Buongiorno Amici dei Libri e buon martedì!
Non mi perderò più in scuse per la mia altalenante presenza per non tediarvi, sappiate sempre però che mi spiace e che spero quanto prima di tornare non più a spizzichi e bocconi.
Oggi vi racconto di una piccola perla, un romance che ho scoperto grazie a Edizioni Piemme e che ho amato moltissimo.
Una donna che ha molte domande. Una bambina che ha tutte le risposte. La storia di un'amicizia in grado di curare anche il cuore più ammaccato.
Margherita ha un ottimo lavoro, una folta schiera di amiche e un fidanzato con tutte le carte in regola per diventare Quello Giusto. Almeno fino al giorno in cui Quello Apparentemente Giusto la lascia senza una spiegazione, dopo sei mesi di amore folle (almeno da parte di lei), dopo averla costretta a sorbire centrifughe e tisane di ogni tipo, a rinunciare al cioccolato e ad annullare la parte più divertente di se stessa per cercare di conquistarlo ogni giorno. Sola e disperata, Margherita decide di trascorrere agosto a Torino per la prima volta da sempre. Ed è assolutamente per caso che si imbatte nella pubblicità di una onlus che aiuta i genitori costretti a lavorare d'estate a trovare compagnia gratuita per i propri figli. Così conosce Elisabetta, nove anni, intelligente, timidissima e un po' troppo abituata alla solitudine, che con le sue battute sagaci e l'innocenza che hanno solo i bambini le mostra il suo dolore sotto una luce totalmente nuova. In un'estate torinese che non avrebbe mai pensato di vivere e di potersi godere, tra picnic sul lungo Po, lezioni di frisbee, gelati al limone e libri che possono curare le ferite, Margherita ed Elisabetta costruiranno un legame molto più speciale di quanto potessero sospettare e, forse, riusciranno anche a scovare Quello Giusto Davvero per Margherita.
Nonostante non sia solita leggere alcuni generi, tra cui il romance, sono sempre curiosa e molto felice di scoprire libri che ne fanno parte ma che incontrino il mio gusto e si possano ritenere davvero validi. Questo è il caso di "Se tu lo vuoi", uscita estiva targata Piemme, che mi ha tenuto compagnia in vacanza regalandomi ore di spensieratezza, ma anche momenti riflessivi e commoventi.
La storia è quella, piuttosto classica, di una giovane donna che deve trovare il modo di reagire di fronte ad una dolorosa perdita amorosa: Gabriele l'ha lasciata, per di più senza apparente motivo, proprio in procinto delle vacanze estive, e lei fatica a tirare fuori i cosiddetti attributi di fronte ad una sofferenza così imprevista.
L'escamotage che ha ideato l'autrice mi ha convinta a pieno, ha permesso al libro di distinguersi in acque già piuttosto popolate, e ha trovato la mia piena approvazione sotto diversi punti di vista: la protagonista non si avventurerà alla volta di viaggi esotici, non si chiuderà del tutto in se stessa accogliendo un misterioso e perfetto uomo arrivato dal bel mezzo del nulla, ma deciderà di affogare il suo dolore in un piccolo bicchiere di felicità, inaspettata.
Non posso negare che sapere che la penna da cui è stata creata questa storia appartiene ad una blogger mi ha fatto storcere il naso, lasciatemi spiegare brevemente il perché: con l'avvento del self publishing e la direzione che ha preso il marketing, è necessario stare molto attenti a cosa si acquista, per una questione puramente statistica. Ormai scrive CHIUNQUE. Ovviamente, lungi da me il voler denigrare i blogger, io stessa lo sono, ma non riesco a non essere diffidente, per lo meno all'inizio.
Sono stata molto felice di dovermi ricredere: la Fioretta sa l'italiano e lo usa molto bene. Sono colpevole del fatto di averla scoperta solo una volta che ho preso in mano il libro, non conosco bene quindi il suo background e il suo attuale lavoro ma si è certamente conquistata tutta la mia stima.
Ho apprezzato molto la caratterizzazione dei personaggi, soprattutto di quelli principali, e in particolar modo mi sono innamorata di Elisabetta, la bimba cui la protagonista Margherita farà da tata per il periodo estivo. Con la sua sveltezza e il suo dolcissimo acume ha conquistato il mio cuore, riempiendolo di voglia di leggere di lei; fosse per me leggerei altri quattro romanzi con Elisabetta come protagonista.
Infine, non sono rimasta delusa nemmeno dal finale: sebbene non si possa definire del tutto imprevedibile, svolge correttamente il suo compito lasciando il lettore con una forte sensazione di positività, cosa di cui, a mio modesto parere, abbiamo tutti una certa necessità, di questi tempi.
Brava Gynepraio, quindi. E mille grazie, come sempre, al mio piccolo angelo di Edizioni Piemme.
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