Sono molto felice di potervi parlare di un romanzo per ragazzi che ha conquistato il mio cuoricino fin dalla prima pagina, regalandomi gioie e dolori, infiniti sorrisi, qualche risata sonora e imprevista, e persino un paio di lacrime, contenute ma sentite.
Una capra sul tetto | Anne Fleming | Mondadori | maggio 2018 | 159 pagine |
Cartonato con sovracoperta | 16,00€ | Età di lettura: dai 10 anni
Cartonato con sovracoperta | 16,00€ | Età di lettura: dai 10 anni
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Un romanzo sulle piccole e grandi paure, pieno di personaggi imperfetti e umani che tutti vorremmo avere come vicini di casa.
"Se c'è una capra" si disse Kid "la troverò."
Kid si è trasferita con i genitori a New York per prendersi cura dell'appartamento di un ricco parente (e del suo cane col nome da gatto, Cat). Il palazzo si rivela bizzarro sin da subito: si mormora che sul tetto viva una misteriosa capra e che porti sette anni di fortuna a chiunque la veda! Kid è così timida da non riuscire a rivolgere la parola a nessuno, ma per scoprire la verità sulla capra dovrà conoscere i nuovi e stravaganti vicini di casa: Jonathan, il pensionato che ha subito un ictus e cerca un modo diverso per comunicare; Kenneth P. Gill, appassionato di opera lirica e criceti; e Joff Vander-linden, scrittore di fantascienza cieco che ama andare in skateboard. Per fortuna Kid incontra un nuovo amico, Will, che ha paura delle altezze e ha una nonna iperprotettiva, ma è pronto a indagare insieme a lei sulla leggendaria capra sul tetto.
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Cosa vi posso dire? La storia della piccola Kid che, insieme alla sua strampalata famiglia ed a tanti nuovi amici, non getterà la spugna prima di essere riuscita a trovare LA CAPRA, quella che, si dice, vive sul tetto di un palazzo. E non un palazzo qualsiasi! Proprio quello newyorkese in cui si è recentemente trasferita da Toronto. La prima menzione d'onore va certamente all'idea, fresca e avvincente, che l'autrice ha avuto e che ha saputo sviluppare con maestria; non è semplice scrivere rivolgendosi ai ragazzi, soprattutto per via del rischio di tediarli. Apprezzo in modo particolare chi riesce a scrivere un romanzo di centocinquanta pagine senza scadere in riassunti frettolosi e passaggi monchi.
Ho amato l'equilibrio sottile che la Fleming ha raggiunto posizionando quello che inizialmente sembra essere l'argomento principe della vicenda, la capra, in punti ben precisi dello sviluppo della storia che, qualche volta, sembrerebbe parlare di tutt'altro. E in parte è la verità, questo romanzo parla di tanti personaggi, di tante vite che, portati dalle circostanze più assurde, si ritroveranno ad avere un unico obiettivo comune. Quale? Non penso proprio che ve lo svelerò.
Ci tengo a spendere qualche parola per l'escamotage che l'autrice ha utilizzato per inserire, in maniera pseudo-verosimile, una capra di montagna in carne ed ossa nel contesto urbano per eccellenza, la Grande Mela. Trattandosi di un libro con un target di età piuttosto basso, mi sono lasciata confondere e sono caduta in uno dei clichè più banali: i bambini sono giovani, non stupidi e nemmeno privi di sentimenti. E la Flaming è stata straordinaria nel trovare un linguaggio speciale, tutto per loro.
Non sono in grado di individuare un solo personaggio che non mi sia rimasto nel cuore, e nemmeno eleggere quello che ho preferito è un compito semplice. Tengo però a nominarvi Jonathan, anziano condomino colpito recentemente da un colpo apoplettico; il perché sono certa lo capirete non appena vi tufferete in questa lettura. Vi incuriosisce sapere se la capra è da considerarsi un personaggio vero e proprio? Assolutamente sì. Quindi è un libro del tutto irreale? No, per niente. Si porta dietro quel pizzico di magia che noi adulti dovremmo stare attenti a non smarrire per strada, durante la crescita.
Spero di ricevere fiumi di vostri messaggi in cui mi raccontate di averlo amato quanto me, parola di lettrice che ogni tanto è felicemente bambina.
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