Hai vinto tu, in ogni caso.
Questa nostra settimana ricca di letture si conclude oggi parlando di un romanzo che ha un'importanza senza eguali, per me.
Ringrazio Mondadori per aver permesso l'organizzazione dell'evento e, soprattutto, le mie colleghe che hanno aderito al progetto senza pensarci un secondo, nonostante il pochissimo preavviso. Sono speciali.
Ho conosciuto Matteo in occasione dell'uscita del suo primo libro, "Piccole fiabe per grandi guerrieri", alla fine del 2017. Purtroppo, già da anni combatteva contro una malattia che, normalmente, abbatte anche gli animi più coraggiosi...ma non il suo. Mi è bastato scambiare qualche messaggio con lui per capire che se c'è qualcosa che lui non ha fatto è stato lasciarsi tirare giù da una carogna come il cancro, ha vissuto al massimo delle possibilità regalando tutto il suo amore ai suoi cari, e anche ai suoi lettori e a tutti coloro che sono venuti a contatto con lui. Per tutti questi motivi, apprendere della sua dipartita è stato più doloroso che mai...l'unica cosa che bisogna pensare, però, ce l'ha detta Francesca, la sua meravigliosa compagna: nonostante tutto, Matteo ha vinto comunque; per come ha vissuto e per la meraviglia che ha lasciato qui, sulla Terra, che ancora si muove e si aggira tra di noi.
Per quanto sia triste pensare che non abbia potuto partecipare all'uscita del suo primo romanzo, quello che desiderava tanto scrivere e che ha realizzato, è altrettanto commovente assistere alla catena infinita di amore che il libro ha innescato, e io non posso far altro che sperare che anche voi che state leggendo questi miei pensieri vogliate tuffarvici per "conoscere" il suo autore, nel caso in cui fosse la prima volta che ne sentite parlare.
Matteo ha messo molto di sé nella sua storia, permettendole di risultare realistica e veritiera e, contemporaneamente, vivace e piena di speranza, proprio come è stato lui. I personaggi principali, J e Barbara, rispecchiano e incarnano tutte le emozioni e le sensazioni che lui ha vissuto; il lettore non può far altro che lasciarsi trascinare nella narrazione dei due protagonisti, finendo per percepirli come amici, come se fossero reali e li avesse conosciuti nella quotidianità. Il modo che ha di parlare della vita è estremamente razionale ma riesce comunque a lasciare spazio ai sogni, sempre, come se fossero la linfa che fa andare avanti il mondo. Forse, ora che ci penso, lo sono...
Lo stile di scrittura è molto diretto, semplice e colloquiale, altra caratteristica che aiuta il lettore ad empatizzare con i personaggi e a sentirsi quasi parte integrante della storia. Mi è sembrato che Matteo abbia fatto un viaggio alla riscoperta dei suoi anni dell'adolescenza, e abbia messo tutto ciò che ha trovato sulla sua strada direttamente negli atteggiamenti dei due ragazzi cui ha deciso di affidare la sua storia.
Forse sarà inutile e superfluo dirvi che leggendo il romanzo sarà inevitabile soffrire ma si tratta di un dolore buono, per quanto sembri anacronistico. Il dolore, in molti casi, insegna qualcosa: è così che dobbiamo prenderlo, perché è per questo motivo che Matteo ce lo ha voluto raccontare, a mio parere. Tutto serve, nella vita, per cercare di essere felici, nonostante tutte le difficoltà che possano pararcisi davanti, e convincersi di questo è il messaggio migliore che possiamo mandargli fin lassù.
Io spero di non risultare eccessivamente retorica ma non è facile riuscire a ordinare e trasmettere la marea di emozioni che tutto questo ha scatenato in me: sarei davvero felice se mi faceste sapere che cosa ne pensate, e lo sarei ancora di più se, dopo aver letto "Un altro giorno insieme" voleste raccontarvi la vostra esperienza.
Vi invito infine a visitare l'angolo delle fiabe di Matteo, ancora ovviamente attivo e gestito da Francesca, cliccando qui. Qui, invece, trovate il sito.
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