lunedì 6 novembre 2017

Recensione "The Wolfe Brothers Trilogy" - #1 & #2 - Markus Zusak

Buongiorno Amici dei Libri e buon lunedì!
Iniziamo questa piovosa settimana di quasi-inverno con una scoppiettante doppia recensione, che riguarderà i primi due volumi della serie The Wolfe Brothers. Ci tengo a ringraziare nuovamente moltissimo la casa editrice per questa meravigliosa collaborazione che, con mia immensa gioia, proseguirà con tante altre sorprese!

Titolo: A 15 anni sei troppo vecchio. The Wolfe brothers. Vol. 1
Autore: Markus Zusak
Traduttore: Chiara Brovelli
Editore: Frassinelli
Formato: Rilegato
Anno edizione: 2017
Pagine:
172 
Prezzo:
14,90€
Ebook disponibile



Dopo il successo planetario di Storia di una ladra di libri, Markus Zusak torna nelle librerie italiane con «The Wolfe Brothers», una travolgente, divertente, commovente storia di formazione articolata su tre romanzi.

Mi chiamo Cameron Wolfe. Ruben è mio fratello maggiore, e mi mette sempre nei guai. Ma io faccio lo stesso con lui.


«Ciao», aveva detto. «Ciao», e poi aveva riso con me per qualcosa di stupido. In passato era capitato che qualche ragazza avesse riso di me, ma era raro per il sottoscritto ridere con qualcuna. Era raro sentirmi a posto con il viso di una ragazza così vicino al mio. Respirava, ci vedeva, ed era reale. Era questa la cosa migliore. Occhi. Occhi vivi. I capelli chiari che le scendevano lungo la schiena. Bel collo, belle spalle. Non era una reginetta di bellezza. Non era una di quelle ragazze... sapete a quali mi riferisco, no? Lei era reale.

In A 15 anni sei troppo vecchio incontriamo per la prima volta i fratelli Cameron e Ruben Wolfe. I due sono tanto uniti quanto diversi, visto che mentre Ruben, il più vecchio, è forte, bello e brillante, Cameron è invece il più classico degli sfigati. I due ragazzi passano la maggior parte del loro tempo litigando con i genitori e i fratelli maggiori, combattendo tra di loro incontri di boxe «a una mano» (possiedono un solo paio di guantoni), e progettando piani semidelinquenziali, come derubare il dentista del quartiere, che falliscono miseramente. Ma quello che Cameron, come tutti gli adolescenti, desidera veramente, è incontrare una ragazza – una ragazza vera , non una di quelle delle riviste che guarda il fratello. Ma la domanda che lo attanaglia è: chi può innamorarsi di un perdente come me?

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Titolo: Vorrei essere mio fratello. The Wolfe brothers. Vol. 2
Autore: Markus Zusak
Traduttore: C. Brovelli
Editore: Frassinelli
Formato: Rilegato
Anno edizione: 2017
Pagine: 165
Prezzo: 14,90€

"Che cosa farai, quando avrai chiuso con la boxe?". Non ha nemmeno bisogno di pensarci. "Darò la caccia alla mia vita e l'acchiapperò. Poi ci tiriamo su il cappuccio e andiamo. E adesso c'è la strada. C'è il mondo. Ci siamo noi".»

La famiglia dei fratelli Wolfe sta passando un brutto momento. Il padre ha perso il lavoro, soldi ce ne sono sempre meno, e il clima in casa è sempre più pesante. Per questo Cameron e Ruben accettano di entrare nel circuito degli incontri clandestini di boxe tra ragazzi. Con le scommesse e le mance si può guadagnare bene. Naturalmente lo fanno di nascosto dai genitori, e Cameron dovrà anche nascondere, persino a se stesso, quello che prova per la ragazza che viene sempre agli incontri, e che sembra avere occhi soltanto per Ruben. Ma i due fratelli presto capiranno che stanno combattendo per qualcosa di più importante dei soldi, persino delle ragazze: combattono per la loro dignità, combattono per scoprire chi sono veramente. E combattono l'uno per l'altro.

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Markus Zusak è l’ormai famosissimo autore del fortunato e profondissimo “Storia di una ladra di libri” e, successivamente, di “Io sono il messaggero”, volumi che conosco ma che non ho mai letto: essendo incappata nel film che è stato tratto dal primo romanzo, non sono mai più riuscita ad approcciarmi al libro mentre, per quel che riguarda il secondo, sono riuscita a recuperarlo solo poco tempo fa. Vi racconto di questo fatto perché è strettamente correlato alla mia scelta di affrontare la serie di cui parleremo oggi.


Sono profondamente attratta dal “fenomeno young adult” che, ormai da qualche tempo, sta spopolando tra i più giovani e non, guadagnandosi le pole-position sugli scaffali delle librerie: trovo che quella di intraprendere questa strada sia una scelta coraggiosa quanto rischiosa, poiché con romanzi indirizzati ad un tale target, volenti o nolenti si decide di parlare a qualcuno, influendo sulla sua decisione di diventare o meno un lettore.

Lungi da me voler fare della retorica ma parliamo di un tema che mi sta molto a cuore; per questo motivo, quando ho saputo della recente pubblicazione di questa serie ad opera di Zusak, ho ritenuto l’occasione particolarmente ghiotta per me, di trovare un prodotto di qualità, sperando di scoprire che avrebbe soddisfatto le mie aspettative

Arrivata al termine della lettura del secondo volume “Volevo essere mio fratello”, pubblicato dopo “A 15 anni sei troppo vecchio”, ho avuto la certezza di trovarmi davanti ad un lavoro straordinario: indubbiamente per mano dell’autore, che ci porta una storia fresca ed emotivamente carica, senza la pretesa di non rientrare in alcuni cliché che, però, gestisce con maestria e grande intelligenza. Trovo inoltre che Frassinelli abbia avuto un grande coraggio e un’attenta lungimiranza nell’individuare, in quest’opera, le caratteristiche che, a mio parere, tutti i romanzi di formazione per ragazzi dovrebbero poter vantare.
Se mi seguite da un po’ saprete certamente che, dopo avervi lasciato la trama dei libri di cui parlo all’inizio del post, tendo a non parlare successivamente di quanto avviene durante la lettura, poiché ritengo che le quarte di copertina rivelino già abbastanza; ciò che invece tengo a trasmettervi sono le emozioni che porto con me dopo un’esperienza che, in questo caso, è stata davvero potente e piena di insegnamenti: complice di certo la mia attuale situazione familiare, leggere di adolescenti che si affacciano dal balcone della vita e iniziano a scoprire se stessi e il mondo che mi circonda, attira totalmente la mia attenzione e mi permette di fare riflessioni che, altrimenti, probabilmente non farei.

La storia di Cameron, dei suoi fratelli e di tutti i personaggi che gli gravitano intorno durante le sue avventure, potrebbe essere quella di ogni adolescente, di ognuno di noi: le paure, le fragilità trasformate in asprezza di carattere, la confusione che, talvolta, spinge a compiere azioni prive di senso o, addirittura, pericolose, sono elementi che accompagnano l’essere umano durante una delle fasi più delicate della crescita, quella che ti porta a diventare adulto. 

Durante la mia vita, l’idea legata alla figura dell’ADULTO è cambiata e si è modificata innumerevoli volte: leggendo questi due libri mi sono ritrovata a riconoscere alcuni dei pensieri dei protagonisti, ad immedesimarmi proprio perché mi tornava in mente ciò che è accaduto a me, come ho gestito e affrontato determinate situazioni. È vero, il protagonista della storia è di sesso maschile mentre io sono di sesso femminile, una differenza che va necessariamente citata, volendo fare un discorso di questo tipo; ciò, però, non mi ha certo impedito di farmi travolgere totalmente in alcuni punti dal racconto di Cameron, e di osservare e analizzare in alcuni altri con l’occhio dell’adulta che sono diventata. 

Spero veramente che, a prescindere dalla vostra età, decidiate di leggere questa serie che ho trovato educativa, divertente e appassionante, a differenza di tantissimi altri volumi che, lasciatemelo dire, ultimamente circolano tra di noi come fossero portatori di vuoto. 

Sono letteralmente in preda al panico all’idea di dover aspettare due settimane prima di poter leggere il terzo volume: vorrei andare in letargo e risvegliarmi il 21 settembre, data in cui sarà finalmente disponibile “Il cielo è fatto di lei e di me”.

#pazzagioia


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