giovedì 24 agosto 2017

Recensione: Prima di domani di Lauren Oliver

Amici dei Libri,

Oggi vado ad esprimervi tutto il mio disappunto per quest’opera in cui, sinceramente, avevo riposto parecchie aspettative. Sappiate che ci saranno molti SPOILER, vi invito quindi a non leggere la recensione se siete intenzionati a leggere il libro o a vedere il film che ne è stato tratto.

SPOILER


Titolo: Prima di domani (vecchia edizione: E finalmente ti dirò addio)
Autore: Lauren Oliver
Editore: Piemme
Anno di pubblicazione: 2017 (vecchia edizione: 2010)
Pagine: 432 
Prezzo: 16,50€

SPOILER


Sinossi: Dal romanzo bestseller "The New York Times" l'attesissimo film. Cosa faresti se ti rimanesse solo un giorno da vivere? Dove andresti? Chi baceresti? Fin dove ti spingeresti per salvare la tua vita? 
Samantha Kingston ha tutto quello che si potrebbe desiderare: un ragazzo che tutte invidiano, tre amiche fantastiche, la popolarità. E venerdì 12 febbraio sarà un altro giorno perfetto nella sua meravigliosa vita. Invece Sam morirà tornando in macchina con le sue amiche da una festa. La mattina dopo, però, Samantha si risveglia nel suo letto: è di nuovo il 12 febbraio. Sospesa fra la vita e la morte, continuerà a rivivere quella sua ultima giornata comportandosi ogni volta in modo diverso, cercando disperatamente di evitare l'incidente.


SPOILER

Partiamo dal triste presupposto che mi sono fatta ingannare dalla vecchia edizione di questo libro, la collana bestseller di Piemme che non aveva l’abitudine di pubblicare Young Adult. Primo strike.
Con questo non voglio certo denigrare il genere in toto ma non posso negare che non sia tra quelli che mi attirano meno in questo periodo. 

Senza passare dal via, voglio esporre il mio estremo disappunto: il presupposto su cui si poggia la trama non è, già di per sé, particolarmente originale ma ciò che più mi ha infastidita è lo svolgimento: la protagonista resta vittima di un incidente automobilistico ma non riesce a “passare oltre”; inizia invece a svegliarsi sempre la mattina di quel maledetto venerdì e ci è piuttosto chiaro, fin da subito, che lo scopo sia quello di farle cambiare qualche cosa. 

Da qui, i cambiamenti si percepiscono, sia caratteriali della protagonista stessa, che nelle piccole modifiche che ella apporta agli avvenimenti. Lasciatemi dire che non ho trovato particolarmente accattivante la parte centrale del libro, dove viene analizzata questa lunga settimana di risvegli monotoni e in balìa della confusione sul da farsi. La noia ha preso decisamente il sopravvento, portandomi ad occupare con questa lettura quasi un’intera settimana. 

Arrivo ora alla conclusione che incarna la pura essenza del mio nervoso nei confronti del libro: passiamo 300 pagine di righe e parole confuse ad interrogarci su quale sia il motivo del risveglio di Sam, fino a dedurre che il “problema” possa essere il suicidio di un personaggio: ecco l’avvenimento che va cambiato. Qualcuno deve spiegarmi, ora, per quale oscuro motivo tutta l'attenzione viene concentrata sul cambiamento della ragazza, che le ha permesso di scegliere il ragazzo giusto, e vengano dedicate quattro parole sputate alla dipartita di Juliet.

Eh no, amica Lauren, che messaggio vuoi passare? Forse vuoi dirci che molte volte, nella vita, non possiamo cambiare cose più grandi di noi e che dobbiamo accontentarci di aver capito di essere fidanzate con dei beceri? Sarà, ma io non sono d’accordo. 
Probabilmente ho superato ufficialmente la fase in cui i romanzi per i giovani adulti mi colpiscono, sarà quindi “colpa” mia ma sono arrivata al punto di tentennare anche sulla visione del film. Non c’è cosa che io adori di più del vedere un film subito dopo aver letto il libro da cui è stato tratto ma questa volta…penso che rifiuterò l’offerta e andrò avanti. 

L’ultima critica che mi sento di muovere è nei confronti del lessico e della struttura morfologica utilizzati dalla Oliver: “Sono andata lì. Ho fatto questo. Poi lui ha detto.” mi ha ricordato più un messaggio telegrafato che un romanzo. Capisco che, essendo scritto in prima persona (tra l’altro), il lessico sia stato scelto in funzione degli interlocutori, ma sono ragazzini del liceo, a mio avviso, non individui appena oltre l’analfabetismo selettivo.


#tristezzaperfavorevaivia


Voi lo avete letto? Vi è piaciuto? Avete utilizzato una chiave di lettura differente?
Fatemelo sapere nei commenti 😊

1 commento:

  1. Finalmente qualcuno a cui non è piaciuto questo libro! Secondo me il grande probelema di questo romanozo sono due: la scelta del risveglio (che secondo me può essere solo una buona scelta nei film e non nei libri, sopratutto di 300 pagine) e la superficialità. Alla fine questo grande cambiamento non l'ho visto

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