giovedì 15 novembre 2018

Riscoprire autori immortali: "Il secondo ritorno" di Giuliano Gallini, ed. Nutrimenti

Buonasera Amici dei Libri e buon giovedì!

Come procede la vostra settimana? La mia è iniziata con una bellissima presentazione, alla Libreria Centofiori di Milano, indetta da una splendida ed appassionata donna che si occupa di divulgare le opere edite da Nutrimenti. Ora vi racconto tutto:


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Stanford-le-Hope, 1897. Joseph Conrad è alle prese con la revisione del suo romanzo Il ritorno, che non ha avuto una buona accoglienza fra gli editori e i critici. Il libro racconta di una donna che abbandona il marito per un altro uomo. Gli lascia una lettera per spiegare la sua decisione, ma poco dopo si pente e ritorna. Durante una lunga giornata in cui riceve diverse visite, Conrad viene a conoscenza della scomparsa di una donna di Stanford. Sembra un racconto inventato, e con troppi punti di vista: ma diventerà reale quando lo scrittore rischierà la vita per affrontare le verità che il paese tiene nascoste. Milano, 2017. Agnese Battisti è una regista che sta mettendo in scena una storia d'amore esemplare di un secolo prima. Un giorno scrive un biglietto d'addio a Leo, suo compagno di vita da cinque anni, ed esce di casa decisa a non tornare più, ma ha un ripensamento.
Quando torna trova Leo felice per un grande successo professionale; il biglietto è sparito e Leo sembra non averlo letto. Forse possono ritrovare le ragioni per amarsi, ma l'illusione dura il tempo di una cena con gli amici. Intrecciando una giornata di Joseph Conrad con un giorno della vita, più di cent'anni dopo, della donna che avrebbe potuto essere la protagonista del suo libro più sofferto, questo nuovo romanzo di Giuliano Gallini guida il lettore in una riflessione sulla fragilità e l'ipocrisia delle relazioni umane.

Voglio partire da una nota dolente, ovvero la mia profonda ignoranza che, piano piano ma inesorabilmente, sto provando a colmare da qualche anno a questa parte; ho avuto a che fare con Joseph Conrad a scuola, quando mi è stato raccontato di lui e delle sue opere da una delle pochissime insegnanti appassionate in cui mi sia mai imbattuta. La mia conoscenza era (ed è) quindi piuttosto misera, a proposito di questo autore intramontabile, ma ciò non mi ha impedito di godere a pieno del libro di Giuliano Gallini che, magistralmente, è partito narrando di una giornata di fine ottocento in casa Conrad, per arrivare a costruire un romanzo evocativo e coinvolgente.

Il lettore inizia questa esperienza lasciandosi catapultare dall'autore nelle campagne dell'Essex del 1897 e, come se fosse nascosto dietro ad una porta, ha la possibilità di osservare quanto avviene nella casa di Joseph Conrad, alle prese con la stesura del romanzo "Il ritorno" e di sua moglie Jessie, in avanzato stato di gravidanza. Ed è di punto in bianco che, come fosse a bordo di una macchina del tempo, si trova nella stessa, identica situazione ma a Milano, a sbirciare nella vita di Agnese nel 2017 che, suo malgrado, ha appena deciso di abbandonare il suo compagno e, con lui, quella che è stata la sua vita negli ultimi cinque anni.

Penso basti questa premessa a farvi capire quanto possa essere stata geniale l'idea di Gallini che, grazie a questo pretesto, ha realizzato un'opera carica di pathos ed emozione, riuscendo a tessere una tela all'interno della quale restano ingarbugliati gli uomini del passato come quelli del presente. I capitoli si alternano, uno ad uno, dilatando il tempo ma senza far incappare il lettore in una perdita di attenzione; questo dettaglio mi ha conquistata irrimediabilmente, incollando i miei occhi alle pagine e rendendomi assetata di sapere, quasi ossessivamente curiosa di scoprire come si sarebbero sviluppati i rispettivi avvenimenti grazie al successivo sbalzo temporale.

Il secondo punto forte dell'opera è senza dubbio la scrittura di Gallini che, con raffinatezza e, oserei dire, nonchalance, gli permette di costruire periodi musicali e armonici, molto introspettivi e capaci di dare voce ai personaggi in maniera estremamente personale. Personalmente, sono rimasta molto colpita dopo aver appreso che l'autore non svolga la professione di scrivere da innumerevoli anni, avrei scommesso sul contrario. E, a tal proposito, è stato molto affascinante scoprire la storia della nascita del "Secondo ritorno".

Gallini, lettore forte e, mi è parso di capire, onnivoro, partecipa da tempo immemore due gruppi di lettura, grazie ai quali si è imbattuto in Conrad e "Il ritorno", il romanzo breve cui la riferimento nel suo libro; sebbene avesse già avuto modo di conoscere l'autore nell'arco della sua vita, si è trovato a discutere costruttivamente de "Il ritorno" con gli altri partecipanti del gruppo e, contemporaneamente, la storia de "Il secondo ritorno" a cominciato a prendere forma nella sua mente.

Chi di voi mi conosce meglio saprà sicuramente quanto valore io attribuisca agli incontri con gli autori, grazie ai quali ho avuto, e spero di avere sempre, modo di conoscere persone incredibilmente interessanti, che mi hanno intrattenuta oltre che arricchita a livello personale, sia con le proprie opere che con le proprie storie di vita. Per questi motivi non sarò mai abbastanza grata a Nutrimenti e ad Anna Voltaggio nello specifico, per aver deciso di intraprendere un'attività che comprenda noi appassionati lettori.

Credo non serva che vi dica quanto io sia curiosa di recuperare la prima opera di Gallini, "Il confine di Giulia"; questo week end la libreria mi attende. Spero di essere stata capace di trasmettervi almeno una minima parte dell'affetto che nutro verso il libro e verso l'esperienza che ci ha indissolubilmente legati, e che abbiate voglia di scoprire di più su Giuliano Gallini, le sue storie e anche sul suo Editore che, a mio modesto parere, svolge un lavoro encomiabile con grande passione.



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