venerdì 4 settembre 2020

Review Party | "Un altro giorno insieme" di Matteo Losa, ed. Mondadori

Hai vinto tu, in ogni caso.

Questa nostra settimana ricca di letture si conclude oggi parlando di un romanzo che ha un'importanza senza eguali, per me.

Ringrazio Mondadori per aver permesso l'organizzazione dell'evento e, soprattutto, le mie colleghe che hanno aderito al progetto senza pensarci un secondo, nonostante il pochissimo preavviso. Sono speciali.


Niente è impossibile per due cuori che battono emozionati per il loro primo amore. L'importante è guardare nella stessa direzione e camminare, insieme. Un giorno alla volta.

Giovanni – ma preferisce essere chiamato J – ha diciotto anni e vorrebbe una vita normale. Ne ha abbastanza dei continui controlli, delle visite in ospedale, dei progetti a breve termine-perché-chissà-quanto-tempo-gli-concederà-ancora-la-malattia. Per una volta tanto, vorrebbe lasciare da parte il dolore che si abbatte sulle sue giornate come la pioggia sulle strade di Londra. Per una volta tanto, non vorrebbe più pensare alle cose di cui ha nausea, ma a quelle di cui ha fame. Anche Barbara – odia quando la chiamano Barbie – ha diciotto anni. E non è mai uscita con un ragazzo. Potrebbe essere la zitella più giovane del mondo, lo sa bene. Ma sa bene anche che se hai dei sogni alti, ti ci devi dedicare con tutta te stessa – almeno questo le ripete sempre suo padre, primario nell'ospedale in cui è in cura J. Per ragioni diverse, si sentono entrambi profondamente soli. E, quel che è peggio, entrambi sono convinti che il loro destino sia osservare immobili le vite degli altri. Poi un giorno si incontrano, per caso. Bevono un caffè e un mezzo cappuccino insieme. Si piacciono, eppure, alla fine, ognuno dei due va per la sua strada. Una piccola crepa, però, seppur ancora impercettibile, inizia a formarsi nelle loro esistenze sempre uguali. Quando si rivedono, mesi dopo, J e Barbie non commettono lo stesso errore. Questa volta decidono di rimanere. Dopo tutto, quando capisci che stare con una persona ti rende la vita luminosa come l'alba, è inevitabile volerla accanto, e provare a entrare nel suo mondo. Anche se è difficile comprenderla, visto che sembra il tuo esatto opposto. Anche se è difficile lasciare andare le vecchie abitudini, le vecchie paure. Anche se tutto, il tempo soprattutto, sembra essere contro di te, di voi. Ma niente, proprio niente è impossibile per due cuori che battono emozionati per il loro primo amore. L'importante è guardare nella stessa direzione e camminare, insieme. Un giorno alla volta.

Ho conosciuto Matteo in occasione dell'uscita del suo primo libro, "Piccole fiabe per grandi guerrieri", alla fine del 2017. Purtroppo, già da anni combatteva contro una malattia che, normalmente, abbatte anche gli animi più coraggiosi...ma non il suo. Mi è bastato scambiare qualche messaggio con lui per capire che se c'è qualcosa che lui non ha fatto è stato lasciarsi tirare giù da una carogna come il cancro, ha vissuto al massimo delle possibilità regalando tutto il suo amore ai suoi cari, e anche ai suoi lettori e a tutti coloro che sono venuti a contatto con lui. Per tutti questi motivi, apprendere della sua dipartita è stato più doloroso che mai...l'unica cosa che bisogna pensare, però, ce l'ha detta Francesca, la sua meravigliosa compagna: nonostante tutto, Matteo ha vinto comunque; per come ha vissuto e per la meraviglia che ha lasciato qui, sulla Terra, che ancora si muove e si aggira tra di noi.

Per quanto sia triste pensare che non abbia potuto partecipare all'uscita del suo primo romanzo, quello che desiderava tanto scrivere e che ha realizzato, è altrettanto commovente assistere alla catena infinita di amore che il libro ha innescato, e io non posso far altro che sperare che anche voi che state leggendo questi miei pensieri vogliate tuffarvici per "conoscere" il suo autore, nel caso in cui fosse la prima volta che ne sentite parlare.

Matteo ha messo molto di sé nella sua storia, permettendole di risultare realistica e veritiera e, contemporaneamente, vivace e piena di speranza, proprio come è stato lui. I personaggi principali, J e Barbara, rispecchiano e incarnano tutte le emozioni e le sensazioni che lui ha vissuto; il lettore non può far altro che lasciarsi trascinare nella narrazione dei due protagonisti, finendo per percepirli come amici, come se fossero reali e li avesse conosciuti nella quotidianità. Il modo che ha di parlare della vita è estremamente razionale ma riesce comunque a lasciare spazio ai sogni, sempre, come se fossero la linfa che fa andare avanti il mondo. Forse, ora che ci penso, lo sono... 

Lo stile di scrittura è molto diretto, semplice e colloquiale, altra caratteristica che aiuta il lettore ad empatizzare con i personaggi e a sentirsi quasi parte integrante della storia. Mi è sembrato che Matteo abbia fatto un viaggio alla riscoperta dei suoi anni dell'adolescenza, e abbia messo tutto ciò che ha trovato sulla sua strada direttamente negli atteggiamenti dei due ragazzi cui ha deciso di affidare la sua storia. 

Forse sarà inutile e superfluo dirvi che leggendo il romanzo sarà inevitabile soffrire ma si tratta di un dolore buono, per quanto sembri anacronistico. Il dolore, in molti casi, insegna qualcosa: è così che dobbiamo prenderlo, perché è per questo motivo che Matteo ce lo ha voluto raccontare, a mio parere. Tutto serve, nella vita, per cercare di essere felici, nonostante tutte le difficoltà che possano pararcisi davanti, e convincersi di questo è il messaggio migliore che possiamo mandargli fin lassù.

Io spero di non risultare eccessivamente retorica ma non è facile riuscire a ordinare e trasmettere la marea di emozioni che tutto questo ha scatenato in me: sarei davvero felice se mi faceste sapere che cosa ne pensate, e lo sarei ancora di più se, dopo aver letto "Un altro giorno insieme" voleste raccontarvi la vostra esperienza. 

Vi invito infine a visitare l'angolo delle fiabe di Matteo, ancora ovviamente attivo e gestito da Francesca, cliccando qui. Qui, invece, trovate il sito.

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