mercoledì 12 settembre 2018

Blogtour - Serie "Flawed" di Cecilia Ahern - Recensione "Gli imperfetti" (vol. 1)

Buongiorno Amici dei Libri e buon mercoledì!

Iniziamo la giornata con un post diverso rispetto alla solita programmazione: voglio ringraziare moltissimo Beatrice del blog Io resto qui a leggere per avermi coinvolta in questa splendida iniziativa, Francesca di Libri, Libretti, Libracci per tutte le grafiche dell'evento e la Casa Editrice DeA per averci fornito i libri.



Se non le avete già viste vi invito a recuperare le precedenti tappe del Blogtour sui blog delle mie colleghe e a restare sintonizzati per non perdervi le successive!


In un futuro non molto lontano, in un mondo non molto diverso, il Giudice Crevan conduce una spietata guerra contro l'immoralità. È lui e lui solo a decidere chi sia un cittadino modello, e chi invece sia un Imperfetto, un essere Fallato da marchiare a fuoco con una F sul petto e da allontanare dalla società civile. Celestine ha diciassette anni e non ha mai avuto dubbi sul suo ruolo nel mondo:
è una figlia perfetta, una studentessa perfetta, ed è anche una fidanzata perfetta. La fidanzata di Art, figlio del Giudice Crevan. Ma un giorno tutto cambia. Celestine vede un Fallato in fin di vita e sente di doverlo aiutare. D'un tratto tutto ciò che ha sempre ritenuto giusto non lo è più. Perché la compassione è più forte. Più forte della legge e delle rigide regole del Giudice Crevan. Celestine decide quindi di aiutare il pover'uomo e quella decisione cambia la sua vita in un attimo. Allontanata dalla famiglia, arrestata e umiliata, la ragazza viene trascinata in processo davanti a Crevan. E proprio lui, incurante delle suppliche di Art, la condanna a essere incarcerata e marchiata a fuoco come Fallata. Sarà proprio in carcere però che la strada di Celestine incrocerà quella di Carrick Vane, un Fallato misterioso e affascinante. E l'unico amico su cui d'ora in poi Celestine potrà contare.

Sarò molto schietta e sincera con voi questa volta, forse più del solito: non avevo grandi aspettative rispetto a questo romanzo.
Fin dalla sua uscita ero molto incuriosita dalla scelta dell'autrice, che si era fino a quel momento sempre dedicata alla stesura di libri a stampo femminile, di cimentarsi in un genere che esulasse dalla sua "zona di comfort"; una volta acquistato, però, ho perso interesse, finendo per non leggerlo fino alla scorsa settimana.


Per fortuna Beatrice mi ha coinvolta in questo progetto: per quanto io abbia fatto fatica ad ingranare, principalmente per via della traduzione che non posso certo annoverare tra le migliori mai lette, procedendo nella lettura ho finito per affezionarmi ai personaggi in una maniera che non avrei mai potuto prevedere.

La trama è accattivante e coinvolgente fin dall'inizio: non si può forse definire "innovativa" l'idea di base, considerando i suoi predecessori di spicco (Hunger Games, Divergent...) ma ritengo che Flawed, Gli Imperfetti sia stato in grado di ricavarsi un posto d'onore all'interno del genere distopico per giovani adulti. 

Era da qualche tempo che faticavo a trovare un antagonista ben delineato, caratteristica che ho ritrovato nel Giudice Crevan, perfido nemico dei protagonisti della vicenda. Sono molto soddisfatta anche dello spunto da cui la Ahern ha costruito il mondo in cui si svolge la storia, ben congegnato e che poggia su riflessioni piuttosto profonde.
Credo che il filo conduttore di tutti gli eventi possa essere definito con una sola parola: moralità.


L'universo che l'autrice ha creato può sembrare, ad un primo esame, molto lontano da quello che è il rispetto dei diritti civili e umani che osserviamo nel "nostro mondo" ma, facendo una riflessione più approfondita, mi sono trovata a pensare che, in realtà, una legge secondo cui chi sbaglia deve essere marchiato a fuoco in modo da pagare per il suo errore ed essere riconosciuto per sempre, al suo passaggio, non si discosta più di tanto al funzionamento sociale di alcuni dei Paesi più arretrati ai giorni nostri.

I Fallati sono infatti coloro che hanno compiuto azioni ritenute scorrette, contro la società, e viene loro impresso sul corpo un marchio a fuoco, che dovrà essere perennemente accompagnato da una fascia distintiva in stoffa che circonda il braccio; inoltre, dal momento della marchiatura, la vita dell'individuo interessato subirà pesanti limitazioni in qualsiasi campo, partendo dal cibo che sarà permesso assumere, arrivando all'impossibilità di trovarsi nello stesso luogo con più di un suo "simile".

Ho impiegato qualche giorno per realizzare quanto questo romanzo mi abbia segnato, inaspettatamente. Per quanto sia una storia di intrattenimento, il fatto di far ruotare gli avvenimenti attorno ad un'unica, irriverente azione della protagonista, considerata un pesante affronto nei confronti della Gilda, organizzazione al comando dello Stato, mi ha fatto immedesimare in lei e nella sua moralità, nel suo senso etico e empatico nei confronti di un altro essere umano, a prescindere da ciò che possa accomunare oppure no.

Ho apprezzato particolarmente anche il fatto che la Ahern abbia, seppur non del tutto direttamente, toccato l'argomento della differenza di trattamento: come nel nostro mondo può succedere con le raccomandazioni professionali o con i favoreggiamenti di genere o etnia, la protagonista si trova nella posizione di poter scegliere se "cavarsela" in quanto amica del capo dell'organizzazione Gilda, o se di scontare la sua pena, per quanto ingiusta e immorale.

Ovviamente dovrete leggere il romanzo per scoprire cosa succederà e per capire meglio quello di cui vi ho parlato fino ad ora!

Vi consiglio senza dubbio la lettura, sia che amiate il genere ma anche se non ne siete avvezzi: tenete conto, però, che non vi imbatterete in una traduzione dall'inglese impeccabile, purtroppo.
Io, Beatrice e Francesca vi aspettiamo per le altre tappe del blogtour, trovate qui sotto il calendario e i post attualmente online.




Nessun commento:

Posta un commento