovano a sfidarsi al gioco più vecchio del mondo, il nascondino, sapendo di ambire ad un premio certamente inusuale: 50.000$. Tutto questo avviene in un luogo isolato, senza che nessuno sappia dove si trovi, che ha tutta l'aria di essere un luna park abbandonato.

Abbastanza all'inizio appare chiaro il simbolismo che si nasconde dietro alla scelta dell'ambientazione, che riflette alcune delle più comuni paure di ogni ragazzino, come quella per i mostri o per i clown; ma è solo verso la metà del libro che il lettore comincia a chiedersi quanto il timore debba essere rivolto al luogo vero e proprio o quanto a luoghi molto più oscuri, quelli che si nascondono all'interno di ognuno di noi.

Riferendomi a quest'ultima considerazione, avrei preferito sapere di più sulle vite di tutti e quattordici i partecipanti al gioco invece che solo sulla protagonista. Qualche accenno viene fatto anche in relazione ad un paio di personaggi collaterali ma non è bastato a soddisfare la mia curiosità viscerale: penso sarebbe stato molto più impattante a livello emotivo che tutti i ragazzi venissero messi sullo stesso piano, almeno inizialmente. 

Come sempre, non faccio spoiler e mi limito a trasmettere unicamente le sensazioni che mi sono state trasmesse dalla lettura: ho particolarmente apprezzato il modo in cui l'autrice ha insinuato il dubbio nella mia mente, in continuazione, facendomi propendere prima per un tipo di risoluzione e poi per un'altra, imboccandomi con elementi che poi si sono rivelati essere solo dei pretesti. 

Potendo scegliere, tra tutte le opzioni che si erano "aperte" ne avrei probabilmente scelta una diversa per il finale, articolando ad esempio in modo diverso il ritrovamento di alcuni stralci di diario, utili al dipanamento della matassa, e snellendo leggermente la narrazione che, nonostante sia di poco superiore alle 200 pagine, risulta a tratti incespicante. 

In definitiva, è per me una storia avvincente con la giusta dose di psicologia e di immagini metaforiche, che penso possa risultare davvero interessante per tutti quei giovani che amano trarre spunti ed insegnamenti da ciò che leggono, senza per questo rinunciare all'intrattenimento.

Nessun commento:

Posta un commento