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giovedì 22 ottobre 2020

Review Party | "In fuga da Houdini" di Kerri Maniscalco | Mondadori (Oscar Vault)

Dopo le prime due recensioni dei primi capitoli della serie young adult più chiacchierata del momento, siamo pronti, in questo giovedì di fine ottobre, a parlare del terzo volume, nella trepidante attesa di stringere tra le manine anche il quarto e avere, finalmente, la saga completa sugli scaffali delle librerie!

Come sempre, prima di cominciare ci tengo a ringraziare Martina del blog Lettrice di Sogni per avermi coinvolta nell'evento, Mondadori per la copia del romanzo e Sara del blog Il Club delle Lettrici Compulsive per i bellissimi banner che realizza per noi.


Audrey Rose Wadsworth e il suo assillante compagno, Thomas Cresswell, si imbarcano sulla lussuosa RMS Etruria, diretti alla loro prossima meta, l'America. La settimana di spettacoli circensi che allieterà la traversata – compresa l'esibizione di un giovane e promettente artista della fuga – sembra la distrazione ideale prima del tetro incarico che li attende oltreoceano. Ma presto il viaggio si trasforma in un festival degli orrori quando, una dopo l'altra, giovani donne vengono trovate morte. Per Audrey Rose, il Circo al chiaro di luna – con i suoi numeri inquietanti e i personaggi grotteschi – si trasforma in un incubo e la fa tornare alla sua ossessiva ricerca di risposte. Gli indizi sull'identità di una delle vittime sembrano condurre a qualcuno a cui Audrey Rose vuole molto bene: riuscirà la ragazza a fermare il misterioso assassino prima del suo terrificante gran finale?

Abbiamo superato il giro di boa, o meglio: io l'ho superato leggendo il terzo volume di una serie che ha saputo ritagliarsi un ampio spazio e parecchia attenzione negli ultimi mesi. Come già avrò sicuramente specificato, ciò che più mi ha attratta, all'inizio, è l'idea di abbinare il genere fantasy/young adult a quello investigativo, rendendo così i libri di Kerri Maniscalco molto appetibili per me che divoro gialli e thriller con grande gusto, da sempre. Nel caso della storia incentrata sul grande Houdini posso dire che proprio quest'ultima parte è stata la più avvincente, più ancora che nei volumi precedenti: la struttura del mistero credo sia la meglio riuscita e mi ha messa in seria difficoltà nella sua risoluzione.

Gli elementi principali che mi sono trovata a valutare combaciano con quelli analizzati fino ad ora: l'ambientazione resta quello che mi convince di più, nonostante il mondo che ho apprezzato maggiormente resti quello della casa di Dracula, scoperto e amato nel volume precedente. Le atmosfere misteriose e ambigue che hanno caratterizzato questa lettura, rese interessanti dai molteplici personaggi circensi introdotti dalla Maniscalco, mi hanno ricordato quelle in cui mi sono imbattuta leggendo "Caraval" di Stephanie Garber; addirittura, mi sono trovata a paragonare un personaggio di quella storia con Mefistofele, grande "protagonista mancato" di "In fuga da Houdini".

Sullo stile di scrittura dell'autrice non cambio la mia opinione: è molto semplice e privo di orpelli, rende la narrazione particolarmente scorrevole nonostante, ogni tanto, alcune descrizioni risultino leggermente prolisse, quando non ce ne sarebbe bisogno. La grande quantità di dialoghi sotto forma di discorso diretto agevola la lettura, facendola volare in un soffio, come è accaduto anche per i precedenti volumi. 

Seppur non abbia stretto un legame particolarmente stresso con Audry Rose, credo più che altro per una questione anagrafica (sono un po' anziana dentro, io), mi aspettavo molto da lei, speranze alimentate anche dal suo piacevole sviluppo avvenuto tra il primo e il secondo romanzo. Questa volta, ahimé, l'ho trovata un po' più statica, come se non avesse fatto una maturazione personale, ma so di pretendere forse troppo da un personaggio come questo. Continua per la sua strada anche la relazione con Thomas che, personalmente, apprezzo leggermente di più: per quanto sia indubbiamente stereotipato in alcuni sui tratti distintivi, amo la sua sagacia e il suo modo di approcciare gli eventi, e penso sia molto bravo a compensare le carenze esperienziali della nostra beniamina.

Come sempre, a questo punto tocca a voi: sono curiosa di sapere se state proseguendo come me nella lettura e cosa state pensando delle nuove storie. Qual è, fino a questo momento, l'ambientazione che vi è piaciuta di più? E, lo so...sono frivolezze, quale copertina preferite tra tutte? Io trovo che le illustrazioni utilizzate siano davvero belle ed è ammirevole il lavoro che sta dietro la loro realizzazione, così ricca di dettagli e accuratezza.

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