lunedì 12 ottobre 2020

Review Party | "Sto pensando di finirla qui" di Iain Reid | Rizzoli

Buon lunedì con una delle letture più belle del mio 2020!

Inizio ringraziando Mara del blog Romance e altri rimedi, per aver organizzato l'evento per questo libro meraviglioso e per avermi coinvolta, e Rizzoli per averci premesso di recensirlo. 


Un pensiero può essere più reale, più vero, di un'azione. Puoi dire qualunque cosa, fare qualunque cosa, ma non puoi fingere un pensiero.

Interno degli Stati Uniti. Una statale silenziosa e vuota, solo profili piatti che si ripetono, un'altalena, un granaio, pecore ferme nella luce del pomeriggio, fienili e campi. Seduta in macchina, sotto la musica country trasmessa dalla radio, la ragazza di Jake guarda la campagna e continua a pensare che deve farla finita con lui; anche se Jake, con quella sua aria svagata e le conversazioni interessanti, in fondo le piace.Ora sono di ritorno dalla casa dei genitori di lui, una fattoria sperduta dove lei ha incontrato per la prima volta quella coppia singolare e visto i recinti lugubri degli animali, un incontro che le ha lasciato addosso una sensazione inafferrabile, come di chi avesse varcato, per il tempo di una sera, la scena di un'allucinazione altrui. Un disagio che peggiora quando Jake, nel mezzo di quel luogo desolato mosso solamente dalla neve in aumento, si ferma in una gelateria, un edificio che emerge, fluorescente, dal buio, le vetrine sbiancate dai neon, e un attimo dopo imbocca una stradina secondaria, parcheggia davanti al suo vecchio liceo chiuso e sparisce all'interno della scuola. Per la sua ragazza, lasciata sola in macchina, ha inizio allora un altro percorso, vertiginoso, nel versante più oscuro della realtà, dove scoprire che fine ha fatto Jake fornirà finalmente la risposta, del tutto imprevedibile, a cosa sia accaduto davvero in questo silenzioso viaggio a due.

Partiamo da un "semplice" presupposto: questo romanzo è geniale. L'idea che ha avuto l'autore, seppur possa non essere totalmente originale, mi ha convinta fin dalla lettura delle primissime righe e mi ha trascinata in un vortice composto da flussi di coscienza e riflessioni profonde che ti trascinano con sé senza lasciarti più andare. 

Ho apprezzato senza riserva alcuna lo stile di scrittura di Reid, di cui non avevo ancora letto nulla: mi ha ricordato in qualche modo il mio amato Herman Koch, autore dell'ormai molto famoso "La cena" sia, appunto, per quanto riguarda lo stile, sia per il tipo di staticità che ha voluto trasmettere anche grazie alla scelta del contesto e delle ambientazioni.

Pensate a quanto possa essere complicato rendere in una certa misura "adrenalinico" o comunque coinvolgente un libro le cui azioni si svolgono unicamente in situazioni di staticità: un viaggio in macchina, una cena...la bravura dell'autore va misurata in base a questo, facendo un bilancio tra la scorrevolezza della storia e le situazioni in cui la trama si sviluppa. 

Non vorrei lasciarmi travolgere dall'entusiasmo e scrivere cose di cui potrei pentirmi ma l'atmosfera che ho percepito addosso, in alcuni punti del libro specialmente, assomiglia un po' a quella che sento quando leggo alcuni romanzi di Stephen King, quelli meno recenti come "La bambina che amava Tom Gordon". Il Re è inarrivabile, lo so, ma credo che Reid abbia fatto davvero un lavoro degno di nota.

La caratterizzazione dei personaggi è curata e precisa a livello quasi spaventoso: ne risultano due protagonisti così realistici e peculiari che al lettore sembra di conoscerli sempre di più, mano a mano che avanza nella lettura. E cosa dire della risoluzione finale? Nulla, come sempre, perché sapete che non faccio spoiler se non in casi estremi e molto rari ma...permettetemi la licenza poetica: che bomba.

Ora non mi resta che fiondarmi su Netflix a vedere il film che è stato tratto da quest'opera, per la regia di Charlie Kaufman, Premio Oscar conosciuto ai più per film come "Essere John Malkovich" e "Se mi lasci ti cancello".

Quindi ditemi...cosa state aspettando? State già correndo in libreria vero?

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