Ad onore del vero, quello di cui parliamo oggi è un personaggio davvero particolare, eccentrico e poliedrico; per questo motivo sfido chiunque a non appassionarsi alle sue storie, per quanto mi renda conto che i gusti letterari e di scrittura siano soggettivi (wink!)
“Cantante, musicista e scrittore francese, voce dei Dionysos e autore di svariati romanzi, diventa anche sceneggiatore e co-direttore per la realizzazione del primo film d’animazione tratto dalla sua più famosa opera “La Meccanica del Cuore”...”
In questa frase viene sintetizzata una carriera che ritengo possa ritenersi ammirevole, che incarna in tutto e per tutto che cosa s’intende quando si dice “realizzare i propri sogni”.
Malzieu non si è privato di nulla, impiegando tutte le sue energie al solo fine di poter vivere a pieno la vita, che ad occhi esterni può sembrare totalmente priva di rinunce e sacrifici.
In particolare, nell’ultimo romanzo pubblicato in Italia, viene raccontata una storia emotivamente carica, come al solito, ma con la particolarità di corrispondere ad un’”avventura” che l’autore ha vissuto in prima persona, sulla propria pelle. Credo che sia stato questo il momento in cui ho compreso fino in fondo come mai io mi sentissi così inspiegabilmente attaccata alle vicende, come se percepissi che una penna così potesse arrivare solo dalle mani di una persona che ha vissuto esperienze che tanti di noi nemmeno s’immaginano.
I romanzi attualmente editi, da Feltrinelli, nel nostro paese sono 4 e, alla classica domanda “Quale preferisci”, per me è pressoché impossibile rispondere.
La meccanica del Cuore: una favola dalle caratteristiche vagamente burtoniane che analizza attraverso gli occhi di un bambino, diverso da tutti gli altri, gli aspetti fondamentali della vita: l’amore, la sofferenza e l’importanza della tenacia nell’affrontare le difficoltà vengono delineati magistralmente con un’attenzione più che scrupolosa alla parte di trasmissione emozionale. Jack non è come tutti gli altri, per un solo, “piccolo” difetto: il suo cuore è congelato.
Sarà l’amore della sua levatrice a restituirgli la vita, grazie all’impianto di un orologio a cucù al posto dell’organo vitale per eccellenza. Cosa comporterà questo nella vita di un giovane che si è appena affacciato al mondo? Saranno troppe le regole che gli vengono imposte e che dovrà rispettare per non rischiare di dover pagare un prezzo alto quanto la propria morte? C’è un solo modo per Jack per restare sano e salvo: non innamorarsi, MAI.
L’uomo delle nuvole è forse il titolo che mi ha più colpita al cuore, per due motivi: l’enorme carica emotiva data dall’argomento che viene trattato e l’impensabile filo invisibile che lo collega a quella che sarà, anni dopo, l’esperienza similare vissuta da Malzieu. È consigliato a tutti, indistintamente, a patto che si sia consapevoli di imbattersi in una morsa che strappa il cuore dal petto e lo riduce in pezzettini, in stile ragù di bovino. Tom Cloudman non si fa fermare da niente e da nessuno:
il suo sogno è quello di volare, proprio come gli uccelli che lui tanto ammira, e non saranno certo le ammaccature che si procura allenandosi da acrobata a frenarlo o allontanarlo dal suo sogno. Proprio per questo Tom non si arrenderà nemmeno quando, recatosi all’ospedale in seguito all’ennesima caduta, gli verrà diagnosticato un male incurabile. È necessario che leggiate questo romanzo.
Tra tutti, “Il bacio più breve della storia” mi è rimasto impresso come il più romantico e leggero, a patto che si attribuisca a quest’ultimo oggettivo esclusivamente un’accezione positiva. Non stavo più nella pelle quando ho scoperto che sarebbe uscito, tanto da pre-ordinarlo sul sito di Feltrinelli, senza pensarci un secondo. Non è mai, mai più successa una cosa simile 😉
Una volta arrivato, l’ho bevuto come una sorsata d’acqua gelata nella calura dell’agosto a Milano. Era fine febbraio.
Nella ormai familiare ambientazione parigina, un uomo che si reca a teatro per ascoltare l’esibizione di un’orchestra, viene folgorato da un bacio tanto indimenticabile quanto estremamente breve; il più breve che sia mai stato scambiato prima. Un ragionamento razionale porterebbe chiunque a ridestarsi da un sogno ad occhi aperti e dirigersi verso la stessa vita di sempre…come pensate si comporterà il nostro protagonista?
Relativamente al quarto e ultimo romanzo pubblicato, proprio questo mese, cercherò di non dilungarmi troppo (Vai alla recensione di “Vampiro in pigiama”)…
Vi basti sapere che il modo che Malzieu ha scelto di utilizzare per raccontare questa particolare storia è certamente uno dei più azzeccati che potesse inventarsi. Rendere personaggio un elemento astratto trovo sia un’operazione di una difficoltà inaudita, magicamente riuscita in questo libro che rappresenterà certamente una pietra miliare della sua bibliografia, da ora in poi.
Spero che questa concisa ma sentita carrellata degli elementi che hanno conquistato a pieno il mio amore possa coinvolgervi ed appassionarvi, mi accontenterò solo quando mi farete sapere che il vostro livello di fissazione ha raggiunto il mio 😉
Vi si abbraccia
Nessun commento:
Posta un commento