Pagine

mercoledì 23 febbraio 2022

"Namiko e i giardini di Kyoto" di Andreas Séché | Un piccolo, grande contenitore di emozioni

Buongiorno Amici dei Libri e ben ritrovati!

Il libro di cui parliamo oggi è perfetto per accompagnarci nella transizione tra inverno e primavera, e devo ringraziare come sempre Mondadori per avermelo inviato e per avermi invitata a leggerlo.

Attraverso una storia d'amore unica e commovente che mette a confronto la mentalità occidentale con quella orientale, questo romanzo esplora l'eterno dilemma tra ragione e cuore, tra avere ed essere, trovando una risposta nella poesia.

Quando un giornalista tedesco di ventinove anni si reca in Giappone per un reportage sull'arte dei giardini, non può certo prevedere che questo viaggio cambierà la sua vita per sempre. Nel corso delle sue passeggiate nei giardini di Kyoto incontra infatti la misteriosa e sensibile studentessa Namiko, custode di un rapporto intimo con la natura, e ne rimane immediatamente affascinato. Ascoltandola ripercorrere l'arte millenaria che rende questi giardini spazi di meditazione e armonia, si rende conto che la donna sussurra e che il tono sommesso della sua voce regala alle parole un'intensità e un significato del tutto nuovi, in grado di toccare le corde più profonde dell'anima. Namiko sussurra non solo con le parole, ma anche con i gesti, lo sguardo e il tatto. Per il giornalista è solo il primo passo di un lungo viaggio, dentro una cultura celata nei caratteri della scrittura e nei tradizionali kúan che il protagonista inizierà a comprendere con l'aiuto del padre di Namiko. Finché una notte, seduto al fianco della giovane donna nel "giardino dei sospiri alla luna" ad ascoltare la melodia di un flauto tradizionale, si troverà a dover prendere una decisione difficile e da cui non potrà tornare indietro. Attraverso una storia d'amore unica e commovente che mette a confronto la mentalità occidentale con quella orientale, questo romanzo esplora l'eterno dilemma tra ragione e cuore, tra avere ed essere, trovando una risposta nella poesia.

Avete ragione, per la primavera forse è ancora presto ma qui da me cominciano già ad esserci giornate che intiepidiscono il cuore: questo è solo il primo motivo per cui mi sento di consigliarvi più che calorosamente la lettura di "Nimiko e i giardini di Kyoto". 

Chi mi conosce da tempo sa che non sono una grande esperta di cultura e letteratura orientale in generale, giapponese in particolare, ma questa storia mia ha, come si dice, "chiamata" con argomentazioni davvero convincenti; la brevità del romanzo mi ha fatto pensare subito a quelle favole tramandate di bocca in bocca, dandomi l'idea di potermi aspettare un racconto poetico e profondo, come poi effettivamente si è rivelato essere.

L'unica nota dolente o, per meglio dire, il risvolto della medaglia, è che una volta girata l'ultima pagina vi ritroverete a volerne ancora, come se non foste pronti a lasciare andare né la storia né tantomeno i personaggi che stavate imparando a conoscere e ad amare. 

La grande capacità dell'autore trovo che stia nel riuscire a mettere insieme una vasta quantità di elementi senza che nessuno di essi appesantisca mai la storia: ho letteralmente adorato i momenti in cui Namiko dona al suo innamorato piccole perle sul suo Paese, sulla sua lingua e sulle tradizioni che la accompagnano da sempre, rendendo ancora più romantica la loro tenerissima storia.

Voi sapete certamente due cose, se non è la prima volta che passate da queste parti: io non faccio spoiler, mai, e non vi dico bugie. Fossi in voi, insieme all'acquisto del romanzo preventiverei anche quello di una bella scorta di fazzoletti e anche di qualcosa di vagamente consolatorio, come del cioccolato, oppure assicuratevi di avere vicino il vostro amico a quattro zampe da abbracciare una volta terminata la storia. Il tutto vi tornerà sicuramente utile!

Concludo con una piccola nota sulla narrazione, che ho apprezzato, ma che avrei voluto di dilungasse maggiormente sulla descrizione di coloro che, a tutti gli effetti, fanno parte del cast dei personaggi, i Giardini di Kyoto. Da grande fan delle descrizioni naturalistiche, ne ho sicuramente percepito l'atmosfera ma avrei voluto leggerne ancora, e ancora...parecchio di più.

Io spero che vogliate accogliere questo mio consiglio di lettura e, altrettanto, mi auguro di rivedervi da queste parti per sapere se lo abbiate apprezzato quanto me.

Nessun commento:

Posta un commento