giovedì 1 marzo 2018

Recensione "Il complotto Toscanini" di Filippo Iannarone

Buon pomeriggio Amici dei Libri e buon giovedì!

Nonostante io sia bloccata in casa dalla febbre e dalla neve, sono pronta per parlare di un originalissimo romanzo investigativo a sfondo storico, frutto della penna di Filippo Iannarone e edito da Piemme, che ringrazio calorosamente per avermi permesso di leggerlo.


Il caso Toscanini | Filippo Iannarone | Piemme | 2018 | 384 pagine | 19,90€ 

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L'omicidio di un luminare della medicina in epoca fascista. Un inconfessabile segreto ispirato a una storia vera. Un processo farsa che cela la verità. Cosa è successo al Quirinale nel 1949? Che cosa lega l'omicidio di un luminare della medicina e il più grande direttore d'orchestra di tutti i tempi?


È una notte di luna nera. Pochi minuti prima dell'una, un urlo rompe il silenzio. Una voce straziata che scuote i sonni più profondi, i dormiveglia, i pensieri di chi non dorme. È una voce ferita a morte, un suono ormai senza parole. Sulla parte opposta della strada, il maestro Arturo Toscanini. Il lampione accende il riflesso dei lunghi capelli bianchi Ha il volto di cera. Tutto il resto è buio.

L'ombra di un incredibile sospetto su arturo toscanini. Piazze, provincia di Siena, 1935. È notte quando la quiete immobile della cittadina toscana viene squarciata da un grido. Di fronte alla folla riversatasi in pochi istanti tra le vie, il corpo inerme di un uomo ucciso da una serie di violente percosse: si tratta di Alberto Rinaldi, solo all'apparenza un comune medico di provincia. In realtà, un luminare della medicina del tempo. Grazie alle sue cure miracolose, infatti, tra i suoi pazienti si annoverano personalità di spicco in Italia e in Europa, fino in America. Malgrado l'attenzione dei giornali e della famiglia della vittima, però, le indagini e il processo si rivelano una farsa, nulla viene chiarito dalla giustizia e tutto scivola nell'oblio. Quattordici anni dopo, nel 1949, il presidente della repubblica Luigi Einaudi vuole conferire la nomina di senatore a vita al grande compositore e direttore d'orchestra Arturo Toscanini. Sul passato del maestro, però, c'è un'unica ombra: il suo nome compare tra i documenti dell'indagine per l'omicidio di Rinaldi, e in quella delicata fase storica di transizione repubblicana è necessario che nessun personaggio pubblico abbia scheletri nell'armadio. Ma perché la morte di Rinaldi ha a che fare con Arturo Toscanini? Che cosa legava lo scienziato e il maestro? E perché una nuova indagine potrebbe far emergere un coinvolgimento di Toscanini in quella morte spaventosa? Il colonnello Luigi Mari, figura eroica dell'antifascismo liberale, affiancato dal giovane tenente Barbetti, viene incaricato di far luce su un mistero che dura ormai da troppo tempo. Tra depistaggi, colpi di scena e congetture fruttuose, Mari cercherà di scoprire una verità che in molti hanno voluto celare. Filippo Iannarone ci racconta i difficili anni Trenta e i primi passi della Repubblica italiana, in un affresco vivido e appassionante da cui emerge la voglia di libertà di alcune straordinarie figure del nostro passato recente.

La lettura de "Il complotto Toscanini" è stata per me un'esperienza ricca sotto numerosi punti di vista: il fatto che il romanzo investigativo sia ambientato nel dopo guerra ha costituito per me una novità, considerando che non mi era mai capitato di imbattermici. Ciò ha comportato che io imparassi numerosi elementi della storia di quei tempi che fino ad oggi non conoscevo, percependo un forte stimolo di curiosità che mi ha portata ad indagare a mia volta più a fondo su numerosi episodi e personaggi dell'epoca. 

L'elemento che mi ha conquistata fin dalle prime pagine è senza dubbio la passione del protagonista, il Colonnello Mari, per la musica e l'Opera: oltre ad arricchire la mia conoscenza in proposito, attribuisce un senso profondamente poetico a tutte quelle che sono le personali riflessioni di cui ci rende partecipi. Ho particolarmente amato anche il rapporto sincero e profondo che Mari ha con la moglie, una donna forte e indipendente, che si è occupata di lui nel momento più difficile della sua vita e della sua carriera.

Proprio per il suo passato il Colonello Mari è il prescelto, colui che si occuperà di svolgere le dovute indagini a proposito della sospetta implicazione del Maestro Toscanini in un efferato omicidio che ha visto coinvolto un medico di altissima fama, estremamente rispettato da tutti; per quanto la sua fama ed esperienza lo precedano, avrà la necessità di essere affiancato da qualcuno che lo sgravi delle difficoltà motorie che, a causa del suo valoroso passato in guerra, lo accompagnano costantemente. 
Faremo così la conoscenza del Tenente Barbetti, ligio assistente e attento investigatore che si renderà indispensabile per Mari, impersonando, in alcuni casi, i suoi flussi di coscienza.    

Purtroppo non sono un'amante dei flashback, scelta stilistica necessaria per strutturare una storia come questa ma che, mio malgrado, mi crea un po' di confusione: per questo motivo avrei preferito che i capitoli fossero leggermente più brevi, cosa che mi avrebbe permesso di riprendere il filo del discorso più agilmente.
Devo ammettere di aver altresì trovato la scrittura estremamente alta e capace, una delle più accurate e colte che mi sia capitato di incontrare in questi ultimi anni. 

Infine, l'abbondante uso di citazioni latine da parte dei personaggi che compaiono nell'arco della storia, ha risvegliato in me riminiscenze di questa meravigliosa lingua morta, che ho studiato a scuola e rispolverato con grande piacere ogni qual volta Iannarone me ne abbia dato la possibilità.

Vi consiglio caldamente la lettura di questo romanzo che vi farà tornare indietro nel tempo e sentire partecipi della più intricata indagine che possiate immaginare.


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