mercoledì 7 luglio 2021

Blog Tour | "Esercizi di ricostruzione" di Jodie Chapman, ed. Mondadori | 3° tappa | Il ruolo della famiglia nelle storie d'amore impossibili

Buon mercoledì a tutti voi!

Questa calda estate mi sta regalando tante belle letture e oggi parliamo proprio di una di queste.


In pole position abbiamo, come sempre, i doverosi ringraziamenti che vanno a Mondadori per avermi permesso di organizzare questo evento, insieme a Tiziana del blog The Mad Otter, e per aver fornito a tutte noi una copia del libro.

Non dimenticate di passare dalle mie colleghe per scoprire gli altri approfondimenti che abbiamo studiato e realizzato all'interno dell'evento.

ATTENZIONE: le mie considerazioni contengono approfondimenti sul testo, seppur privi di spoiler sulla trama. Se volete leggere il libro "a digiuno" di qualsiasi informazione oltre a quelle riportate nella quarta di copertina, sconsiglio la lettura di questo articolo.


Famiglia. Una parola che racchiude non solo diversi significati ma anche sentimenti, emozioni impalpabili e riferimenti che, per ognuno di noi, assumono tinte e sfumature differenti. Il tema, nella sua ampiezza, mi ha sempre affascinata, da quando ho iniziato a studiarne alcuni elementi al liceo e non solo. Come la maggior parte degli esseri umani che abitano questo pianeta, ho avuto un rapporto controverso con il concetto stesso di famiglia e ciò mi ha portata ad esserne incuriosita sotto certi aspetti e spaventata sotto altri punti di vista. 

Portai addirittura la tesina della maturità incentrata su questo tema: quello è stato il primo approccio alla moltitudine di condizionamenti che esistono all'interno della letteratura mondiale da parte della famiglia. I legami così stretti influiscono sulla persona prima che sullo scrittore, dando vita a concatenazioni di riferimenti che, inevitabilmente, vengono percepiti dal lettore, siano essi inseriti con coscienza oppure no. 

Nel caso di "Esercizi di ricostruzione", il condizionamento familiare è presente nel modo più classico, se così possiamo definirlo: come moderni Romeo e Giulietta, i due protagonisti vivono il loro amore perfettamente consci del fatto che, per quanto forte, non potrà durare a causa delle rispettive origini. 

Scendendo nel dettaglio, possiamo vedere subito un esempio pratico di quanto accennato precedentemente: l'ostacolo familiare nel caso di Anna, la protagonista femminile della storia, è palese e dichiarato fin da subito. Lei e la sua famiglia appartengono ad un gruppo religioso, le quali regole non prevedono la possibilità di frequentare un uomo al di fuori del matrimonio e, a maggior ragione, che non sia parte della loro congregazione. Da parte sua, Nick, subisce l'influenza della sua cerchia parentale in modo molto meno diretto, quasi come fosse un vizio di forma: i numerosi traumi cui la vita lo ha posto davanti segnano sensibilmente il suo modo di relazionarsi e il suo approccio non appena sente Anna sfuggirgli dalle mani.

Non so se capiti anche a voi ma, ogni volta che incontro un autore, la prima domanda che desidero porre è sempre "quanto c'è di autobiografico nella tua storia?"; questo mi fa apparire spesso come curiosa, al limite dell'invadenza, ma in realtà è solo frutto di un credo che è ben radicato in me da tanti anni. Le storie sono fatte di esperienza, diretta o indiretta, che è il più grande dono che ognuno di noi possa ricevere. Il trucco sta nel riuscire a trasformarla in qualcosa di positivo, anche quando all'apparenza può non sembrarlo proprio. 

Penso che tra i numerosi messaggi che l'autrice può aver voluto mandare, ci sia anche questo. 

A questo punto non vi resta che scoprire come sia andata a finire la storia d'amore tra Nick e Anna...cosa dite? Trionferà o soccomberà il sentimento? 


SCOPRILO SUBITO!

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