mercoledì 9 ottobre 2019

Review Party | "Vola Via" di Kristin Hannah, ed. Mondadori

Buongiorno Amici dei Libri e buon mercoledì!
Come state?

Io sono molto felice di parlarvi di un nuovo libro, oggi, che è stato capace di sorprendermi davvero: inizio come sempre ringraziando Raffaella del blog The Reading's Love Blog - L'amore per i libri, che, come sempre, mi coinvolge in iniziative appassionanti e mi permette di scoprire sempre nuovi libri, e Libri Mondadori che ci mette a disposizione le copie digitali in anteprima. L'ultimo ringraziamento, ma non per importanza, va a Francesca di Libri, Libretti, Libracci che realizza sempre per noi dei bellissimi banner, come quello che vedete qui sotto. E ora...partiamo!




Adolescenti negli anni Settanta, Kate Mularkey e Tully Hart erano inseparabili. Lo sono state per decenni. Ma tutto finisce, e ora Tully si trova a gestire la perdita della sua migliore amica, a cui ha fatto una promessa. Poi c'è Marah, la figlia di Kate, distrutta dal dolore. E infine Dorothy, la madre di Tully, una donna instabile che nasconde un segreto. Tre generazioni, tre donne ferite che per iniziare una nuova vita hanno bisogno l'una dell'altra. E forse di un miracolo…


Come forse qualcuno che mi segue da tempo potrà immaginare, questo romanzo non si presenta, all'apparenza, come appartenente a quella che si può definire la mia comfort zone: normalmente tendo a tenermi lontana da tutto ciò che rischia di contenere una prevalente componente amorosa ed eccessive tendenze al miele. In questo caso, però, ciò che inizialmente più mi ha attratta è stato il nome dell'autrice, di cui già avevo sentito ampiamente parlare e che so essere molto apprezzata da una delle persone a me più vicine e dei cui gusti mi fido ad occhi chiusi. È stato così che ci siamo conosciute io e Kristin Hannah, e non posso certo negare che, ad oggi, non tornerei mai indietro.

Già molto conosciuta in seguito alla pubblicazione dell'ormai famoso "L'Usignolo", Kristin Hannah si sta dimostrando un'autrice poliedrica, perfettamente in grado di spaziare con ammirevole elasticità tra i generi poiché ha iniziato con il thriller, ha proseguito con il romanzo storico ed approdando oggi con la narrativa tradizionale contemporanea, con "Vola Via", la sua terza pubblicazione qui nel nostro Paese. Penso che questo elemento possa già valere da primo, forte motivo per avvicinarsi alla lettura delle opere di una donna che penso farà parlare di sé per parecchio tempo.

La storia protagonista di oggi parla di Tully. In realtà parla di Tully, Kate, Marah, Johnny, Margie...di una famiglia come tante che "come tante" non è. Le sorti di tutti loro muteranno irrimediabilmente in seguito ad una perdita cruciale, di quelle che tolgono il fiato e che ti fanno pensare che non sarai in grado di recuperarlo mai più. Quella che leggerete è la storia sia di quanto è accaduto sia di quanto sta accadendo, nel passato e nel presente, arrivando così ad osservare l'evolversi degli avvenimenti quasi si fosse degli spettatori di uno spettacolo che mette in scena la vita vera.

Certo, sto sempre e comunque parlando di un romanzo che vuole anche lasciare un messaggio di speranza, positivo, nonostante le difficoltà siano sempre dietro l'angolo, come molti di noi ben sanno; nonostante questo non sono stata minimamente infastidita dai risvolti leggermente utopistici che ho incontrato sul cammino della mia lettura, e mi sono sentita quasi rinfrancata in certi momenti. In particolare, mi sarei aspettata di non apprezzare particolarmente una specifica scelta che riguarda un aspetto vagamente cristiano-cattolico della storia, ma così non è stato. Chiaramente non sto scendendo nei dettagli per evitare di rovinare la lettura a chi la affronterà da oggi in avanti.

Ho amato molto la caratterizzazione dei personaggi, o meglio, li ho trovati indiscutibilmente realistici, anche nella loro antipatia, come ad esempio per quel che riguarda Johnny (personalità fragile e poco combattiva per gran parte della storia) che ho sofferto particolarmente, soprattutto nella prima parte della lettura. La parte più delicata da rappresentare penso sia stata quella relativa a Marah, un'adolescente in lutto che attraversa la fase più complessa della sua intera esistenza: fossi stata nell'autrice l'avrei sicuramente vissuta come tale; credo comunque che sia stata perfettamente all'altezza e che abbia dipinto un quadro perfetto e credibile di una situazione che in tanti affrontiamo, anche più volte nella vita ma ricoprendo diversi ruoli.

Per evitare di risultare prolissa, concludo questo mio commento con pochi, brevi cenni tecnici: lo stile di scrittura mi è risultato di facile lettura, è riflessivo e carico di emotività ma, al contempo, molto semplice e diretto, che permette al lettore di concentrare la propria attenzione sugli avvenimenti senza essere distratto da descrizioni eccessivamente lunghe o altro. Ho trovato ben bilanciata la narrazione in terza persona e i discorsi diretti, l'equilibrio regge perfettamente e rende fluida la lettura. Ben gestiti sono anche i salti temporali, stesi sotto forma di flashback raccontati dal diretto interessato: serve giusto il tempo di abituarsi all'inizio al riconoscere i personaggi ma fin da subito si prende la mano con le tempistiche, senza grandi difficoltà.

Arrivata a questo punto non posso far altro che sperare di avervi incuriositi, che vogliate tuffarvi anche voi in questa storia e, soprattutto, che poi vi vada di raccontarmi cosa ne avete pensato. Quel che è certo è che non mi fermerò qui con la lettura dei romanzi di Kristin Hannah: voi avete già letto qualcosa di suo precedentemente pubblicato? Fatemi sapere, ci sentiamo alla prossima recensione!


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