lunedì 23 ottobre 2017

Recensione "Ipotesi di forma" di Alessandro Ferraresi

Buongiorno Amici dei Libri!

Iniziamo questa settimana con la recensione di un libro ricevuto da Alessandro Ferraresi, edito da NullaDie edizioni, casa editrice che gode già della mia assoluta stima in funzione della prima lettura che ho fatto firmata da loro. 

Titolo: Ipotesi di forma
Autore: Alessandro Ferraresi
Editore: Nulla Die
Anno edizione: 2017
Pagine:
192  
Formato:
Brossura
Prezzo:
17,00€

Trama: Clara corre verso i bambini. Chiede pietà. Non riesco a reagire. Un’intensa raffica di proiettili si scaglia con ferocia su quanto di più caro avessi nella vita. Clara cade a terra. I suoi occhi mi cercano. Il drone si gira, setaccia la zona. Le gambe m’impediscono di compiere passi. Mi sento svenire, mentre Clara torna a dormire, per l’ultima volta. Il sangue si muove verso i gradini. Sembra cercarmi. Cado a terra vicino ai corpi di Sofia e Massimo rimasti senza vita. 
Immobile la memoria di Sebastian, immobile il tempo che lo costringe come un prigioniero. Da quel giorno. 

E se la nuova direzione da intraprendere fosse determinata dagli uomini che la vita ci impone d’incontrare? Uno sfondo onirico-fantastico accarezza temi di natura filosofica mediante l’azione che diviene conquista. Il valore della decisione, la fuga dall'accidia, la caducità del corpo e la memoria guidano Sebastian sin dall'inizio del racconto. Sarà il ricordo a donare forma alla vita sottraendola alla linearità del tempo.

Vi avviso subito che “Ipotesi di forma” non è un libro semplice di cui parlare: non appena ho girato l’ultima pagina, la preoccupazione di non saper esprimere correttamente le emozioni che mi ha trasmesso, si è subito impadronita di me.

Non viene fatto mistero delle certe abilità stilistiche appartenenti al background culturale dell’autore, laureato in filosofia e appassionato del mondo onirico. Penso sia proprio questo insieme di caratteristiche ad attribuire al romanzo una tale atmosfera fiabesca che si scontra irrimediabilmente con le atrocità commesse da alcuni personaggi e il profondo senso di smarrimento che, per tutta la storia, accompagna il protagonista senza abbandonarlo mai. 

Il primo evento che ci riesce semplice interpretare è costituito dalla prematura e ingiusta morte della compagna di Sebastian che, nonostante sia stata brutalmente uccisa, accompagna il suo amato in ogni istante della sua vita, consigliandolo e supportandolo nei momenti più difficili, grazie ai ricordi che gli lasciato prima di spirare. 

Quanto accade successivamente, non vi nego, è alquanto confuso ma, a mio parere, accade per un motivo ben preciso: in questo libro l’attenzione non viene posta sui nudi e crudi avvenimenti che, solitamente, compongono un romanzo distopico o ad ambientazione fantasy, bensì sulle riflessioni ed i turbamenti interiori che chi percorre un viaggio difficile e articolato prova e deve necessariamente tentare di interpretare ed affrontare. 

La cifra stilistica di Ferraresi contribuisce ad aumentare il pathos molto forte trasmesso dalle pagine del libro, colmo di termini ricercati e mai scontati, che permettono al lettore di soffermarsi a riflettere, ad analizzare la situazione e, spesso, ad immaginare sé stesso nei panni del protagonista, fantasticando su cosa avrebbe fatto lui al suo posto.

Non mi sento, in questo caso, di soffermarmi a parlare di “caratterizzazione dei personaggi”, in quanto non penso che sia un aspetto principe della costruzione di questo romanzo: certamente il protagonista è ben delineato, e in alcuni frangenti impariamo a conoscere anche qualche altra figura oltre a lui, ma Ferraresi non ci permette di affezionarci oltremodo a nessuno degli attori di questa commedia, focalizzandosi come già ho raccontato su altri dettagli meno concreti, facenti parte della sfera onirica all’interno della quale tutto accade. 

Riassumendo quelle che sono state le mie sensazioni in merito a quest’opera, mi sento di consigliare “Ipotesi di forma” a chiunque senta di voler abbattere i propri preconcetti, sfondare quei muri mentali che ognuno di noi sa di avere al proprio interno, lasciandosi catapultare in un mondo sicuramente diverso da qualunque altro ci si sia mai imbattuti fino a questo punto. 



12 commenti:

  1. Sembra davvero un bel romanzo! Sono una grande estimastrice dello stile onirico, e leggerlo nel contesto di una storia fantasy o distopica sembra molto interessante. Quando parli del focus sul flusso di pensieri mi viene in mente l'Ulisse di Joyce e trovo sia sempre un'ispirazione interessante e piena di possibilità, seppur pericolosa.
    Grazie di averne parlato Ele <3

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  2. Sembra un romanzo interessantissimo e la complessità a esprimere la bellezza e i difetti di questo romanzo mi hanno reso solo più curiosa di approcciarmi a questo libro! 😘

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    1. Spero che tu possa recuperarlo e, soprattutto, farmi sapere che ne pensi <3

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  3. Sembrerebbe interessante, anche se non so se potrei essere pronta, in questo momento, a leggere un libro del genere 😅 bellissima recensione!

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    1. è davvero un libro complesso; come giustamente hai detto tu, bisogna necessariamente essere nel "mood" appropriato!

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  4. Bellissima recensione, complimenti 😘

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  5. Complimenti per la recensione, mi hai incuriosita su un genere che non è il mio!
    L'Angolo Dei Libri

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  6. Che libro! Tra le premesse e la recensione che hai scritto sicuramente attira l'attenzione... profuma di innovativo! Vedremo se avrò occasione di leggerlo ♥

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