Buon martedì a tutti voi!
Vi siete riposati durante questo lungo week end? Io sì e sono prontissima per fare la prima recensione del mese di novembre, che non avrebbe potuto riguardare un libro più in tema di questo.
Prima, però, ringrazio tantissimo Martina del Blog Lettrice di Sogni, per avermi coinvolta nell'evento, e Libri Mondadori, per avermi fornito una copia digitale del romanzo.
Una magione isolata e maledetta. Un gentiluomo carismatico ma inquietante. E una donna coraggiosa, decisa a svelare i loro segreti.
«Questa casa è marcia fino al midollo, puzza di putrefazione, trabocca di ogni possibile perfidia e crudeltà. Ho provato a restare sana di mente, a tenere alla larga questa malvagità, ma non ci riesco e sto cominciando a perdere la cognizione del tempo e dei pensieri. Ti prego. Ti prego.»
Noemí Taboada riceve una lettera angosciata e delirante da sua cugina Catalina, che ha appena sposato un inglese altolocato e che implora il suo aiuto. E così si reca a High Place, una tetra dimora sperduta tra le montagne del Messico. Noemí è poco credibile nei panni della crocerossina: è una raffinata debuttante, più adatta ai cocktail party che alle indagini poliziesche, ma è anche caparbia, sveglia, e non si lascia intimorire facilmente: certo non dal marito di Catalina,
uno sconosciuto dall'aria sinistra ma intrigante; né dal padre, l'anziano patriarca che sembra particolarmente attratto da lei; e neppure dalla casa, che inizia a invadere i suoi sogni con visioni di sangue e sventure. Il suo unico alleato in questo luogo inospitale è il più giovane membro della famiglia. Ma forse anche lui ha un oscuro segreto da nascondere. Mentre dal passato riemergono storie di violenza e follia, Noemí viene lentamente risucchiata in un mondo terrificante e seducente al tempo stesso. Un mondo dal quale potrebbe essere impossibile fuggire.Ad oggi non posso certo dire di aver letto tante storie di questo genere; quel che è sicuro, però, è che "Mexican Gothic" occupa al momento il primo posto della mia personale classifica. Non c'è un solo elemento che mi senta di criticare nel lavoro di Silvia Moreno-Garcia (e di tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione dell'edizione italiana): il primo che mi sento di evidenziare riguarda il forte contrasto che c'è tra la personalità della protagonista, all'apparenza frivola e superficiale, con il mistero di cui dovrà occuparsi e che cercherà di districare. Appena il lettore inizia a conoscere Noemì si chiede se non stia leggendo il libro sbagliato: come farà questa ragazza cittadina, così concentrata su se stessa e sui suoi interessi modaioli, ad occuparsi della richiesta di aiuto di sua cugina Catalina? Penso sia stato geniale partire da un enigma "sociologico".
Questo ha reso particolarmente avvincente lo sviluppo del personaggio di Noemì, che l'autrice ha fatto evolvere nell'arco della vicenda in maniera molto umana, scatenando secondo me un esercizio di empatia nel lettore. Le manifestazioni di disagio della ragazza non si addicono forse alle eroine cui siamo stati abituati in tutti questi anni ma la rendono incredibilmente realistica, nonostante il romanzo sia colmo di elementi paranormali e magici.
Ed è proprio questa un'altra caratteristica che mi ha conquistata: il realismo magico è bilanciato con sapienza e maestria, perfettamente combinato con la tensione che c'è per motivi differenti, come i rapporti familiari tra parenti che non si conoscono bene. Il risultato è un libro che contiene davvero molte facce di una stessa medaglia, ricco di influente appartenenti a generi diversi, perfettamente miscelati come fossero gli ingredienti di una pozione magica.
C'è un'altra protagonista nella storia, che tenta di dare del filo da torcere a Noemì togliendole quasi le attenzioni con il suo carattere imponente e irresistibile: la villa, High Place, con questo nome così evocativo ha la capacità di non ridursi a semplice ambientazione ma di prendersi con prepotenza un ruolo attivo nella vicenda, grazie al mistero che la riempie e all'inquietudine che trasmette attraverso tutti i segreti che nasconde.
Ditemi, ci sarebbe stato qualcosa di meglio da leggere nei giorni di Halloween? Direi proprio di no. Non lasciatevi fermare, però, da questa atmosfera cupa e pazzamente creepy: "Mexican Gothic" è un romanzo talmente coinvolgente da essere perfetto da leggere in qualsiasi periodo dell'anno!
Lo stile di scrittura dell'autrice, infatti, è paragonabile ad una morsa mascherata da melodia che, inizialmente con dolcezza ma poi con voracità, cattura l'attenzione del lettore, imprigionandolo tra le sue grinfie e impedendogli di posare il libro se non quando lei stessa decide che sia il caso di farlo. Che bello quando ti imbatti in qualcuno di diabolicamente capace: ti prego, Silvia Moreno-Garcia, fai di me ciò che vuoi ma non stropicciarmi troppo. Questo è quello che ho pensato fin dall'inizio della lettura.
Credo che arresterò coattamente il flusso dei miei pensieri, per evitare di aggiungere informazioni che potrebbero risultare eccessive. Mi raccomando, però: recuperate questo volume magico. Sono sicura che non ve ne pentirete.
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