Oggi vi racconto di un romanzo che ho divorato in 48 ore, utilizzando letteralmente ogni singolo ritaglio di tempo delle mie giornate, e che ho attualmente eletto come il migliore dell'anno. Chissà se qualcuno riuscirà a spodestarlo dal podio...
Acquistalo qui |
Il romanzo di Julie Buntin mi ha colpita al cuore come un'onda anomala, come fanno quelle notizie che, ogni tanto, giungono nelle nostre vite travolgendole completamente, senza però avere necessariamente prerogative unicamente positive o negative. Quella che leggerete al suo interno è una storia come tante, unica nel suo genere. E' un controsenso dite? Ora vi spiego perché invece no.
Cat e Marlena sono due adolescenti unite dalla piega tremendamente sconfortante che le loro vite hanno preso: entrambe prive di una figura genitoriale maschile, Cat non frequenta il padre mentre quello di Marlena non si può proprio definire un padre presente, e tutte e due desidererebbero essere diverse da ciò che sono. Sarà questo volere comune a portarle a vivere un'estate memorabile, costellata di avventure, drammi e escogitazioni di rimedi per risolvere situazioni più grandi di loro.
Come autonomamente potrete intuire, l'originalità del romanzo non sta nell'idea di base della trama, quanto invece nel modo in cui viene raccontata, attraverso il classico espediente del salto temporale che attribuisce ad uno stesso personaggio due diversi punti di vista, che ho trovato incisivo e incredibilmente penetrante. La mia smania di proseguire nella lettura era equiparabile (se non addirittura maggiore) a quello che solitamente provo quando devo scoprire quale trama è stata ardita in un thriller psicologico ben scritto.
La Buntin è stata in grado di ricreare il piccolo grande mondo di un gruppo di adolescenti problematici con una maestria quasi impressionante, permettendomi di empatizzare con i personaggi a livelli che oserei definire estremi. Non aspettatevi un libro che vi riservi un finale mozzafiato con colpi di scena memorabili, come va a finire la storia vi viene rivelato nelle prime pagine. Ancor più brava è stata quindi l'autrice a mantenermi incollata alle sue pagine, fosse anche solo per qualche minuto in cui avrei potuto assistere ad una conversazione tra le protagoniste.
Cat, in particolare, ha suscitato in me una grandissimo istinto di immedesimazione, riportando alla luce numerosi miei ricordi adolescenziali, facendomi pensare costantemente alla "mia" Marlena e a cosa sarebbe potuto succedere se la nostra storia fosse andata a finire diversamente. Questo per me è il potere più grande che hanno le storie, portano il lettore a sviluppare la propria immaginazione, il proprio senso critico e anche, credo, una sorta di auto-consapevolezza.
Lo stile di scrittura della Buntin è il perfetto connubio tra ricercatezza e praticità, è stato in grado di insinuarsi nella mia mente strisciando, monopolizzando i miei pensieri per diverse ore. Sono rimasta molto colpita dall'effetto che ha avuto su di me, non mi sarei mai aspettata un coinvolgimento così profondo.
Vi consiglio spassionatamente di recuperarlo e, nonostante non tratti tematiche prettamente definibili "da ombrellone", di portarlo in vacanza con voi. E' necessario avere la possibilità di dedicarcisi anima e corpo per vivere a pieno l'esperienza di lettura che incarna.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaBellissima recensione! Mi hai incuriosita. Da quando ti ho scoperto nel web, ti seguo sempre. Nel mio blog c'è un post speciale che ti aspetta. https://creatoridimondi.net/2018/07/05/conosciamoci-un-po-meglio-e-saluti/
RispondiElimina