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giovedì 21 giugno 2018

Angolo Graphic Novel: "Il Piccolo Caronte" di Sergio Algozzino e Deborah Allo, ed. Tunué

Buongiorno Amici dei Libri e buon giovedì!

Oggi torno con "angolo graphic novel" e non potrei essere più entusiasta di così!
Dovete sapere che la scorsa settimana, con la scusa di accompagnare Sofia (se non sapete chi è MALE! Qui c'è il suo canale) al Libraccio, mi sono imbattuta in una copia di questo stupendo fumetto a metà prezzo: avrei potuto lasciarlo lì? Esatto, no. E' stato uno dei colpi di fortuna più belli di sempre. 


Il piccolo Caronte | Sergio Algozzino, Deborah Allo | Tunué | 2017
144 pagine | 16,90€ | Rilegato, a colori

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Caronte, il traghettatore di anime, sparisce. Al suo posto arriva il piccolo Mono, suo figlio. Un bambino che non ha per niente voglia di sostituire il padre e assumersi una tale responsabilità. Un bambino che va incontro al suo destino viaggiando e conoscendo vari personaggi capaci di fornirgli la sicurezza necessaria per un incarico così importante. Con un filo di ironia lo sceneggiatore, Sergio Algozzino, lancia il piccolo Caronte nell'oscurità illustrata dalla talentuosa Deborah Allo.



Ho sentito parlare di questo graphic novel fin dal giorno della sua uscita, trovato in rete esclusivamente recensioni positive che mi hanno convinta ad inserire il volume nella mia infinita wishlist. Come spesso accade, e voi lettori lo sapete bene, ciò che viene inserito nella suddetta lista fa la stessa fine di un frammento roccioso che viene assorbito da un buco nero, spuntando solo ogni tanto per ricordare la propria presenza al lettore oberato. 

Qui entra in gioco la mia amica fortuna che, inaspettatamente, mi ha regalato un colpaccio da maestro, facendomi trovare il volume in questione a metà prezzo: può questo non essere un segno del destino? E i segni non vanno mai ignorati.

Rasentando ormai la soglia della povertà, ho preferito uscire mentre le persone
con cui ero finivano la propria caccia e il piccolo Caronte si è messo a chiamarmi dal sacchetto di Libraccio "Leggimi, dai leggimi che sono carino!". Come si può facilmente comprendere sono sull'orlo di una crisi schizofrenica oltre che della povertà, ma è andata proprio così e io non dico bugie. Ho così aperto il volume e non sono più riuscita a chiuderlo finché non l'ho terminato. 

Quella che vi ho trovato all'interno è una storia cruda, cupa e a tratti anche sconcertante, raccontata però con una delicatezza magistrale. I temi toccati sono molteplici, dall'abbandono alla morte, dalla crescita alla scoperta del mondo, e tutti hanno la stessa valenza, non si sovrastano. Il figlio del fantomatico traghettatore di anime si trova a dover affrontare un viaggio inaspettato, che lo condurrà a conoscere tre diverse figure che fanno parte del suo mondo e che hanno ciascuno un'importante lezione da trasmettergli; seppur attraverso le metafore, quello che gli autori hanno fatto è stato raccontare come ci si auspica si riesca a reagire di fronte alle difficoltà, anche le più grosse. 

Come sempre tengo a precisare, non sono un'esperta di disegno, illustrazione o arte in generale, ma ho un mio gusto e mi piace giudicare le opere visive seguendolo: non c'è un solo particolare che io non abbia apprezzato in quest'opera. Tutti gli elementi sono coesi in maniera naturale e logica, creando un ensamble armonico e coinvolgente. I colori sono tetri e freddi ma, utilizzati con il tratto agglomerante di Deborah Allo, diventano avvolgenti, come per magia. La scelta fatta per la suddivisione dei capitoli è coerente e funzionale alla lettura, e ho notato anche un sottile e velato uno del metodo cliffhanger. 

In ultimo, ma non per questioni di importanza, voglio citarvi l'idea molto dolce e ben realizzata di inserire un QRcode, vero la fine della storia: inquadrandolo con la fotocamera del vostro cellulare verrete reindirizzati ad un video su YouTube che abbina le immagini alla musica, e potrete seguire le parole della canzone che ascolterete continuando a leggere il libro. 





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