Buonasera Amici dei Libri e buon anno!!
Sono profondamente in ritardo con questa recensione, per motivi tecnici, ma almeno posso approfittarne per farvi i miei calorosi auguri e per mandarvi un grande abbraccio.
Arriviamo però al nocciolo della questione, alla recensione del libro di cui parliamo oggi, che abbiamo letto con Rainbow Book Club durante il mese di dicembre.
Nel gruppo Facebook è già stato scelto il titolo di gennaio, siete curiosi di sapere qual è? Vi aspetto lì.
Agnieszka è una contadina diciassettenne goffa e sgraziata che vive insieme alla famiglia in un piccolo villaggio del regno di Polnya. Su tutti loro incombe la presenza maligna del Bosco, che sta progressivamente divorando l'intera regione. Per mantenere al sicuro se stessi e i loro villaggi dalle minacciose creature del Bosco e dai sortilegi mortali che lì si compiono, tutti gli abitanti della valle si affidano a un misterioso e solitario mago noto con il nome di Drago. Quest'ultimo sembra l'unico, infatti, in grado di controllare con la sua magia il potere imperscrutabile e oscuro del Bosco. In cambio della sua protezione, però, l'uomo pretende un tributo: ogni dieci anni avrà la possibilità di scegliere una ragazza tra le diciassettenni della valle e di portarla con sé nella sua torre. Un destino a detta di tutti terribile quasi quanto finire nelle grinfie del Bosco.
Con l'avvicinarsi del giorno della scelta, Agnieszka ha sempre più paura. Come tutti dà infatti per scontato che il Drago non potrà che scegliere Kasia, la più bella e coraggiosa delle "candidate" nonché sua migliore amica. Ma quando il Drago comunica la sua decisione, lo sgomento è generale.
Come sicuramente saprete, non leggo moltissimi fantasy e quindi non me ne intendo particolarmente. Mi è difficile fare dei paragoni per argomentare le mie tesi, derivano semplicemente dai miei gusti puramente personali. Non posso negarvi di aver fatto un po' fatica all'idea di leggere questo romanzo: non so come mai ma non sono riuscita a provare feeling nei suoi confronti finché non ho cominciato a leggere le prime pagine. Fortunatamente, piano piano, io e la Novik siamo entrate in sintonia, seppur non del tutto.
La storia è molto intrigante e, soprattutto in principio, sembra una reinterpretazione della favola della Bella e la Bestia. Non mi è dispiaciuta l'idea e, contrariamente a quanto mi aspettassi, la vicenda mi ha molto interessata, tenendomi sulle spine nonostante bene o male sapessi, o immaginassi, dove l'autrice sarebbe andata a parare.
L'ambientazione è stata senza dubbio la caratteristica che è ho apprezzato maggiormente, mi ha reso la lettura caratteristica e affascinante, divertendomi e inquietandomi allo stesso tempo. Il Bosco, che non è solo l'ambientazione né solo un personaggio, è secondo me il fattore vincente di tutto il libro.
Sui personaggi ho qualche remora in più: la caratterizzazione sembra partire bene ma poi finisce per perdersi per strada, facendo quasi dimenticare il lettore di non avere sufficienti informazioni, soprattutto sulla protagonista; ovviamente, prima o poi, finisci per accorgertene.
Infine, non posso dire di aver trovato pesante la scrittura della Novik, ma nemmeno di averla particolarmente apprezzata. Trovo che sia stata eccessivamente prolissa, in generale, e che impieghi 2 o 3 pagine per esplicare un concetto che avrebbe potuto sintetizzarsi in qualche riga.
Tutto sommato non mi è dispiaciuto leggere questo libro e la storia mi è piaciuta molto, peccato per quei piccoli dettagli stilistici.
Ciao Ele! Sono d'accordo sul ruolo del Bosco e su come la Novik lo abbia sfruttato al meglio, tuttavia ammetto che non ho notato il problema con la caratterizzazione e la coerenza dei personaggi, ma forse questa storia mi ha preso tanto che alla fine nemmeno mi sono resa conto di questi "dettagli". L'unico aspetto che non ho amato invece è stato il finale (proprio le ultime righe eh), perchè è come se l'autrice avesse voluto a tutti i costi lasciare uno spiraglio per un eventuale sequel, e io odio questo genere di escamotage...anche se ammetto comprerei immediatamente il seguito di Cuore Oscuro se uscisse! ^^'
RispondiEliminaIo invece ho provato un senso di chiusura col finale perché sembra quasi un "il cerchio si chiude qui". Con sta "riscossione delle benedette tasse", mi sembra che non ci sia spazio per altro. Quindi sto soffrendo il triplo. La storia si chiude perfettamente così, un sequel potrebbe essere una pessima idea, ma sotto sotto sarei felice.
EliminaIo sono una fan del fantasy e questo si è ricavato un posto nel mio cuore.
RispondiEliminaHo amato tutto, ma è normale che tu ed altri lettori abbiate notato altro, vuoi rispetto al romanzo in sé, vuoi per gusti personali.