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venerdì 27 aprile 2018

C'è chi riporta in vita opere meravigliose: "La primula rossa" di Emma Orczy, Fazi Editore

Buon giorno Amici dei Libri e buon venerdì!

In questi giorni sono un po' scombinata e vi sorprendo con una programmazione tutta diversa (wink)
Una recensione molto particolare prende oggi il posto dell'abituale rubrica del venerdì, portandoci a parlare di un romanzo davvero speciale che ho potuto leggere grazie a Fazi Editore, che ringrazio.


La primula rossa | Emma Orczy | Fazi Editore | aprile 2018 | 307 pagine, brossura | 13,00€



Il primo di un ciclo di romanzi che unisce spy story, romance e romanzo d'avventura.

«La sua vera forza scaturisce dalla vivida qualità cinematografica della scrittura»
Hilary Mantel

Parigi, anno di grazia 1792. Il Regime del Terrore semina il caos. I “maledetti aristos”, sventurati discendenti delle famiglie aristocratiche francesi, vengono mandati a morte dall'implacabile tribunale del popolo: ogni giorno le teste di uomini, donne e bambini cadono sotto la lama della ghigliottina. Ma in loro aiuto interviene un personaggio inafferrabile e misterioso, il quale, attraverso rocambolesche e ingegnose fughe, riesce a portare oltremanica i perseguitati del regime, nella libera Inghilterra. Dietro di sé non lascia tracce, se non il proprio marchio: un piccolo fiore scarlatto, che gli varrà il soprannome di Primula Rossa. Ma quale identità si cela dietro questo pseudonimo? Chi è l'audace salvatore, disposto a rischiare la propria vita in nome della nobile causa? L'incognita ossessiona l'astuto e crudele funzionario del governo francese Chauvelin e affascina l'alta società inglese: ma la soluzione del mistero si rivelerà tanto insospettabile quanto geniale. "La Primula Rossa", primo di un ciclo di romanzi scritto da Emma Orczy, è stato pubblicato nel 1905. Come scrive oggi Hilary Mantel, «la sua vera forza scaturisce dalla vivida qualità cinematografica della scrittura»: le immagini perfettamente inquadrate, l'emotività travolgente dei personaggi e l'equilibrio efficace tra narrazione e dialoghi hanno infatti conquistato generazioni di lettori e ispirato innumerevoli adattamenti per cinema, televisione e teatro. Ibrido tra spy story, romance e romanzo d'avventura, il ciclo della "Primula Rossa" viene qui presentato in una nuova traduzione.

Anche oggi cito uno dei miei buoni propositi per l'anno in corso, ovvero quello che prevede che io legga più classici di quanto abbia fatto negli anni passati; non appena ho trovato la trama di questo romanzo, tra le altre, mi sono resa conto che sarebbe stato perfetto e mi avrebbe permesso di fare un'esperienza di lettura particolare e molto ricca. 

Come spesso vi racconto, aver fatto approssimativamente le scuole dell'obbligo mi ha portata a desiderare, una volta cresciuta, di apprendere e di conoscere molte cose che altrimenti avrei ignorato e la lettura mi permette di fare proprio questo, che si tratti di scoprire nozioni per la prima volta oppure di rinfrescarle. Ritrovarmi nell'epoca della Rivoluzione Francese e approfondire ciò che è avvenuto durante il Regime del terrore ha risvegliato in me una certa curiosità e mi ha intrattenuta come pochi altri romanzi sono stati in grado di fare. 

Siamo a Parigi, è il 1792 e Maximilien de Robespierre conduce la sua personale battaglia contro l'aristocrazia francese, con il fine di eliminarne, uno a uno, ogni esponente in vita. La ghigliottina è il suo mezzo di morte e il panico è seminato tra i membri della casta, sottoposti al giudizio del Tribunale del popolo. 

Le ambientazioni sono accuratamente descritte e le atmosfere traspaiono chiaramente dallo stile, classico e ricercato ma al contempo efficace e visivo, della Orczy. I dialoghi, altrettanto, contribuiscono a rendere l'opera nel suo insieme particolarmente affascinante e, soprattutto appassionante, specialmente nel momento in cui il lettore viene "reso partecipe" nella ricerca dell'identità della misteriosa figura che è la Primula Rossa.

L'espediente meglio riuscito è senza dubbio quello del suddetto personaggio che, nonostante svolga un ruolo fondamentale ai fini dello svolgimento e della risoluzione della trama, è trattato in maniera particolare, quasi come le sue parti fossero "sfuggenti" quanto lo è lui. Il misterioso protettore dei perseguitati architetta ogni giorno un nuovo piano di fuga, traendo in salvo le povere vittime e lasciando dietro di se null'altro se non un piccolo timbro con un fiore rosso, che diventerà la firma del suo intervento. 

Come tutti gli "eroi" anche alla nostra Primula Rossa verrà dato del filo da torcere, in questo caso da un personaggio che devo ammettere di non aver disprezzato quanto mi sarei aspettata, il funzionario del governo francese Chauvelin. Un ulteriore menzione speciale va attribuita a colei che, a conti fatti, incarna l'essenza del personaggio principale, Lady Blakeney, una donna che è diventata la più chiacchierata e importante del Paese per la sua intelligenza e per il modo in cui quotidianamente la sfrutta; un'eroina rivoluzionare che attribuisce ulteriore pathos alla lettura, nell'arco del susseguirsi degli eventi. 

Sono stata davvero entusiasta di poter scoprire questo romanzo che, altrimenti, non avrei mai potuto leggere e non posso far altri che sperare che Fazi Editore continui a ritradurre e ripubblicare tutti i volumi successivi a questo, che completeranno questo accattivante ciclo. 




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