giovedì 18 ottobre 2018

Un thriller nordico con i fiocchi: "L'amuleto" di Gert Nygårdshaug, ed. Sem Libri

Buon pomeriggio amici dei Libri e buon giovedì!

Nella mia vita, ultimamente, stanno accadendo un sacco di cose nuove, sia negative che positive, e tutto ciò mi ha portato a mancare dal blog per qualche giorno.
Oggi però torno più pimpante di prima a raccontarvi di una lettura che mi ha accompagnata in questo periodo, che ho potuto fare grazie a Sem Libri, casa editrice milanese che si sta facendo strada nel panorama italiano svolgendo un lavoro magistrale che, personalmente, ammiro molto. 


Fredric Drum, enologo e proprietario del ristorante più prestigioso di Oslo, è un esperto crittografo. Oltre ad avere la passione per la decifrazione dei geroglifici maya e della Lineare B, ama bere raffinati vini d’annata, solo o in compagnia, viaggiare e immaginare nuovi piatti per il menu del suo locale esclusivo. I giornalisti delle riviste scandalistiche gli hanno affibbiato il soprannome di Pellegrino, che lui detesta. La sua curiosità lo porta spesso a ficcarsi nei guai ed è terrorizzato dall’idea di mettere radici, così ogni sei mesi cambia pensione. È ancora innamorato di una bella ragazza francese, rimasta vittima insieme a lui di una tragica vicenda anni prima, e non riesce a dimenticarla. Anche per questo è felice di partire per la Rødalen, un’incantevole valle norvegese, dove vengono rinvenute due mummie di palude.


Sono davvero entusiasta delle letture thriller che sto facendo in questo periodo e, nello specifico, quelle scandinave o nordiche (che dir si voglia) hanno sempre avuto una fortissima attrattiva su di me. Questo titolo, sfogliando il catalogo di Semmi è saltato subito all'occhio e sono davvero contenta di averlo letto.

L'ambientazione è magistralmente descritta e vi confesso che si tratta dell'aspetto che più mi attrae leggendo questo tipo di romanzo: amo follemente tutta la Scandinavia e, in particolar modo, la Norvegia, stato dove è ambientata la nostra vicenda. Le immagini che l'autore trasmette sono nitide, limpide, e permettono al lettore di immaginare di trovarsi proprio lì, dove il protagonista si muove. 

L'unica difficoltà di questa lettura l'ho avuta con lo stile di scrittura di Gert Nygårdshaug, che ho trovato a tratti leggermente dispersivo; sono una fan delle scene introspettive all'interno di un romanzo ma, in questo caso specifico, è successo troppo spesso e mi ha creato una lieve confusione durante la lettura. C'è da dire che "L'amuleto" è il primo romanzo di una serie che introduce il personaggio principale, Fredric Drum, ed è quindi concepibile che sia dedicato molto spazio al lui e al suo modo di pensare a di agire.

Il suo personaggio sembra semplice ma, ad un'attenta analisi, finisce per risultare quasi criptico: crittografo e sommelier, Fredric è un uomo molto particolare, che non desidera legame alcuno a partire dalla fissa dimora, motivo per cui ha deciso di vivere in pensioni e motel che cambia spesso e volentieri, perennemente itinerante. Nasconde un passato ricco di mistero, cosa che personalmente mi ha tenuta incollata alle pagine.

I dialoghi non sono molti ma accuratamente studiati e realizzati, ogni personaggio in poche battute è in grado di far capire molto di se, "auto-generandosi" una presentazione implicita e intrigante. 

Il secondo dettaglio, in ordine di preferenza, che mi conquistata è l'espediente della cultura eschimese ai fini dello svolgimento della trama, per mezzo di una strana bambola cui Fredric viene in possesso in un modo inusuale e piuttosto pericoloso. Starà a lui, al suo intuito e alla sua determinazione decidere quali passi fare per avvicinarsi sempre più alla scoperta delle origini di questo misterioso oggetto. 

C'è un personaggio che, più degli altri, ha saputo conquistarsi la mia piena attenzione e, come spesso accade, non si tratta del protagonista: si chiama Hugar ed è un cacciatore solitario, ormai anziano, che si è costruito da solo una casetta in mezzo ad un bosco di betulle e sembra voler intimorire ogni eventuale avventore, specialmente i turisti. Se vi ho incuriosito non dovrete far altro che recuperare il libro che trovate in tutte le librerie e conta circa duecento pagine.

Infine, ho apprezzato particolarmente e ho trovato molto originale il modo in cui l'autore ha intitolato ogni capitolo in cui è suddivisa la storia: l'ho trovato un metodo innovativo di incuriosire il lettore e metterlo davanti a qualcosa di diverso dal solito.

Vi consiglio quindi di scoprire questa storia che, tra l'altro, è particolarmente indicata anche a chi non ha lo stomaco particolarmente resistente: non correte il rischio di incorrere in scene eccessivamente forti, l'effetto è totalmente riservato al livello psicologico.




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