venerdì 15 settembre 2017

Recensione: "L'orizzonte ogni giorno un po' più in là" di Claudio Pelizzeni

Buongiorno Amici dei Libri,

Quella di oggi è una recensione molto speciale, che faccio grazie a Sperling&Kupfer ed all’incontro che ha organizzato con l’autore di questo splendido libro Claudio Pelizzeni.

«È la possibilità di realizzare un sogno che rende la vita entusiasmante.» Questa è la storia di Claudio Pelizzeni, un ragazzo che, a poco più di trent'anni, ha già raggiunto traguardi che sfuggono a tanti suoi coetanei: una laurea in un'università importante, un impiego di responsabilità, uno stipendio fisso che gli consente di vivere da solo e di circondarsi del più desiderabile superfluo. Un ragazzo che, nonostante questo, non ha paura di guardarsi dentro e farsi la domanda più importante: sono davvero felice? Di fronte ad aspettative che non sente come sue, a tragitti sempre identici che non aprono nuove prospettive, a una routine che stritola tempo, energia e passione, non può che rispondersi di no. Finché un giorno, davanti a un tramonto, la consapevolezza si accende in lui: i sogni non possono aspettare. E, con quella luce, il coraggio di dare un taglio netto a tutto per inseguire la sua più grande passione: viaggiare. Viaggiare per allargare gli orizzonti di quel mondo che si sta facendo sempre più stretto e soffocante intorno a lui. Viaggiare per sfidare i limiti del corpo e le barriere della mente. Viaggiare con lentezza, senza aerei, per toccare con mano i confini, per «il gusto stesso del viaggio, degli imprevisti, delle scoperte e delle sorprese, delle correnti dell'universo a cui abbandonarsi». Questa è la storia di un sogno diventato realtà, di un'avventura che ha portato a una nuova vita. Un viaggio lungo mille giorni, attraverso cinque continenti e quarantaquattro Paesi. Ma anche un viaggio dentro di sé, a stretto contatto con le proprie paure, debolezze, risorse inaspettate. In dialogo profondo con quella voce intima e nascosta che, quando accettiamo di ascoltarla, sa sempre indicarci la direzione.


Sul cargo che lo portava dall'Australia al Nordamerica, Claudio Pelizzeni ha iniziato a scrivere il libro L'orizzonte, ogni giorno, un po' più in là: autopubblicato al suo ritorno, nel febbraio 2017, ha riscosso subito grande successo. Questa è un'edizione riveduta, corretta e arricchita con mappe e foto.

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Poco più che trentenne, annoiato dalla triste routine da bancario e imprigionato in una realtà che non lo rende felice, Claudio prende la decisione che tanti di noi vorrebbero avere il coraggio di mettere in atto: parte, armato di zaino e insulina per tenere a bada il diabete, non verso una sola destinazione ma andando incontro al mondo.

Inizia così questo viaggio intorno al Mondo, la storia di un uomo che piuttosto che provare paura nei confronti dell’ignoto, era spaventato all’idea di fermarsi, di restare imprigionato in una vita che non gli stava riservando nulla. 

Avere la possibilità di incontrare una persona che ha vissuto una tale esperienza mi ha permesso non solo di dare sfogo ad una serie di domande che mi sono portata dietro fino a questo momento, ma soprattutto di provare delle sensazioni scaturite da un confronto puro, interessante e ricco di spunti stimolanti. 


Sviscerando prima questioni di grande interesse "comune", quali le barriere linguistiche e culturali, le difficoltà pratiche che si affrontano durante un viaggio di 1000 giorni senza utilizzare neanche una volta un aereo per spostarsi e quelli che sono stati gli incontri relazionali e culinari più strani e curiosi, noi booksblogger e travelblogger ci siamo ritrovati ad analizzare insieme all’autore aspetti incredibilmente profondi, colmi di sofferenza e dolore, quanto di gioie ed esperienze incredibili, che rimangono impressi nella mente e nel cuori di chi le vive. 

Claudio ha deciso di rivelarci un aspetto molto intimo del suo viaggio, durante in quale ha subito la perdita dell’amato padre, avvenimento che lo ha portato a prendere una brevissima pausa per poi rialzarsi, più forte di prima, e ripartire verso il suo obiettivo. Durante il suo racconto sono riuscita ad empatizzare molto più di quanto avessi mai fatto in passato, immedesimandomi in tutto e per tutto con ciò che mi veniva raccontato.

Il romanzo che leggerete (perché dovrete assolutamente recuperarlo) nasce, in realtà, qualche tempo fa come self-published, per poi essere scoperto, ri-editato e ripubblicato da Sperling&Kupfer, che ha svolto un egregio lavoro anche di restyling, completando l’opera con le mappe del viaggio, che permettono al lettore di essere molto presente durante il racconto, e le meravigliose foto. 

Come avrete intuito, la storia narrata è quella di un viaggio, sia fisico che metaforico, attraverso gran parte dei Paesi del mondo, da quelli più vicini a noi e alla nostra cultura, a quelli più lontani e inesplorati, diversi quanto incredibilmente emozionanti. Durante la lettura ci sono momenti in cui ci si dimentica di leggere il racconto di un’esperienza realmente vissuta da qualcuno, e si ha quasi la sensazione di essersi addentrati in un romanzo fantastico, e posso dirvi di aver apprezzato moltissimo questo aspetto della scrittura di Pelizzeni.

L’altro particolare che ho trovato estremamente interessante, è la scelta di omettere totalmente il nome del “protagonista” poiché, come lui stesso ci ha raccontato, “…non è importante che il viaggio l’abbia compiuto Claudio, Sara, Maria o Giuseppe, ciò che importa è quello che è accaduto”.

Per quanto siano state fatte delle riflessioni importanti sul viaggio stesso, quelle che mi si sono attorcigliate intorno al cuore riguardano principalmente l’aspetto metaforico che sta dietro a tutta la vicenda: l’importanza del non accontentarsi e, soprattutto, del non lasciarsi fermare dalle cause esterne e dalle ingiustizie che la vita ci propina, come il diabete soprattutto in giovane età, e di cercare sempre di tirare fuori il coraggio, la forza di scegliere ciò che è meglio per sé.

Vi consiglio caldamente la lettura di questo libro che, sono sicura, si scaverà il proprio posticino nel profondo del vostro cuore, così come ha fatto nel mio. 

#pazzagioia


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