Buongiorno Amici dei Libri e buon mercoledì!
Torniamo a parlare di trasposizioni cinematografiche, questa volta in ambito fantascientifico.
"Storie della tua vita" è una raccolta di racconti di Ted Chiang edita da Frassinelli, che ringrazio sentitamente per avermi inviato una copia del volume, che prende il titolo dalla storia che prenderemo in esame oggi.
Nelle sessanta pagine di cui è composto il racconto è racchiusa una moltitudine di sentimenti potenti, quasi tutti in egual misura, che mi hanno portata a divorarle con grande avidità. La storia è quella di una donna, una linguista la cui routine quotidiana viene interrotta e sconvolta da un avvenimento più unico che raro: l'esercito ha bisogno di lei per decodificare l'intellegibile sistema comunicativo di una specie aliena arrivata sulla Terra.
Ci troviamo così davanti alla prima differenza presente tra i due supporti: nel libro viene quasi del tutto tralasciata la spiegazione di come la protagonista venga reclutata per la missione, mentre nel film abbiamo la possibilità di procedere per gradi, partendo dall'inizio e passando per il colloquio che lei avrà con il colonnello incaricato di farle accettare il lavoro.
Una volta presa la decisione e recatasi sul posto, farà la conoscenza di Gary, Ian nel film, un fisico teorico che le verrà affiancato per dissipare la matassa del linguaggio alieno, senza sottovalutare l'aspetto matematico e scientifico della questione.
Siamo giunti al punto in cui devo necessariamente smettere di fornirvi dettagli sullo svolgimento, evitando così di rovinarvi il gusto della lettura e della visione; generalmente, ciò che più ho apprezzato è la fedeltà mantenuta dal regista nel rappresentare le due creature aliene con cui gli umani si interfacceranno nell'arco della storia. Se leggendo il libro è stato leggermente faticoso immaginare come potessero apparire le creature, vedendole comparire sullo schermo è stato emozionante.
Ho provato una fortissima empatia nei confronti della protagonista, soprattutto grazie alla storia "collaterale" che lei, alternandola a quella principale, ci racconta, fatta di suoi ricordi tanto vividi d farli sembrare nostri. La scelta di Amy Adams per il ruolo principale mi ha inizialmente lasciata perplessa, nonostante io ami i suoi lavori precedenti; fortunatamente mi sono dovuta ricredere, trovandomi davanti ad una prova attoriale da non sottovalutare. Non ho ahimè apprezzato allo stesso modo l'attore scelto per interpretare Gary, che ho trovato privo di peculiarità e tendenzialmente spento.
Forest Whitaker, invece, scelto per il ruolo del colonnello ha svolto un lavoro eccellente, come d'altronde accade la maggior parte delle volte in cui lo vedo recitare. Ha uno dei volti più espressivi e accattivanti che conosca.
Entrando nel merito di quanto sia stato necessario aggiungere ai fini della buona riuscita della pellicola cinematografica, non ho trovato disturbante nessuna delle "licenze" poetiche prese in fase di sceneggiatura, apprezzando particolarmente che, in linea generale, il finale sia stato corrispondente a quanto ho letto precedentemente.
Spero davvero che decidiate di fare questo confronto anche voi, incentivati anche dalla brevità del racconto, e che mi facciate sapere che cosa ne avrete pensato. Io sono rimasta davvero segnata da questa esperienza e non escludo che rileggerò il libro; il dvd del film ha già conquistato una posizione d'onore nella mia collezione.
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