Non sono solita postare nel week end ma questa è un'occasione speciale, una collaborazione con la bravissima Giorgia del canale YouTube Passione Retorica, che vi consiglio di andare a spulciare perché ritengo sia uno di quelli con i contenuti più alti, in area Booktube.
L'idea è stata quella di scambiarci quatto titoli che abbiamo particolarmente amato, tra cui rispettivamente abbiamo scelto quello da leggere e recensire.
Tra le sue opzioni ho scelto "L'amica geniale" di Elena Ferrante, romanzo di cui ho sentito tanto, tanto parlare solo in termini entusiastici.
Titolo: L'amica geniale
Autore: Elena Ferrante
Editore: E/O
Collana: Dal mondo
Anno edizione: 2011
Pagine: 327
Prezzo: 18,00€
Pagine: 327
Prezzo: 18,00€
Trama: Il romanzo comincia seguendo le due protagoniste bambine, e poi adolescenti, tra le quinte di un rione miserabile della periferia napoletana, tra una folla di personaggi minori accompagnati lungo il loro percorso con attenta assiduità. L'autrice scava nella natura complessa dell'amicizia tra due bambine, tra due ragazzine, tra due donne, seguendo la loro crescita individuale, il modo di influenzarsi reciprocamente, i buoni e i cattivi sentimenti che nutrono nei decenni un rapporto vero, robusto. Narra poi gli effetti dei cambiamenti che investono il rione, Napoli, l'Italia, in più di un cinquantennio, trasformando le amiche e il loro legame. E tutto ciò precipita nella pagina con l'andamento delle grandi narrazioni popolari, dense e insieme veloci, profonde e lievi, rovesciando di continuo situazioni, svelando fondi segreti dei personaggi, sommando evento a evento senza tregua, ma con la profondità e la potenza di voce a cui l'autrice ci ha abituati. Si tratta di quel genere di libro che non finisce. O, per dire meglio, l'autrice porta compiutamente a termine in questo primo romanzo la narrazione dell'infanzia e dell'adolescenza di Lila e di Elena, ma ci lascia sulla soglia di nuovi grandi mutamenti che stanno per sconvolgere le loro vite e il loro intensissimo rapporto.
E' scontato che vi dica quanto ho sentito parlare di questo romanzo; ciò che veramente mi ha colpito è la moltitudine di commenti esclusivamente positivi che il libro si è aggiudicato, da parte di un'ampissima fetta di lettori, incredibilmente eterogenea. Immaginerete quindi quanto fossero alte le mie aspettative.
Probabilmente è stato proprio questo il motivo per cui non ne sono sono rimasta entusiasta: credo di essermi figurata qualcosa di totalmente nuovo e mai visto prima e ho fatto fatica ad addentrarmi nella storia come avrei voluto.
E' indubbio che l'opera della Ferrante abbia svariate qualità: ciò che più ho apprezzato è la scelta della storia da raccontare, così vera e reale, carica di dolori, sofferenze, esperienze e scoperte che fanno parte della vita di un individuo. Contemporaneamente l'ambientazione, sia storica che temporale, ha oltremodo contribuito ad attribuire spessore al risultato finale, permettendo all'autrice di raccontare uno spaccato che solo pochi di noi possono dire di aver vissuto sulla propria pelle.
Ho molto apprezzato la scelta di dividere l'intero racconto in "fasi della crescita" delle due protagoniste: credo contribuisca grandemente all'immedesimazione ma anche che scandisca con regolarità gli avvenimenti, dando un senso molto logico ad un sentiero impervio come la vita.
Sto ancora elaborando il mio giudizio finale sullo stile di scrittura, non mi è ancora chiaro se nuovamente mi aspettassi di più o se ho semplicemente fatto fatica ad immedesimarmi per via della crudezza che viene espressa anche dal lessico e dalle espressioni dialettali. Senza dubbio fa parte della categoria delle cifre stilistiche che apprezzo, diretto e privo di giochi di parole, allineato con il contenuto che racconta.
Penso anche che i personaggi principali non siano tra i più immediati: solitamente una delle prime cose che capita ad un lettore è quella di empatizzare, di immedesimarsi con l'eroe, o anti-eroe che sia, di cui sta scoprendo le avventure. In questo caso, invece, i personaggi sono estremamente particolari, delineati comunque con grande maestria ma, secondo me, poco "popolari".
Sono particolarmente impaziente di proseguire nella lettura dei volumi successivi, così da poter dipanare questa strana coltre che ha preso possesso della mia mente una volta voltata l'ultima pagina. Mi sono spesso ritrovata a pormi interrogativi sulle vicende e i protagonisti, in strani momenti della giornata, completamente estranei a quelli in cui leggo; questo mi ha fatto capire quanto, inconsciamente, fossi aggrovigliata della storia, al punto da pensarci senza quasi rendermi contro.
Sono stata molto contenta di aver letto "L'amica geniale" in occasione di questa collaborazione, poiché insieme alle usuali riflessioni che i libri mi portano a fare, mi sono trovata spesso a chiedermi se quel determinato passaggio potesse essere piaciuto a Giorgia, se l'avesse colpita o annoiata, che cosa avesse pensato lei mentre leggeva lo stesso passaggio cui mi trovavo davanti.
Spero di poter fare presto un'altra collaborazione con lei ma, soprattutto, un'altra "lettura incrociata" perché trovo che sia un ottimo modo, molto stimolante, per scoprire titoli appartenenti a generi a cui non avremmo magari mai dato un'occasione.
Voi avete mai fatto un'esperienza simile? Raccontatemi!
Devo assolutamente recuperare questo libro! 😘
RispondiEliminaÈ già nella mia WL 😉
RispondiEliminaPer sommo gaudio delle mie tasche questo è uno dei titoli che non mi ha mai particolarmente attratta. Capisco quando le aspettative possano essere dannose per il giudizio di un libro, ma ho molto apprezzato l'obiettività con cui esponi pregi e difetti del romanzo <3
RispondiEliminaNon sono mai stata troppo attratta da questo libro 😕 non so perché, non c'è una reale motivazione... semplicemente non mi attira 😩
RispondiElimina