Buon mercoledì pomeriggio Amici Lettori!
Gli impedimenti che stanno contraddistinguendo il mio 2021 sono profondamente irritanti ma, per fortuna, capita che appaiano delle meteore, degli scritti che riescono a sconfiggere questa cattiva sorte che ha deciso, per il momento, di non abbandonarmi.
Questo è il caso del romanzo di cui parliamo oggi: ringrazio per l'opportunità di lettura l'autore Massimo Valentini che, con grande disponibilità, ha permesso che io stringessi tra le mani una copia fisica, dettaglio da non trascurare quando si tratta di periodi difficili.
La ragazza ascoltava il tempo scorrere, il suo respiro lieve, il traffico fuori dalle mura domestiche come un’eco lontana. Il silenzio filtrava dalle assi del pavimento, stillava dal lampadario del salotto, evaporava dalla doccia turbinando verso l’alto, verso il cielo e le stelle, verso il vuoto che tutto irrideva e comandava. Perché il mondo era vivo, ma non viveva. Le sue cellule erano i passanti, vagavano per l’immenso sistema circolatorio fatto di strade. I suoi tendini, i cavi percorsi dalla corrente elettrica che forniva energia agli aerotram sospesi a sessanta metri d’altezza. I suoi polmoni, le poche foreste ancora intatte. E allo stesso modo di un superorganismo, rendeva visibili le proprie lacrime con la pioggia, i suoi sospiri con il vento e la sua ira con gli assordanti rumori del traffico.
Di: Massimo Valentini
A cura di: G. Pironti
Illustratore: D’Argenio L.
Edito da: Saggese Editori
Pagine: 232
Pagine: 232
Formato: brossura
Dietro suggerimento della mia amica e collega Debora Libardi, ho avuto l'opportunità di conoscere, seppur virtualmente, Massimo Valentini, autore già ben avviato nel mercato librario del nostro Paese, che dedica la sua arte alla scrittura di romanzi principalmente fantascientifici. Chi mi conosce sa che, tra i generi che leggo più di frequente, la fantascienza non è tra i primi posti, seppur il fatto non sia legato ad una preferenza, quanto ad un caso piuttosto fortuito; non mi è capitato spesso di leggere libri appartenenti a questa categoria e non sono per niente avvezza in tale ambito. Sono stata ancor più contenta, quindi, di tuffarmi in un'avventura dalla quale non ero sicura di sapere cosa aspettarmi.
La storia ha un primo, grande e importante punto di forza: la capacità di accendere la curiosità nel lettore, senza per forza risultare incalzante e straripante di avvenimenti. Siamo partiti in sordina, se mi concedete la licenza poetica, ma con un contemporaneo senso di attrazione, come se inconsciamente già sapessi che stavo per essere travolta dagli eventi. Con la stessa (apparente) calma, ho cominciato ad addentrarmi nel futuro ipertecnologico descritto da Valentini, che certamente non si perde in descrizioni esageratamente approfondite ma è perfettamente in grado di nutrire l'immaginazione di chi lo legge. L'ambientazione mi ha pienamente soddisfatta, nonostante si sia mantenuta vagamente onirica della mia mente, non così delineata come può essermi successo in altri casi (pensate che meraviglie può fare la scrittura).
Ho trovato particolarmente ben studiato un tema collaterale alla vicenda che, credo, l'autore abbia voluto inserire sotto forma di analisi sociale, in prospettiva rispetto a quello che potrebbe diventare il futuro del nostro pianeta: numericamente è maggiore la quantità degli antagonisti rispetto a quella dei personaggi positivi. I protagonisti si trovano quindi ad affrontare le difficoltà da diversi fronti, a volte senza nemmeno sapere fino in fondo quale sia la loro origine. Questa è un'operazione molto delicata, che richiede una spiccata sensibilità e una discreta dose di coraggio nell'esprimere le proprie idee: anche in questo caso, un aspetto che non ho potuto che lodare.
Come saprete benissimo, nel caso in cui non fosse la prima volta che vi trovate qui, io detesto gli spoiler e li evito anche quando esprimo le mie opinioni sui libri che ho terminato, li trovo irritanti sia su se stessi che per gli altri. Per questo motivo, anche stavolta non approfondirò il tema dello svolgimento vero e proprio della vicenda, limitandomi a dire che, secondo il mio gusto personale, avrei preferito o che la storia venisse leggermente dilatata o che gli accadimenti fossero distribuiti con maggiore equilibrio; ho trovato il finale molto carico di emozioni che mi sarebbe piaciuto avessero meno enfasi ma, ribadisco con piacere, tale riflessione è frutto esclusivamente di un mio gusto personale. Esattamente come qualsiasi altra cosa io abbia mai scritto o scriva in futuro in questo blog.
Arriviamo a toccare uno degli argomenti che mi preme di più, forse il mio preferito: analizzo sempre lo stile di scrittura degli autori che leggo, mettendo in campo i frutti della mia esperienza di lettrice, uniti a quelli degli studi che ho fatto e che ancora oggi porto avanti: la cifra stilistica di Valentini trasuda esperienza, senza alcun dubbio. Si percepisce in modo evidente che non sia frutto del caso o anche di un eventuale talento innato, nudo e crudo; la costruzione sintattica è elaborata, a tratti forse anche un po' troppo, e non servono nozioni particolari per capirlo. Ho apprezzato particolarmente il cambiamento che la scrittura subisce dall'inizio del romanzo: non resta immutata nel corso delle pagine ma si evolve, come se seguisse lo scorrere degli eventi e si adattasse alle emozioni che essi si prefiggono di scatenare.
Come penso sia evidente, al netto di quanto raccontato, il mio parere nei confronti de Il Sogno di Nova può essere definito più che positivo: rinnovo i miei ringraziamenti a Massimo Valentini e vi lascio con una considerazione prettamente libidinosa per noi amanti dei libri, che non vuole certo aggiungere nulla al giudizio sul contenuto ma semplicemente funge da plus valore rispetto al prodotto libro.
Non ho potuto fare a meno di notare la cura, l'attenzione ai dettagli e l'indiscutibile qualità che contraddistinguono l'edizione del romanzo: a prescindere da qualsiasi gusto personale in merito alle scelte grafiche (dalla copertina alla formattazione dei testi) il libro è un oggetto di indubbio gusto ed è soprattutto la rappresentazione, secondo me, di chi mette profondo amore nel lavoro che fa.
Viva la lettura, viva chi fa in modo che esista.
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grazie della tua splendida recensione :-)
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