martedì 27 marzo 2018

Recensione "Le assaggiatrici" di Rosella Postorino

Buongiorno Amici dei Libri e buon martedì!

Oggi vi racconto di tutte le sensazioni che ho provato durante la lettura di "Le assaggiatrici", volume che ho deciso di leggere grazie al Rainbow Book Club e che, probabilmente, altrimenti avrei lasciato da parte, almeno fino a che non fosse diminuito il chiasso mediatico che gli sta intorno.

Sono molto felice di poter dire di aver fatto bene! Solitamente quando un libro è troppo chiacchierato ho difficoltà ad entrare in empatia, a causa delle altissime aspettative che lo precedono, mentre questo volta mi ha colta di sorpresa una scoperta a dir poco entusiasmante.

Le assaggiatrici | Rosella Postorino | Feltrinelli | 2018 | 285 pagine | Brossura | 17,00€


La prima volta in cui Rosa Sauer entra nella stanza in cui dovrà consumare i suoi prossimi pasti è affamata. «Da anni avevamo fame e paura», dice. Siamo nell'autunno del 1943, a Gross-Partsch, un villaggio molto vicino alla Tana del Lupo, il nascondiglio di Hitler. Ha ventisei anni, Rosa, ed è arrivata da Berlino una settimana prima, ospite dei genitori di suo marito Gregor, che combatte sul fronte russo. Le SS posano sotto ai suoi occhi un piatto squisito: «mangiate» dicono, e la fame ha la meglio sulla paura, la paura stessa diventa fame. Dopo aver terminato il pasto, però, lei e le altre assaggiatrici devono restare per un'ora sotto osservazione in caserma, cavie di cui le SS studiano le reazioni per accertarsi che il cibo da servire a Hitler non sia avvelenato. Nell'ambiente chiuso di quella mensa forzata, sotto lo sguardo vigile dei loro carcerieri, fra le dieci giovani donne si allacciano, con lo scorrere dei mesi, alleanze, patti segreti e amicizie. Nel gruppo Rosa è subito la straniera, la "berlinese": è difficile ottenere benevolenza, tuttavia lei si sorprende a cercarla, ad averne bisogno. Soprattutto con Elfriede, la ragazza più misteriosa e ostile, la più carismatica. Poi, nella primavera del '44, in caserma arriva un nuovo comandante, Albert Ziegler. Severo e ingiusto, instaura sin dal primo giorno un clima di terrore, eppure - mentre su tutti, come una sorta di divinità che non compare mai, incombe il Führer - fra lui e Rosa si crea un legame speciale, inaudito.

Rosella Postorino è un'autrice ormai affermata che vanta la partecipazione a numerosi premi letterari ed altrettanti riconoscimenti e questa prima collaborazione con Feltrinelli l'ha portata davvero sulla bocca di tutti. Credo che la ragione principale riguardi il tema che ha deciso di trattare, Hitler e la sua supremazia, ma soprattutto l'aspetto specifico su cui ha voluto far luce: grazie ad un intenso e accurato lavoro di ricerca e documentazione, l'autrice introduce il lettore nella vita quotidiana di tedesco durante gli ultimi giorni dei Reich, in particolar modo andando ad analizzare un mestiere di cui forse non si è mai parlato abbastanza, quello svolto dalle Assaggiatrici.

Essendo ormai abituati a sentire narrate le peggiori atrocità umane compiute da colui che è stato responsabile di uno dei peggiori massacri nella storia dell'umanità, può non stupirci pensare che Hitler fosse costantemente soggetto ad attentati, a tentativi di omicidio e di vendetta; per questo motivo tutto quello ciò che veniva accuratamente cucinato per lui doveva necessariamente essere sottoposto a severi controlli che impedissero un eventuale avvelenamento.

Le donne reclutate per svolgere questo compito venivano retribuite come per un qualsiasi altro lavoro, oltretutto con cifre più che dignitose. Mi ha colpita molto constatare che non erano compresi gli uomini e, per quanto non sia esplicitamente spiegato, il motivo mi sembra piuttosto evidente. 
Anche il numero di cui era composta questa "squadra" non è da sottovalutare, poiché credo lasci intendere quanta opulenza fosse riservata al Fuhrer in un periodo in cui la maggior parte della popolazione doveva considerare un lusso riuscire a trovare qualcosa da mettere in tavola per il pasto. 

Ho particolarmente apprezzato inoltre la scelta di far ruotare gli avvenimenti narrati intorno ad un'unica protagonista, dando però molto spazio ad alcuni personaggi collaterali, senza i quali l'esperienza di lettura non sarebbe stata la stessa. I rapporti personali presi in analisi, nell'arco dello svolgimento della storia, sono prevalentemente maschili, partendo dalla sofferenza di Rosa Sauer relativa alla mancanza del marito, dato per disperso, di cui ci racconta i dettagli attraverso numerosi flashback della loro vita insieme; passando per il rapporto che intrattiene con il suocero, e anche con la suocera, che l'ha accolta in casa come una figlia subito dopo la partenza del marito per il fornte, arrivando fino ad Albert Ziegler, il severo comandante che supervisiona il gruppo di assaggiatrici, con cui Rosa finirà per intrattenere una relazione amorosa. 

Questa prevalenza di relazioni intrattenute con uomini viene alternata dagli altalenanti rapporti con le colleghe assaggiatrici; una su tutte, Elfriede, lentamente e con non poco astio iniziale, si farà strada nel cuore di Rosa. L'amicizia peculiare e fondamentale che si instaurerà tra le due donne è senza alcun dubbio la caratteristica che ho apprezzato maggiormente all'interno dell'intero romanzo. 

Lo stile di scrittura dell'autrice occupa il secondo posto nella classifica di ciò che mi ha fatto innamorare del romanzo: la sua capacità di scrutare all'interno dell'animo umano, arrivando a trasmettere emozioni quasi tangibili ha permesso alla storia di entrare dritta nel mio cuore. 

Consiglio la lettura de "Le assaggiatrici" a chiunque ami scoprire dei lati della storia della Seconda Guerra Mondiale di cui si è parlato meno e, soprattutto, a chi ama le storie di vita, di donne e di coraggio


Vi consiglio di andare a scoprire anche le recensioni delle mia colleghe del Rainbow Book Club!Le posterò qui sotto mano a mano che usciranno:

  

2 commenti:

  1. Io non lo avrei letto in genere. Libri ambientati nel secolo scorso e soprattutto durante le grandi guerre sono tutto fuorché la mia passione. Ed avrei sbagliato perché è stata una lettura fantastica!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Per me vale lo stesso! Non sono solita leggere di questi temi o, per meglio dire, non sono esattamente i primi che vado a cercare ma...wow! Che sorpresa :)

      Elimina