mercoledì 3 ottobre 2018

Originalità e sensi affinati: "Nina sente" di Claudia de Lillo alias Elasti, ed. Mondadori

Buongiorno Amici dei Libri e buon mercoledì!

Proseguiamo questa settimana di libri belli parlando di un romanzo che ho amato e divorato, che ho avuto l'opportunità di leggere grazie a Libri Mondadori, che ringrazio.


Un giallo? può darsi, ma anche una commedia. Una brillante commedia sociale in cui si staglia una piccola grande donna schierata contro la macchina del potere e del danaro

«Le cose diventano vere quando qualcuno le vede e le racconta: prima semplicemente non esistono, non sono successe – le aveva detto Ada un giorno. Stronzate da giornalisti egocentrici, aveva pensato lei senza dirglielo. E se invece avesse avuto ragione?»

Nina Forte per lavoro guida un'automobile, ma non è una tassista: è un'autista NCC che ha ereditato la licenza dal padre. E una driver sui generis: colta, arrabbiata, madre di un adolescente inquieto ed ex moglie di un marito irresponsabile. Ha ottenuto un contratto di collaborazione con una banca sulla quale stanno mettendo le mani i cinesi lanciando un'offerta molto competitiva:
e i clienti di Nina, quando salgono in macchina con lei, parlano, non temono di parlare, o forse non si preoccupano che lei ci sia, al volante e con le orecchie aperte. È ossessionata da un olfatto eccezionale, dalla dizione perfetta, dalla giustizia. Fra una rivelazione e uno scandalo, capisce che l'alta dirigenza della banca si sta difendendo dai cinesi con mosse oscure, destinate a lasciare intatti gli equilibri interni di potere. Nel labirinto degli eventi che segnano le torbide trattative dell'istituto bancario finisce l'indebitato Guido, amico storico di Nina, che viene trovato morto. Nina sente un odore che la perseguita e che fa da traccia, da indizio, da strada verso la soluzione del mistero. Nina Forte, intrepida driver, porta su di sé i segni del proprio tempo, delle proprie illusioni, delle proprie ossessioni. E si affaccia dalla pagina, complice come una sorella, come una ambasciatrice delle nostre inquietudini.

"Nina sente" è un giallo anticonvenzionale.
Cosa intendo? La base è quella classica, con il ritrovamento di un cadavere nel prologo; la differenza sta in quel che avviene dopo. Per spiegarmi meglio vi dirò esattamente ciò che ho pensato durante la lettura: "Oddio, sono già a metà libro e mi sono completamente dimenticata del cadavere. Ah no, ho collegato il nome, ma...non capisco".


So di poter risultare un tantino sconclusionata ma non saprei come altro farvi capire ciò che intendo. La de Lillo ha imbastito una struttura creativa e originale, che mi ha catturata come una rete da pesca, facendomi divorare il libro in tre giorni, e catapultandomi nella macchina di Nina, un'autista privata trentacinquenne che, suo malgrado, verrà immischiata in questioni più grosse di lei. 

Non tocca a Nina, però, dipanare la matassa di dubbi e mistero che, inevitabilmente, vede nascere; volente o nolente lei sente: sente le conversazioni dei suoi clienti durante i tragitti che le viene richiesto di percorrere, ha il dono dell'invisibilità, come lo chiama lei, che porta le persone a non preoccuparsi della sua presenza e del suo ascolto. Sente gli odori, soprattutto quelli, a causa di un disturbo non meglio definito che le ha attribuito un olfatto un milione di volte più sviluppato di ogni essere umano. 

La nostra protagonista è anche molto sensibile, non so se di natura o a causa del lavoro che fa e del suo "super potere"; ho apprezzato sconfinatamente leggere delle sue sensazioni, dei suoi sentimenti contrastanti divisi tra l'amore viscerale per il figlio quattordicenne che, come tutti gli adolescenti, la fa anche un po' disperare, e il risentimento covato per tanti anni per il padre del ragazzo, Matteo, che lei vorrebbe il più lontano possibile dalla loro vita.

Cosa centra tutto questo con la risoluzione del caso di omicidio che ci viene presentato all'inizio? Centra. E' il come che spero vi entusiasmerà come ha fatto con me.

"Nina sente" è un romanzo completo, che racchiude qualsiasi sfumatura narrativa possa venirvi in mente e, per questo motivo, non può appartenere ad un solo genere, nemmeno a due o tre.

E' stata una 
lettura bellissima e anche un po' inaspettata, che mi ha regalato ore di tensione, commozione e, qualche volta, anche un po' di sollievo.


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