Buon pomeriggio a tutti Amici dei Libri e ben ritrovati.
Oggi chiacchieriamo di un libro che ho avuto l'opportunità di leggere grazie a Libri Mondadori.
Ve lo dico subito, preparatevi perché sarò particolarmente persuasiva: ho adorato questo romanzo e mi sono già attivata per recuperare il precedente dell'autore.
Mi ero precedentemente imbattuta in Matteo Cavezzali, sfogliando in libreria le pagine del suo precedente romanzo, "Nero d'inferno", e inserendolo quasi subito in wishlist, attirata dai temi trattati e, soprattutto, dal fatto che la storia fosse basata su un personaggio realmente esistito.
Anche con questo nuovo libro, l'autore ripropone un'ambientazione a lui nota, la Romagna, concentrandosi però su un paesino immerso nelle paludi, Afunde; è proprio da qui, cioè fin dalle prime righe, che il lettore viene preso per mano e accompagnato attraverso una terra ricca di folklore e di leggende tramandate di bocca in bocca che, trasudante tutte le difficoltà del primo dopoguerra, si prende grande spazio, diventando a tutti gli effetti una protagonista della storia.
L'elemento che più ho amato in assoluto è proprio l'accuratezza dedicata alle descrizioni degli ambienti, del paese e della natura che lo racchiude: il romanzo diventa via via sempre più sensoriale e prepara un terreno davvero caratteristico, all'interno del quale si muoveranno dei personaggi straordinari.
Ogni attore della vicenda ha un ruolo molto preciso e magistralmente presentato nonostante, per assurdo, le pagine che compongono il libro non siano moltissime. Penso che Cavezzali abbia svolto un lavoro di straordinaria caratterizzazione, dimostrando di essere dotato di grande profondità e di una capacità di osservazione che va al di là di ciò a cui, personalmente, sono abituata.
Perfino la struttura è resa particolare dalla direzione che, ad un certo punto, la storia sembra prendere di sua spontanea volontà, quasi avesse un proprio potere decisionale: superata la metà, infatti, mi sono chiesta se la strada che stavamo percorrendo fosse destinata a sfociare nell'assurdo più totale o se, a breve, sarebbe "rientrata nei ranghi". Volendo utilizzare un termine che ultimamente viene parecchio sfruttato, questo potrebbe essere un libro "weird", ovvero "tanto strano quanto totalmente geniale".
Il presupposto su cui si basa la vicenda potrà sembrarvi usuale, all'inizio, ma state pur certi che, quando meno ve lo aspetterete, vi ritroverete invischiati in un viaggio incredibile, oscuro e ai limiti del sovrannaturale, completamente risucchiati in un mondo che dovrebbe appartenere soltanto ai personaggi ma, in realtà, sarà diventato un po' anche il vostro.
Io spero davvero che scegliate di imbarcarvi in questa avventura, che saprà totalizzare la vostra attenzione facendovi divorare in un sol boccone un romanzo che, di sicuro, non dimenticherete tanto facilmente.
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