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lunedì 6 luglio 2020

Review Party | "Ricatti" di Claudia de Lillo alias Elasti, ed. Mondadori

Quando torna in libreria un'autrice del cuore

Buon inizio settimana a tutti!
Sono particolarmente felice di raccontarvi dell'ultima lettura che ho fatto, poiché riguarda un'autrice che ha lasciato il segno nel mio cuore con il primo libro di questa stessa serie e il cui ritorno mi ha entusiasmata. Ringrazio Mondadori per la copia del romanzo e Tiziana del blog The Mad Otter per avermi coinvolta nell'evento di rilascio.


Nina Forte ha trentacinque anni, un olfatto portentoso e un lavoro da autista privata. Il quadro si fa tondo se ci si mettono qualche frustrazione professionale, un figlio adolescente che non le dà tregua, un ex compagno intrusivo e un padre affetto da demenza senile. Proprio quando questa scacchiera governata con fatica sembra ricomporsi, si fa avanti Tony Colombo, cliente occasionale, colto e affascinante private banker che le propone di essere la sua driver a tempo pieno. Nina accetta. Viaggia in Italia e all'estero, entra in un mondo dorato e opulento, partecipa a feste e cene eleganti, e il suo sguardo si posa sgomento su uomini d'affari, imprenditori, giornalisti, donne bellissime e misteriose. Tanta prossimità con il capo accende un gioco sottile di seduzione e scoperta in cui Nina fatica a mettersi a fuoco.
Anche perché i giri di Colombo si rivelano progressivamente sempre più torbidi e rischiano di travolgere anche lei. Claudia de Lillo accompagna la sua Nina negli ambienti della prostituzione, dentro una ragnatela di ricatti che le toglie lucidità e trasparenza e sembra allungare un'ombra anche nell'intimo del suo teatro famigliare. Come la sensibilità di Nina per gli odori, così la scrittura di de Lillo registra la complessità del mondo e dei sentimenti e accende, come fosse un neon, il monito per cui si devono fare i conti con il buio, quale che sia il prezzo da pagare.

Come ho anticipato fin da subito, "Ricatti" è il secondo volume di una serie a tinte gialle scritta dalla conosciutissima Elasti, Claudia de Lillo, che, oltre a scrivere, è una fantastica mamma multitasking: prima di inventare il personaggio di Nina, la protagonista di cui parliamo oggi, ha prodotto diversi libri su questo tema, che vi consiglio di recuperare. Poliedrica e davvero da stimare, la de Lillo è anche una seguitissima blogger sul suo Nonsolomamma, nonché speaker radiofonica. Tutto questo lo racconto per un semplice motivo: trovo che di persone così volenterose e piene di talenti ce ne siano poche e credo anche che per svolgere bene svariate attività così diverse tra loro ci voglia molto impegno. Tutto questo mi ispira e mi rende felice.

Veniamo però al fulcro di questa recensione, parliamo di Nina: diventata mamma molto giovane, vive con il figlio quattordicenne nello stesso quartiere degli anziani genitori. Cerca di mantenere un rapporto sano con il padre di suo figlio, nonostante questo non sempre sia semplice, e guida un auto privata. Ha ereditato questo lavoro dal padre e lo svolge, ormai da anni, con profondo rispetto e molta devozione. Potrebbe essere una donna come noi, se non fosse per un dettaglio: Nina percepisce gli odori in maniera diversa rispetto alle persone normali, ne trae delle informazioni che le permettono di scoprire dettagli sui suoi passeggeri, Nina...sente. (Proprio questo è il titolo del primo romanzo).

Questa caratteristica fa senza dubbio di lei un personaggio originale, così realistico ma con un pizzico di sensibilità in più a renderla speciale. Come forse si potrà intuire, ho un attaccamento particolare verso di lei e verso le storie di cui fa parte, e penso sia dovuto alla mirabile capacità di Claudia de Lillo di caratterizzarla, di renderla così reale agli occhi del lettore che quasi la presenta, e conduce entrambi attraverso una conoscenza molto simile a quella che si fa normalmente con una persona "vera". Io sento di aver fatto amicizia con Nina e di averla scelta come una di quelle persone che amo frequentare assiduamente.

Ad essere sincera, l'intero parco personaggi è il vero punto forte di questa serie: il figlio adolescente è spassosissimo e profondo allo stesso tempo, pieno di quelle contraddizioni che contraddistinguono i ragazzi più intelligenti e sensibili, e anche in questa seconda storia non è stato da meno. I genitori di Nina hanno altrettanto spessore e contribuiscono a far immedesimare chi legge, aggiungendo quel pizzico di follia in un menage familiare che penso quasi tutti noi possiamo riconoscere come simile al nostro.

Se la scorsa volta Nina si è mossa per vederci chiaro nella misteriosa morte del suo amico Guido, che aveva a che fare con l'ambiente bancario in cui lui lavorava, anche in questo romanzo la vedremo inserirsi in una dinamica simile, seppur le vicende si svolgano in una direzione differente. Trovo davvero lodevole come l'autrice sia in grado di coinvolgere chi legge, rendendo scorrevoli e godibilissime le quattrocento pagine di cui è composto il libro. Le perfette descrizioni delle sensazioni, delle intuizioni di Nina e l'incalzante sequela di avvenimenti fa sentire il lettore parte integrante dello sviluppo e coinvolge anche quelli più scettici.

La "risoluzione del caso" è, anche questa volta, originale e acuta, senza però portare via spazio alla vera protagonista assoluta che, secondo me, è l'emotività. Nina è un personaggio da ammirare, un po' come dicevo prima della sua creatrice, e sento che potrebbe arrivare davvero al cuore di tutti, con la sua profonda umanità e il suo coraggio contagioso. Spero davvero che chiunque legga questa recensione decida di darle un'occasione, sono certa che sarebbe impossibile pentirsene.

Infine, ecco due parole da profana sullo stile di scrittura che ha certamente tutte le caratteristiche sopra elencate, ed è in grado di trasmettere familiarità grazie a semplicità e scorrevolezza. Apprezzo sempre la decisione di scrivere in terza persona, ancor di più se chi lo fa ha la capacità di formulare e gestire bene i discorsi diretti che, in questo modo, attribuiscono un grande valore aggiunto all'esperienza di lettura. 

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