Vivere Tra Le Righe: Recensione "In ognuno di noi" di Chiara Donà

Buongiorno cari Amici dei Libri,

Sono molto felice di parlarvi oggi di un libro che mi è stato gentilmente inviato dalla stessa Autrice e che si è fatto strada sgomitando nella mia anima, lasciando in me un segno profondo del suo passaggio.

Sinossi: Stati Uniti, fine anni ’40. Adeline ha vissuto i suoi primi anni in una famiglia amorevole ma un po’ soffocante che, in qualche modo, le aveva concesso poco spazio per curare le sue amicizie. Ha solo otto anni quando scopre che i genitori stanno divorziando.
Il giorno in cui il padre cambia lavoro, la madre si sente oberata dagli impegni che la nuova carica del marito le impone e comincia a bere, disinteressandosi così della piccola figlia. Nasce in quel preciso periodo il profondo sentimento di odio di Adeline nei confronti della madre, alla quale imputa il disfacimento della famiglia.

Ora Adeline ha settantasei anni, vive a New York e ha una bella famiglia, con figli e nipoti che la amano. Per questo motivo decide di scrivere la storia della sua vita; lo fa per trasmettere degli insegnamenti ai propri cari e alle persone che vorranno conoscere la sua esperienza.
Attraverso un lungo flashback Adeline racconta quindi i sentimenti che hanno caratterizzato le diverse fasi della sua esistenza per far vedere come le situazioni in cui si è trovata a vivere abbiano influenzano le sue scelte e la sua percezione della realtà.
Un romanzo introspettivo che spingere il lettore a trovare il tempo di riflettere e analizzare cosa c’è in ognuno di noi.
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"In ognuno di noi" è la storia di una vita, che potrebbe essere la mia o la vostra; è quella di Adeline, invece. Una bambina che, per motivi che non ci è concesso conoscere, è stata messa davanti ad un percorso di crescita impervio e complicato, che potrà evolversi solo in due modi: costringendola a soccombere o temprandola al punto di permetterle di imparare da ogni esperienza fatta, così da diventare una donna forte con molto da insegnare alle future generazioni.

Non vi svelerò quale dei due sentieri la protagonista deciderà di percorrere, dovrete scoprirlo voi.

Mi preme raccontarvi di avere avuto un approccio piuttosto singolare iniziando la lettura di questo libro: durante la pare legata all'infanzia della protagonista, ci viene raccontato quale sia stato il primo evento traumatico da cui è stata segnata e, caso vuole, che sia la stessa cosa che è successa a me, esattamente alla sua età; questo ha fatto sì che io, consciamente e non, empatizzassi in particolar modo con Adeline, molto più di quanto non avrei fatto in caso differente.

Nonostante la storia di sviluppi in maniera nettamente diversa rispetto a quella che è stata la mia vita, ho conservato una sorta di legame con lei, come se dall'esterno qualcuno mi stesse fornendo un'alternativa a quella che è stata la mia storia. Riconosco che sia una visione piuttosto egocentrica ma è accaduto tutto in maniera naturale, non ho potuto evitarlo.

Penso sia anche questo il ruolo dei libri, delle storie che decidiamo di farci raccontare: non sempre possono parlare di argomenti che riconosciamo come appartenuti anche a noi ma, quando lo fanno, aggiungono valore e pathos all'esperienza di lettura, permettendoci di riservare un posto particolare nel nostro cuore a quella particolare opera, in mezzo a tante altre.

Lo stile di scrittura di Chiara Donà mi ha colpita per l'incredibile capacità di arrivare dritto al cuore: priva di fronzoli o sovrastrutture inutili, l'attitudine dell'Autrice coinvolge senza l'utilizzo di particolari stratagemmi, avrei letto ancora pagine, pagine e pagine, se ce ne fossero state.

Penso che il panorama della narrativa italiana abbia bisogno di voci come la sua, schiette e sincere, che raccontano verità che, molte volte, facciamo in modo di non sentire per evitare di ricordarcene l'esistenza.

Sono felice e più che mai convinta di assegnare un bel #pazzagioia a "In ognuno di noi", sperando di poter leggere presto altre storie scritte dalla stessa penna.