martedì 12 giugno 2018

"Aria di neve" ma anche di casa, famiglia e amore felino...di Serena Venditto ed. Libri Mondadori

Buongiorno Amici dei Libri e buon martedì!

Oggi chiacchieriamo di un interessante primo volume di una serie crime, ad opera della bravissima Serena Venditto. Avevo puntato gli occhi su questo libro già mesi fa e sono stata molto felice che Libri Mondadori lo riproponesse nel proprio catalogo.


Aria di neve. La prima indagine di Mycroft il gatto detective | Serena Venditto
Libri Mondadori | maggio 2018 | 168 pagine | Rilegato con sovracoperta | 18,00€


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Ariel è una ragazza italo-americana che ha girato mezzo mondo e ora vive nell'adorata Napoli. Lavora come traduttrice di romanzi rosa dai titoli immancabilmente profumati di agrumi e, dopo quattro anni di fidanzamento e due di convivenza, è appena stata lasciata da Andrea, l'uomo perfetto, ispettore di polizia e compagno dolce e premuroso. In lei si aggrovigliano sconforto, delusione, rabbia, ma soprattutto la fastidiosa sensazione di vivere in una di quelle storie melense e scontate che le consentono di pagare l'affitto. È necessaria una svolta, qualcosa di tanto imprevisto quanto atteso. E così, facendosi coraggio, Ariel si mette alla ricerca di un luogo dove ricominciare da zero. Presto si imbatte nel coloratissimo e disordinato appartamento di via Atri, dove vivono altri tre ragazzi: Malù, sagace archeologa con una passione per i romanzi gialli, Samuel, rappresentante di articoli per gelaterie di origini sardo-nigeriane, e Kobe, talentuoso quanto sgrammaticato pianista giapponese. Un terzetto strambo e caotico cui si aggiunge la presenza fissa di Mycroft, uno stupendo gatto nero dagli occhi verdi che, coi suoi eloquenti miagolii, non ha bisogno della parola per farsi capire alla perfezione. Ariel si sente subito a casa, e tra una chiacchiera in cucina, un concerto e una passeggiata in una Napoli infuocata di sole, le cose per lei riprendono a girare per il verso giusto, al punto che dimenticare Andrea sembra quasi possibile. Ma proprio allora un evento tragico che si consuma molto vicino ai coinquilini rimetterà tutto in gioco e sconvolgerà il microclima di via Atri. Un suicidio vagamente sospetto o un vero e proprio delitto della camera chiusa? Le "celluline grigie" di Malù non potranno che essere stuzzicate da questa sfida e l'archeologa-detective coinvolgerà tutto il gruppo nelle indagini, cui parteciperà anche Mycroft dando sfoggio della sua sottile, felina intelligenza.

«Se siete disposti a credere che un gatto possa aiutare una traduttrice a indagare su un delitto, questo libro fa decisamente per voi. Se non siete disposti a credere queste cose, scusate, ma che leggete a fare?» - Marco Malvaldi

Non posso negare di aver quasi "giocato in casa" decidendo di leggere questo libro; sguazzo nelle letture crime da quando ricordo di avere senso della ragione e incarno l'essenza della "gattara D.O.C." addirittura da prima. L'idea di immergermi in una storia dove un gatto assume comportamenti umani e coadiuva chi indaga su un caso di omicidio mi ha letteralmente entusiasmata, creando in me delle altissime aspettative che, fortunatamente, non sono state disattese.

Seppur si articoli in meno di duecento pagine, la storia è godibile e, a tratti, esilarante, costellata di personaggi ben caratterizzati e differenti tra loro, che creano un'interazione originale nella loro normalità. Credo non sia semplice creare una commistione di elementi sia realistici che improbabili, senza rischiare di scadere nella banalità o, ancor peggio, nel ridicolo, e trovo che la Venditto abbia portato a termine l'impresa in modo accurato e perfettamente riuscito.


Mi sono affezionata ai protagonisti, specialmente al gatto Mycroft, fin dalle prime pagine e ho trovato adatto lo stile di scrittura dell'autrice, molto coerente con la storia che ha deciso di raccontare; con una prosa semplice e diretta, priva di arzigogoli stilistici e descrizioni superflue ma non certo di sentimento, è riuscita a farmi immedesimare nonostante la vicenda sia molto lontana dalla mia quotidianità. 

C'è un bilanciamento sensato tra gli elementi che si possono definire "classici" del genere investigativo e alcuni espedienti scelti per rendere originale la storia, primo fra tutti il personaggio di Mariella Papararo, un'anziana signora che vive al piano terra dello stabile dove si concentrano gli avvenimenti e che esamina ogni avventore dello stesso, sottoponendogli un quesito a tema umanistico, da brava professoressa di lettere. Credo di poter affermare che varrebbe la pena di leggere l'intero romanzo anche solo per fare la sua conoscenza.

L'unico appunto che mi sento di fare riguarda il target di riferimento cui parrebbe essere indirizzato "Aria di neve": c'è confusione in merito alla sua catalogazione, in quanto cercandolo online noterete che sia entrato a far parte della categoria "Gialli e thriller" su qualsiasi sito tra i più rinomati, compreso quello dell'Editore, mentre nelle tre librerie fisiche che ho visitato prima di acquistarlo era sempre stato posizionato tra i libri per ragazzi. Non so se questo possa dipendere dallo stile grafico della copertina, dall'impaginazione interna e dalla struttura in generale (pagine molto spesse e dimensione grande del carattere) o dalla sua brevità; se volete il mio parere personale, con il senno di poi ritengo che sia più appropriata la seconda classificazione, fosse anche solo per la cifra stilistica utilizzata. 

Vi consiglio di approcciare questo libro con un atteggiamento curioso e possibilista, sono certa che non ve ne pentirete! Ora spero solo di non dover aspettare troppo per poter leggere i capitoli successivi. 

(momento APPELLO ALL'EDITORE)


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