sabato 7 ottobre 2017

Recensione "Meraviglia" di Francesco Vidotto

Buongiorno Amici dei Libri e buon sabato!

Oggi sono euforica all'idea di potervi parlare di un libro che mi ha stritolato il cuore!
Titolo: Meraviglia
Autore: Francesco Vidotto
Editore: Libri Mondadori
Genere: Narrativa Contemporanea
Pagine: 216 
Prezzo: 17,00€ 
Formato: Brossura con alette
Data di pubblicazione: 12 settembre 2017

Trama: Storia di un amore implacabile, di una ricerca intima a dispetto di tutto, Meraviglia ci accompagna negli anni difficili della formazione di un adolescente, che non eccelle, che non è ammirato, che fatica a individuare i propri contorni, ma che proprio nell’accettazione di sé e degli eventi riuscirà a trovare il senso di una vita che, seppur sghemba, gli appartiene profondamente.
Lorenzo è nato e cresciuto tra le Dolomiti, in un piccolo paese nel cuore dei Monti Pallidi.
Ama la propria vita immersa nella natura e mai la vorrebbe cambiare, senonché il lavoro del padre lo costringe a trasferirsi in città proprio quando è il momento di iniziare le scuole superiori.
Gli tocca frequentare un liceo di cemento grigio che quel suo piccolo paese avrebbe potuto contenerlo tutto quanto.
Ogni cosa cambia.
Lorenzo si sente fuori posto: straniero nella nuova vita ed estraneo a ciò che gli altri si aspettano da lui. I genitori insistono nel pretendere dei risultati scolastici che stentano ad arrivare, senza capire il suo disagio. Persino gli insegnanti lo abbandonano nell’indifferenza, al pari di un naufrago, e lui rimane in silenzio, al banco, in attesa che il tempo trascorra.

Poi un giorno arriva Lavinia: Lavinia che è bella e ha gli occhi talmente neri che è impossibile distinguerne le pupille; Lavinia che è forte e lo salva da un branco di bulli; Lavinia che gira per la città in bicicletta coi suoi maglioni extralarge e il cappellaccio nero; Lavinia che va sempre al cuore delle cose; Lavinia che gli insegna a percepire la musica delle parole, a vivere di storie.
L’amicizia che nasce tra loro è un sentimento forte e raro, capace di farli sentire completi.
Ma la vita di lei nasconde ombre che oscurano ogni luce, ombre che trascinano in abissi troppo profondi. Insieme ci provano a sopravvivere, ad aggrapparsi a questa amicizia che per Lorenzo è molto di più: è amore. Amore bruciante e assoluto.
Eppure nulla serve, e Lorenzo e Lavinia non potranno fare altro che perdersi di vista. Ma quello che Lavinia ha insegnato a Lorenzo è rimasto inciso in lui: le parole e la musica che riescono a comporre diventeranno un’ancora di salvezza, il centro pulsante della sua esistenza.
Finché, un giorno, un evento incredibile sconvolgerà l’equilibrio faticosamente conquistato.

Come sempre capita, sono stata molto felice di poter leggere questo libro e grata a Libri Mondadori per avermelo omaggiato. 

Questa volta mi sono trovata davanti ad una storia incredibilmente toccante, narrata da una voce potente e capace di trasmettere al lettore emozioni e sensazioni appartenenti ad un periodo della vita molto preciso, l'adolescenza, pur non essendo più parte di questa categoria, né lui e né il lettore.

Leggendo le parole che compongono la storia di Meraviglia mi sono sentita di nuovo adolescente insieme a lui, mi sono immedesimata nelle sue gioie e nei suoi tormenti, ho empatizzato incredibilmente con tutto quello che gli accade nel corso del libro.

Devo raccontarvi, ahimè, anche di una nota dolente, che riguarda lo stile di scrittura dell'autore: fino alla fine del libro non sono riuscita a comprendere se la scelta del lessico e molte costruzioni delle frasi siano state fatte nell'ottica di rappresentarle come uscite dalla bocca del protagonista, di soli 14 anni, oppure no. A tal proposito mi è sembrato di percepire un'evoluzione del linguaggio che va di pari passo con la crescita anagrafica del protagonista, ma non sono riuscita ad evitare del tutto di storcere il naso, ritenendo comunque lo stile a volte eccessivamente semplicistico. 

Qualunque cosa io possa aver da ridire a proposito dello stile, non mi ha minimamente impedito di godere a pieno della bellezza di questa storia, di cui sono estremamente grata all'autore; la fase della vita che sto attraversando attualmente mi rende particolarmente sensibile alle tematiche adolescenziali e a chi riesce a trattarle in maniera così emozionante

Uno degli argomenti più importanti da diffondere, che viene toccato da Vidotto, è la difficoltà di apprendimento. E' giusto che scopriate voi in che modo l'autore ha sentito di passare certi messaggi, ma lasciatemi dire che l'ha fatto in una maniera molto delicata che potrà sembrare, all'inizio, un po' frettolosa; è uno degli spunti su cui ho riflettuto maggiormente. 

I personaggi sono secondo me caratterizzati molto bene, ognuno con le proprie peculiarità e personalità ben definite, ragazzi colmi di sensazioni potenti quanto bombe a orologeria, pronte ad esplodere da un momento all'altro. 

L'ambientazione e il legame del protagonista con la sua terra natia non sono certo da meno, credo siano particolari che hanno notevolmente arricchito la resa finale del romanzo. Sarà certamente così anche perché io per prima sono affezionata ai paesi di montagna ma, razionalmente, penso siano luoghi suggestivi oggettivamente, dove ambientare una storia profonda come questa.


A dispetto di ogni mio terrore, ho adorato il finale. Sono una sentimentale, sotto sotto, e non scenderò nei dettagli rischiando di farvi capire più di quanto non abbia già fatto; vi basti sapere che si rischia di versare qualche lacrima.

Calcolando che è per me una lettura molto fresca, avendolo finito da pochi minuti, posso affermare che nel complesso sia stata una lettura formativa e coinvolgente, e che il dettaglio che riguarda il mio non totale apprezzamento stilistico non credo abbia minato più di tanto la mia esperienza di lettura. 

Come spesso mi capita con i libri che ritengo abbiano qualcosa da raccontare, concludo dicendo che lo consiglio a tutti; in questo caso specifico consiglio sì a tutti di leggerlo, ma solamente se consapevoli di ciò che stanno per farsi raccontare, senza bisogno di dar retta ad eventuali sovrastrutture psicologiche. 

#permeèsì




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