Buonasera Amici dei Libri e buon martedì!
Ebbene sì, le ferie sono ufficialmente terminate e la routine si fa già sentire, prepotente, alitando sul collo. C'è di positivo, però, che ho molte letture di cui parlarvi, prima fra tutte quella del nuovissimo libro di Elizabeth Jane Howard, storica creatrice della Saga dei Cazalet, che ha saputo riconfermare il suo indiscutibile talento.
Emmanuel e Lillian Joyce sono una coppia di mezz'età appartenente all'alta borghesia londinese ebraica e cosmopolita. Lui è un drammaturgo di successo, lei, più giovane del marito, è una donna fragile, raffinata e mondana. A mediare tra i due, il manager tuttofare Jimmy Sullivan. I Joyce conducono una vita da girovaghi: Londra e New York per il lavoro di Emmanuel, ma anche frequenti vacanze in varie località del Mediterraneo. Emmanuel tradisce Lillian con molta disinvoltura, con le giovani attrici e le segretarie che subiscono il suo carisma; complice anche l'abile lavoro di Jimmy, Lillian accetta con rassegnazione le infedeltà del marito e conduce una vita ovattata. Quando c'è bisogno di una nuova segretaria, entra in scena Alberta, una ragazza molto giovane e ingenua che proviene da una numerosa famiglia di campagna e si ritrova catapultata all'improvviso in un mondo a lei del tutto sconosciuto.
Mentre i due uomini cominciano a subire il fascino semplice della ragazza e Lillian inizia a temere che Alberta diventi la prossima amante di suo marito, l'irrequieto quartetto si trasferisce su un'isola greca, dove le dinamiche fra i quattro personaggi prenderanno una piega inaspettata...
"Cambio di rotta" è stato pubblicato per la prima volta nel 1959 ma, come sempre mi è capitato di pensare leggendo le opere dell'autrice, tratta temi indiscutibilmente attuali, come è sorprendentemente attuale il modo in cui vengono sviscerati.
La Howard deve avere avuto una sensibilità particolarmente spiccata e un'abbondante dose di empatia, se è riuscita a carpire in maniera così nitida e approfondita il funzionamento emotivo degli esseri umani, riuscendo così a dipingere ritratti dei suoi personaggi così caratteristici da ricordarci persone in cui ci siamo imbattuti nell'arco della nostra vita.
Come già abbiamo visto leggendo "All'ombra di Julius", anche questa volta attorno al fulcro della vicenda ruotano diversi personaggi, quattro, i cui punti di vista daranno forma a quella che è una storia di vita, delle relazioni che la portano avanti e delle scelte che ognuno deve fare per delineare la propria strada da percorrere.
Emmanuel è un drammaturgo con una carriera avviata ed è sposato da tempo con Lillian, una donna bella e intelligente ma segnata nel profondo da un dolore che a volte diventa insostenibile; la morte della figlia Sarah, infatti, scandirà le sue ore come la lancetta di un orologio, senza lasciarle un solo attimo di tregua. Nemmeno Emmanuel, come è chiaro che sia, vive sereno e quando incontrerà colei che diventerà la sua nuova segretaria, omonima della figlia perduta, farà in modo che costei accetti di farsi chiamare Alberta, così da non turbare gli animi di nessuno, specialmente quello di Lillian.
Durante la lettura ci sposteremo insieme ai protagonisti toccando diverse mete, prima l'eccentrica New York e poi una pittoresca isola greca, che saranno teatro delle vicissitudini che coinvolgono Emmanuel, Lillian, Alberta e Jimmy, fedele assistente di Emmanuel che lo segue ormai da moltissmo tempo e di cui si fida ciecamente.
Diversamente da quanto mi accade di solito, mi sono trovata più coinvolta dalle parti narrate dal punto di vista dei due personaggi femminili, ho trovato le loro voci più potenti e quasi meno "costruite" di quelle dei due uomini, anche se non so definirne con più precisione i motivi. Lo stile narrativo della Howard è sempre riconoscibile e inestimabile anche se, mea culpa, per me fa sempre un po' fatica a ingranare.
Ho amato particolarmente i passaggi sugli spostamenti, soprattutto la parte, relativamente iniziale, in cui Emmanuel si trova per la prima volta a tu per tu con Alberta e inizia a notarne pregi e difetti, incorrendo irrimediabilmente in qualcosa che cambierà molto della sua vita.
Ho trovato anche particolarmente originale il pretesto con cui comincia tutta la storia, ovvero il suicidio della precedente segretaria di Emmanuel, spinta a questo atroce gesto dall'amore non corrisposto nei confronti di quest'aultimo.
Non posso far altro, come sempre, che consigliarvi la lettura di questo grande romanzo, firmato da colei che penso si possa tranquillamente annoverare tra le migliori scrittrici del '900.
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