Buonasera Amici Lettori e benvenuti!
Mi rendo conto che l'orario non sia consono ma...ho pensato che non esista un momento inadatto alla recensione di un buon libro.
Prima di iniziare, ringrazio come sempre chi mi ha permesso di scoprire e leggere il romanzo di cui parliamo oggi, Mondadori.
Partiamo da un importante presupposto: le premesse di questo romanzo, che avete potuto leggere qui sopra, contengono molti (se non tutti) degli elementi che mi attirano senza esclusione alcuna: l'estate passata in un luogo di villeggiatura in preadolescenza, un mistero oscuro e inquietante, esperienze che ti cambiano. Le mie aspettative erano quindi molto alte e vi svelo subito che sono state ben più che soddisfatte.
Chiara Deiana, autrice italiana al suo esordio, ha creato per noi lettori una storia decisamente diversa dal solito, capace di mantenere alta l'attenzione talmente tanto da "manipolare" la percezione degli avvenimenti che si susseguono. Sapete bene che la mia politica non prevede spoiler, per questo vi dirò soltanto che arrivati alle ultime pagine vi renderete conto che il focus principale del romanzo non era assolutamente quello che vi aspettavate fosse.
La scrittura dell'autrice è davvero molto impattante: ho apprezzato particolarmente l'accuratezza nel cambiare il tono di voce a seconda del personaggio che sta parlando o riflettendo, l'ho trovata un'attenzione professionale e ben riuscita. La storia è scritta in terza persona ma arricchita da una forte empatia, che permette al lettore di sentirsi comunque coinvolto, non "tenuto fuori" dagli eventi.
Come anticipato poco fa, chiunque decida di raccontare una storia con determinati elementi attira la mia attenzione e, nello specifico, le avventure di Asia mi hanno ricordato moltissimo quelle che ho vissuto io, non tanto in senso letterale quanto emotivo. Il rapporto che la protagonista ha con Matilde, la sua storica migliore amica, ha tantissimi punti in comune con quello che per anni ho avuto a mia volta. Sarà scontato precisare che queste peculiarità mi hanno permesso di entrare davvero nel vivo del racconto, percependolo per tutta la sua durata in maniera emotivamente forte, quasi tangibile.
L'ultimo elemento su cui desidero porre un accento scava leggermente più in profondità nella storia: se non volete sapere proprio nulla di specifico sul libro, vi consiglio di interrompere qui la lettura della recensione.
Ho trovato molto, molto peculiare la scelta di utilizzare, come espediente, la creazione di una specie di rapporto, psicologicamente molto stretto, tra la ragazzina protagonista e il cadavere di un giovane uomo. Durante l'intera lettura mi sono chiesta che cosa volesse trasmettere l'autrice, per poi comprendere che forse avrebbe semplicemente voluto scatenare le più disparate riflessioni nei suoi lettori.
Per me, l'esordio di Chiara Deiana conquista una posizione piuttosto alta tra le proposte letterarie di questo 2021: scommetto che ci ritroveremo a parlarne quando sarà il momento di tirare le fila delle letture migliori dell'anno. Servono altri motivi per invitarvi a leggerlo?
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