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mercoledì 3 giugno 2020

Review Party | Monstress. La prescelta (volume 4) ed. Mondadori Oscar Ink

Per noi, spesso, la parola "vacanza" ha lo stesso significato della parola "lettura"!

Buon mercoledì a tutti voi, come state? 
Io arrivo da ben quattro giorni non esattamente di riposo ma comunque di vacanza dal lavoro e, quindi, anche di letture: oggi parliamo del quarto volume di una serie illustrata che sto leggendo con molto piacere, dai tempi della primissima uscita. Inizio, come sempre, ringraziando chi mi coinvolge in questi eventi bellissimi, in questo caso Tiziana del Blog The Mad Otter e Mondadori. Un grazie speciale anche a Franci di Libri, Libretti, Libracci per i fantastici banner che realizza per noi...perfino quando non partecipa agli eventi (lol).



Maika e Corvin sono in viaggio attraverso una terra letale per ritrovare Kippa, alle prese con i suoi tremendi mostri.

Ma quando Maika incontra uno straniero proveniente dal suo passato, la verità finalmente inizia a svelarsi.

Maika sta per ottenere le risposte di cui è in cerca da sempre. Ma a quale prezzo?

Nella guerra che si profila all’orizzonte, da che parte sceglierà di stare?

Come vi ho anticipato, oggi parliamo del quarto volume di una serie a puntate, ulteriore deterrente che mi eviterà più del solito di fare qualsiasi tipo di spoiler. Inizierei fornendovi qualche elemento essenziale, nel caso in cui non conosciate nulla di questa storia, per passare poi a raccontarvi quali, secondo me, siano stati i punti più o meno deboli di questa nuova parte.

La storia di Monstress non appartiene ad un genere adatto a tutti: vi dirò di più, non avrei nemmeno mai detto che appartenesse al mio, di genere. Immaginate gli elementi base del fantasy classico, aggiungeteci una discreta dose di violenza e un pizzico di lessico non propriamente bon ton, e otterrete il mix esplosivo che caratterizza i personaggi e le ambientazioni magistralmente create e sorrette da due autrici con la A maiuscola. Marjorie Liu e Sana Takeda, infatti, sono state in grado di unire i propri punti di forza, dando vita ad un mondo mozzafiato, sia dal punto di vista artistico che narrativo.

Maika, la bella, audace e a tratti eccessiva protagonista, non si lascia intimorire dalle insidie e dai pericoli che stanno per metterla di fronte alla più grande guerra che il mondo abbia mai potuto veder scoppiare, andando incontro ad ogni avventura le si prospetti e combattendo quotidianamente contro la sua natura e ciò che essa comporta per lei. Durante il suo viaggio, la giovane donna scoprirà molto più di quanto potesse mai aspettarsi, soprattutto su se stessa, e farà numerosi incontri con personaggi decisamente strampalati, siano essi nuovi o sue vecchie conoscenze, che costelleranno il mondo di Monstress rendendolo tra i più originali in circolazione.

Questo quarto volume è "schizzato" molto in fretta alla seconda posizione della mia personale classifica di gradimento, secondo solo al primo capitolo della serie, che ha conquistato il mio cuore e difficilmente si muoverà di lì. Il bilanciamento tra tensione, curiosità e sviluppo dei fatti è assolutamente perfetto e la storia ruota per gran parte intorno a uno dei miei personaggi preferiti, la piccola volpe. Ci siamo leggermente discostati, rispetto al solito, dal mondo dei gatti ma sono stati comunque presenti, per fortuna, visto che li ritengo uno degli elementi vincenti dell'intera seria.

Abbiamo poi fatto la conoscenza di un importante membro della famiglia d'origine di Maika, di cui non specificherò il ruolo o nient'altro per non fare spoiler, che ha certamente aggiunto un po' di brio alle vicende, lasciandoci fino alla fine del volume con molti dubbi relativi al suo ruolo e, soprattutto, alla sua buona fede. 

Arriviamo a parlare in maniera leggermente più approfondita del mio elemento preferito in assoluto, che caratterizza Monstress come tutti i suoi cugini appartenenti al genere dei Graphic Novel: le tavole.

Purtroppo non posso definirmi una profonda conoscitrice di tale argomento ma so perfettamente come manifestare i miei gusti personali e, credetemi, Sana Takeda ha un talento straordinario: non solo i suoi disegni sono perfettamente adattati e intonati (o viceversa?) alla storia e ai personaggi, ma trovo anche che non ci sia un singolo dettaglio fuori posto, sia esso l'uso del colore, lo stile del tratto o la suddivisione delle scene.   

Anche questa volta, come in tutte quelle precedenti, ci sono stati momenti in cui girando le pagine mi sono trovata a bocca letteralmente aperta, incantata a guardare le strabilianti ambientazioni, super dettagliate ma con quel caratteristico velo "sfocato", come se il tutto si svolgesse in un sogno più che in una fantasiosa società orientale del secolo scorso. E come non citare la maestosità del palazzi o i vestiti incredibilmente particolareggiati? Forse, se proprio dovessi scegliere un punto meno in favore (ma se proprio, proprio...) potrei menzionarvi l'espressività dei volti, ma questa affermazione non può comunque dirsi del tutto vera. Ci sono, ecco, alcuni personaggi più espressivi, come la piccola volte, e altri meno, come la stessa Maika.

Penso, a questo punto, di essermi agitata fin troppo nel descrivervi questa serie illustrata che continua a piacermi di volume in volume, e vi invito caldamente a recuperarla nel caso in cui ancora non l'aveste iniziata, e a proseguire nella lettura se foste fermi allo scorso episodio. Trovo, in tutta franchezza, che i soldi dati in cambio di questi piccoli capolavori siano tra i meglio spesi in assoluto.

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