martedì 21 luglio 2020

Review Party | "La Luce degli Abissi" di Frances Hardinge, ed. Mondadori

Un romanzo adatto a chi non ha paura di viaggiare con la fantasia

Tra le letture fatte nel periodo del lockdown, solo poche sono state capaci di farsi strada e spiccare sulle altre: questo avviene grazie ad alcune caratteristiche ben precise e il nuovo romanzo della Hardinge le possiede tutte quante.

Ringrazio come sempre chi mi ha permesso di leggere il libro ovvero Elisa Impiduglia, blogger nonché ottima responsabile delle digital PR.

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Da sempre Hark e Jelt sanno che, appena sotto il mare, esiste l'Abissomare, l'antica dimora dei mostruosi dèi che a lungo terrorizzarono l'arcipelago della Miriade. Riti sacerdotali e sacrifici servirono per anni a placare l'ira delle divinità marine, fino al giorno del Cataclisma, quando in un'esplosione di follia si distrussero a vicenda.
Le loro reliquie, che conservano un potere divino, sono molto ambite dai piccoli truffatori come Hark e Jelt, in fuga dalle leggi del governatore e dai contrabbandieri. Due amici inseparabili, almeno finché i fondali non restituiscono una reliquia diversa da tutte le altre: un globo pulsante, intriso di un potere straordinario e oscuro, che potrebbe distruggere non soltanto l'amicizia di Hark e Jelt, ma tutto il loro mondo.

Un romanzo memorabile. Una fusione perfetta di fantasy, avventura, horror e mitologia, e una scrittura che lascia il segno.

Ho sempre sentito parlare soltanto in termini positivi di questa autrice, che si dedica principalmente alla realizzazione di romanzi rivolti ad un pubblico giovane ma perfettamente in grado di essere apprezzati a tutte le età, fin dalla pubblicazione del primo romanzo in Italia. Finalmente ho avuto l'occasione di conoscerla direttamente anche io, e non posso che dire di esserne felice. So, inoltre, che molti autori italiani di libri per ragazzi apprezzano e stimano il suo operato, e credo che questo doni un valore aggiunto all'esperienza di lettura. 

Il mondo creato ne "La luce degli abissi" è studiato nel minimo dettaglio: nasce da una commistione di elementi classici del genere fantasy con personaggi e leggende mitologiche degni di un vero romanzo epico. Il presupposto su cui sono posate le basi dell'intera storia è originale e accattivante, e rende la lettura incredibilmente avventurosa e con un pizzico di mistero che tiene alta e viva la curiosità. 

I primi personaggi che conosciamo sono due giovani amici, legati da un rapporto nato molti anni prima ma che perisce un po' sotto le diversità caratteriali di entrambi: Hark, colui che possiamo definire il protagonista vero e proprio, nutre nei confronti di Jelt un affetto sincero e incondizionato, che viene spesso bisfrattato da Jelt stesso che, invece, è mosso principalmente da istinti egoisti e arrivisti; vedremo spesso Hark soffrire dell'approfittarsi di Jelt e del suo poco riguardo nei confronti della sua incolumità. Mi ha colpito questa scelta fatta dall'autrice: è come se avesse fatto impersonare l'antagonista ad un personaggio che non lo è dichiaratamente. Davvero peculiare e ben riuscita.

Nel complesso, il romanzo risulta essere una fusione di elementi diversi, appartenenti ai generi più disparati quali, sicuramente, il fantasy, ma anche il romanzo di formazione, il mistery e, a tratti, incontriamo anche qualche elemento che non posso definire propriamente horror ma che ci si avvicina di gran lunga. La vasta gamma di sentimenti che si provano durante la lettura rende l'esperienza indimenticabile, completata da una fantomatica ciliegina sulla torta d'eccellenza: lo stile di scrittura di Frances Hardinge.

La narrazione scorre veloce e inesorabile ma senza risultare scarna o disattenta; è composta da vocaboli comprensibili ma, allo stesso tempo, ricercati, che rendono lo stile molto riconoscibile e accurato, capace di entrare direttamente nel cuore del lettore. Lo aiuta, inoltre, ad entrare in empatia con i personaggi positivi, che hanno ognuno una propria voce ben precisa e differenziata dalle altre, un lavoro da non dare assolutamente per scontato perché trovo che si veda sempre meno nei romanzi dei nostri giorni, specialmente in quelli diretti a bambini e ragazzi. 

Concludendo (devo frenare il mio istinto di dilungarmi quando amo particolarmente un libro), tutti coloro i quali mi hanno sempre tessuto le lodi di questa autrice e delle sue opere hanno proprio ragione: sono impaziente di tuffarmi a capofitto in tutte le altre storie già edite in Italia. Nel caso in cui anche voi vogliate fare lo stesso, cliccando qui potete scoprirle tutte. 

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