sabato 15 settembre 2018

Continuo ad amare i flussi di coscienza: "Confessioni di un Neet" di Sandro Frizziero, ed. Fazi Editore

Buon pomeriggio Amici dei Libri e buon sabato!

Come vi ho anticipato su Instagram, oggi vi parlo di "Confessioni di un neet", breve romanzo che ho avuto l'opportunità di leggere grazie a Fazi Editore, che ringrazio moltissimo.

Con l’acronimo NEET (Not in Education, Employment or Training) si comprendono i giovani che non studiano, non lavorano né sono impegnati in attività di formazione. Il NEET protagonista di questo libro vive a Chioggia, in casa dei genitori o meglio in una stanza della casa dalla quale esce solo spinto dai bisogni fisiologici, dalle ramanzine del padre o dalla pasta al forno della madre. Il grosso della giornata lo passa tra letto e computer in compagnia di Asia e Nina, due gatte oltremodo schiette, che non si astengono da aspre critiche nei confronti del loro “padrone”. Il nostro NEET si autodefinisce “rivoluzionario”: non vuole un lavoro, che gli appare tanto alienante quanto carico d’illusioni per chi lo ottiene, e non vuole neanche una relazione che, insieme all’amore, considera unicamente fonte di ipocrisie oltre che di inutili responsabilità.
Questo giovane uomo trasuda misantropia e disprezzo nei confronti dell’intera società, che ritiene malata nel suo bisogno di finti bisogni. La sua unica finestra sul mondo è Facebook, in cui, come crede, un NEET intelligente può destreggiarsi ingannando abilmente gli altri, vittime della loro stessa ignoranza e protesi unicamente al soddisfacimento di desideri creati a tavolino da qualche multinazionale californiana.
Un libro che si ribella ai luoghi comuni imperanti attraverso l’atteggiamento del protagonista, personaggio originale e folle quanto basato su comportamenti pericolosamente diffusi.
Una disamina sicura e intelligente della modernità nei suoi meccanismi malati per una satira feroce della società contemporanea.
Un modo nuovo di narrare, per una storia paradossale e venata di profonda ironia, da parte di un giovane esordiente dalla penna incredibilmente matura.

Io, dentro la mia stanza, ho creato un mondo senza diritto, senza storia, senza tempo, dove il sovrano assoluto sono io. Un regno dall’economia semplice, consistente solo nelle calorie che brucio e nei byte che scarico, un regno di dodici metri quadrati dove il sole della Rete non tramonta mai.
Il presupposto di questo mio commento lo trovate nel titolo di questo post: amo i flussi di coscienza.
Non tutti, sia chiaro; ma molti.

La struttura di questo romanzo mi ha ricordato un'opera, edita da Elliot, che ho molto apprezzato e che porto nei miei ricordi con piacere e altrettanta sofferenza (Il Figlio di Michel Rostain). L'argomento non è apparentemente paragonabile ma, in realtà, più ci rifletto e più mi rendo conto che non sia così vero.

Il libro di Frizziero parla di oggi e di noi, della società in cui viviamo e della fatica più o meno profonda che ognuno di noi deve fare per fronteggiarla. Il protagonista è un trentenne che ha deciso di non compiacerla, né la società né tanto meno i suoi genitori, evidenti schiavi della stessa. Lui "si basta", apprezza la sua quotidianità e si avvale unicamente della compagnia delle sue gatte, Nina e Asia, unici esseri con cui chiacchiera volentieri (sì, le gatte parlano).

Mi sento di dirvi, però, che c'è molto di più: c'è sofferenza, c'è sfiducia del genere stesso cui si appartiene, c'è un malessere celato dietro un muro di sarcasmo utilizzato come uno schermo che rifletta altrove le brutture del mondo. C'è un carattere fermo e deciso, maturato dopo anni di spirito rivoluzionario, che riesce a prendere il sopravvento sul corpo, su qualsiasi forma di desiderio terreno.

"Confessioni di un Neet" mi ha fatta riflettere più di quanto mi aspettassi facesse ridere, per quanto qualche sorriso me l'abbia di certo regalato. Alterna momenti di polemica quasi esagerata conditi con un pizzico, nemmeno poi così moderato, di presunzione, a riflessioni schiette e sincere, condizionate da un animo più puro di quanto, forse, desideri essere. 

Non è semplice per me spiegare meglio cosa ne ho pensato, e anche valutare razionalmente quale tipologia di lettore potrebbe apprezzarlo e quale no; forse posso dirvi che se pensate di avere lo stomaco emotivamente resistente, se siete disposti a perdervi in una mentalità altrui senza preconcetti ed accantonando i giudizi affrettati, il libro di Frizziero potrebbe fare per voi. 


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