venerdì 17 novembre 2017

Recensione "Il cacciatore di sogni" di Sara Rattaro

Cari Amici dei Libri,

Il buongiorno ve l’ho già dato con il primo post di oggi.
Ora, però, è arrivato il momento in cui vi racconto di un libro che ritengo sia un piccolo mattoncino che andrà a costruire la casa dei libri fondamentali, tra quelli indirizzati ai ragazzi.


Titolo: Il cacciatore di sogni.
La storia dello scienziato che salvò il mondo
Autore: Sara Rattaro
Editore: Mondadori
Collana: Contemporanea
Anno edizione: 2017
Pagine: 173 
Formato: Rilegato, ill.
Prezzo: 15,00€


Luca, che da grande sogna di diventare pianista, ha una mano rotta, un fratello maggiore piuttosto fastidioso, una mamma rompiscatole e un aereo da prendere per tornare da Barcellona in Italia
È il 4 luglio 1984 e, su quell’aereo, la sua vita cambia per sempre. Luca incontra un eroe… No, non si tratta di Maradona, che in aeroporto ha attirato l’attenzione di tutti (e in particolare di suo fratello Filippo), ma di un misterioso signore che somiglia un po’ a Babbo Natale e occupa il sedile accanto al suo. All’improvviso l’uomo gli chiede: «Posso raccontarti una storia?». Comincia così un’avventura straordinaria, fatta di parole e ricordi, con una sorpresa davvero inaspettata… l’avventura di un cacciatore di sogni, lo scienziato Albert Bruce Sabin.
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Sara Rattaro è un’autrice italiana ormai più che affermata: introducendosi al mondo della narrativa con il suo “Non volare via”, libro che personalmente ho amato perdutamente e porto sempre nel cuore, si è fatta spazio nel panorama contemporaneo raccontando storie forti e profonde, cariche di verità e ribellione verso un mondo che forse non è poi così giusto, ma è quello in cui viviamo.



Con un background scientifico, quello di biologa, ha dovuto prendere atto delle difficoltà riservate a chi nella vita desidererebbe occuparsi di ricerca, in Italia; non potendo perseguire la strada prediletta, si è occupata di rappresentare delle case farmaceutiche, tenendo sempre “un piede nella ricerca scientifica” (Cit.).

Tutto ciò, diversamente da quanto i più possano aspettarsi, non ha minimamente impedito alle storie che porta con sé di far emergere, negli anni, il suo lato “umanistico” (per antonomasia in contrapposizione con la scienza) arrivando così a scrivere libri non solo per adulti, ma anche per ragazzi.

È dedicato proprio a loro il suo ultimo scritto, di cui abbiamo piacevolmente chiacchierato ieri grazie all’incontro organizzato per i blogger da Mondadori Ragazzi. Quella che si legge all’interno de “Il cacciatore di sogni” è una favola tratta da una storia vera, che servirà ad un ragazzino neanche ancora adolescente per scriverne a sua volta una propria.

Luca si è rotto un braccio, avvenimento che lo turba profondamente per un motivo ben preciso: vuole diventare un pianista. Ci riuscirà lo stesso? A questa domanda risponderà un uomo barbuto, incontrato su un aereo, che gli racconterà la storia di un ragazzino come lui che, nonostante fosse cieco da un occhio, è riuscito a salvare il mondo intero.

Quello che, personalmente, ho desiderato chiedere all’autrice riguarda la correlazione tra il suo essere diventata nuovamente mamma da poco più di due anni e l’aver scritto un libro indirizzato ad un target molto giovane, diverso dal suo abituale. Come prevedibile Sara mi ha fatto notare quanto suo figlio sia ancora troppo piccolo per comprendere e interessarsi a determinate cose ma quel che è certo è che la forza delle madri la fa da padrona tra le righe di questa storia.


Estremamente interessanti sono stati gli approfondimenti che l’autrice ha deciso di regalarci, a proposito dell’aspetto prettamente storico che sta alla base della storia che ha raccontato: un solo uomo, cieco da un occhio e a rischio di perdere anche l’altro per via degli attacchi che hanno subito gli ebrei come lui durante le persecuzioni naziste, ha salvato i bambini di tutto il mondo dal rischio di contrarre una malattia mortale, accorgendosi che la suddetta non si stava trasferendo da un individuo all’altro per via aerea ma tramite il contatto con i materiali che derivano dall’apparato digerente. 

Sono rimasta scioccata anche dallo scoprire che l’America, in quegli anni, ha negato allo scopritore del vaccino anti poliomielite di testarlo legalmente per affinarne l’efficacia, tanto da costringerlo a tornare in Russia, la sua patria, per riuscire a renderlo efficace. 


Questi sono solo un paio degli aneddoti che Sara Rattaro ci ha raccontato, tra gli innumerevoli mi sono entrati nel cuore. Incontrare gli autori è, di per sé, uno degli aspetti che amo visceralmente di questo mondo; se, in più, ci si imbatte in persone dello spessore umano di Sara, si finisce per uscire da una chiacchierata di meno di un’ora molto più arricchiti di quanto si possa mai immaginare. 

Questa volta non vi consiglio solo il libro in questione, ma tutte le opere dell’autrice, che sono sicura saranno in grado di conquistare il vostro cuore, specialmente se fate parte di quella categoria di donne che non si lasciano impressionare dalla cruda realtà di tutti i giorni, pur di lasciarsi emozionare incredibilmente <3 Acquistalo ora!


#pazzagioia




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