mercoledì 3 novembre 2021

Review Party | "Devil, Agnese e il male" di Giulia Besa | Ed. DeA

Buongiorno a tutti e ben ritrovati!

A pochissima distanza dall'ultima recensione, ci ritroviamo a parlare nuovamente di un libro che ho potuto leggere grazie a Miriam del Blog Me and Books e alla Casa Editrice DeA, che ci ha fornito una copia digitale del romanzo.




Una protagonista diabolica. Un mistero oscuro e secolare. Un’avventura fantasy profonda, sull’apparire e sull’essere.

Capelli neri, unghie nere, vestiti scuri, lingua tagliente e noncuranza delle regole. Agnese è così, prendere o lasciare. È capace di fare rissa con una vecchietta invadente o giocare per ore col fratellino. È una tipa, dicono, una testa calda, o forse solo una ragazza che non intende farsi influenzare dal giudizio degli altri. Dopotutto i suoi amici la amano anche per questo. Il giorno però in cui Agnese deve presentarsi allo Specchio, tutto cambia. Lo Specchio è lo spauracchio di ogni quindicenne. È il passaggio obbligato verso il mondo degli adulti. Specchiarsi significa sottomettersi a un essere imperscrutabile che separa le anime belle dalle anime brutte. E nella società c’è spazio solo per le prime. Agnese sa di non essere perfetta, ma si piace così com’è, non ha nulla da temere… almeno fino al momento in cui osserva la propria immagine riflessa. Nessuno aveva mai visto qualcosa del genere, prima di allora. Di così… mostruoso. Agnese viene precipitata nel vortice della vergogna, del giudizio, della paura. Allontanata da tutto e da tutti perché le anime brutte sono pericolose e devono essere corrette. Poi incontra Orlando e Viola, anche loro sono soli, anche loro hanno perso tutto per colpa dello Specchio. Forse non tutto è perduto, essere soli insieme significa anche avere un alleato con cui combattere.

Come ci diciamo ogni volta che parliamo di un libro per ragazzi, sarebbe molto importante che gli stessi venissero letti anche dagli adulti, specialmente quando le tematiche riguardano i disagi più diffusi in giovane età; le storie sono uno dei mezzi più diretti in assoluto per comunicare emozioni e, se pensiamo a quanto possa essere difficile esternarli soprattutto nel periodo dell'adolescenza, è sempre bello vedere che gli autori si impegnano per comunicare con i propri lettori alcuni di questi messaggi.

Penso che questo sia stato lo scopo primario di Giulia Besa che, attraverso la giovane voce della sua protagonista, ha ideato e messo in piedi una storia capace sia di intrattenere ma, soprattutto, di raccontare alcune delle problematiche che affliggono maggiormente i ragazzi nel periodo più complesso della prima parte di vita.

Sarò estremamente sincera: nella sua totalità, il libro presenta tanti temi importanti che però non sono approfonditi in maniera particolare e, a volte, manifestati attraverso l'uso di qualche cliché. Questo però non inficia l'opportunità, sempre ben accetta, di parlare di diversità e di accettazione. Sto per fare un paragone che so benissimo potrebbe risultare azzardato: leggendo delle dinamiche presenti nel mondo di Agnese, realistico se non per l'esistenza di un sistema magico, non ho potuto evitare di pensare ai mostruosi campi di correzione per chi ha un orientamento sessuale che non sia etero. Ribadisco la mia consapevolezza di dire una cosa forte ma credo che il concetto sia il medesimo: la società decide che sei sbagliato e quindi si arroga il diritto di "correggerti".

In relazione a questo discorso, avrei preferito che la caratterizzazione dei personaggi fosse più approfondita, specialmente per quanto riguarda gli adulti che gravitano intorno ai protagonisti: li ho trovati abbozzati e, se mi concedete la licenza poetica, anche un po' ottusi, quasi come se fungessero da antagonisti.

Resta il fatto che tutti i messaggi passano senza difficoltà e arrivano dritti al cuore, specialmente quello che riguarda l'inclusività e l'accettazione di se stessi, ma si percepisce anche una forte attenzione all'importanza di essere coraggiosi, di non arrendersi davanti alle difficoltà. 

Lo stile di scrittura non mi ha parlato in modo particolare ma l'ho trovato estremamente adatto al tipo di storia: la narrazione in prima persona e la moltitudine di dialoghi rendono la lettura scorrevole e diretta, concedendo ampio spazio ad altri elementi focali all'interno del libro. 

Il sistema magico mi ha ricordato vagamente quello della trilogia "Ink" di Alice Broadway: seppur in quel caso si tratti di una distopia, come nel romanzo di Giulia Besa ricorre l'impostazione del giudizio, dell'entità superiore che deve valutare quanto una persona sia o meno valida, più o meno degna di fa parte della società. Credo che dovremmo riflettere a lungo su questo aspetto e sulla sua frequente apparizione delle storie dedicate ai più giovani, potrebbe essere la metafora esatta di come tanti di loro si sentano al momento di entrare a far parte di un mondo complesso ed estremamente pretenzioso.

Vi consiglio la lettura di questa storia, che spero possa sorprendervi e farvi passare qualche ora all'insegna del divertimento...ma anche delle riflessioni.

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