Pagine

giovedì 16 luglio 2020

Review Party | "Le ombre" di Alex North, ed. Mondadori

Le ombre continuano a fare paura a tutte le età

L'estate è ormai inoltrata e sono sicura sarete d'accordo con me sul fatto che non c'è niente di meglio, in questo periodo, di leggere un bel thriller psicologico, ben congegnato.
Come sempre, prima di raccontarvi la mia esperienza, ringrazio chi mi ha compresa nell'evento ovvero Raffaella di The Reading's Love Blog e Mondadori per avermi fornito la copia del romanzo.


Le Ombre, il nuovo sconvolgente thriller di Alex North, autore del bestseller L'Uomo dei Sussurri, conferma le doti di grande scrittore dell'autore, degno erede di un mostro sacro del genere come Stephen King.

Sono passati venticinque anni dai terribili fatti che hanno cambiato la vita di Paul Adams per sempre quando era un ragazzino, e lo hanno allontanato da Gritten, la sua città. Tutto per colpa di Charlie Crabtree. C'è sempre stato qualcosa di strano e inquietante in lui, qualcosa di non chiaro. Paul e il suo migliore amico James erano inseparabili, fino a quando Charlie non si è intromesso nelle loro vite e li ha divisi, coinvolgendoli in una rete di fantasie sempre più sinistre e di sogni sempre più terribili, che affascinavano gli altri ragazzi, plagiati dal suo minaccioso carisma. Paul sapeva di dover fare qualcosa al riguardo, ma non l'ha fatto, e a un certo punto è stato troppo tardi. Adesso ha lentamente rimesso insieme la sua vita, ma quando le condizioni fisiche di sua madre, anziana e malata, cominciano a peggiorare, Paul deve tornare a casa, malgrado ogni parte di lui opponga resistenza. Non passa molto tempo prima che le cose inizino ad andare male. Viene commesso un altro delitto, sua madre è spaventata e dice cose incomprensibili e lui stesso ha la sensazione che qualcuno lo stia seguendo. Tutto ciò gli ricorda la cosa più inquietante di quel tremendo giorno di venticinque anni fa: non è stato solo l'omicidio, ma il fatto che, da quel momento, di Charlie Crabtree si sono perse le tracce.

Leggo thriller sempre con molto piacere, qualsiasi sia la stagione in corso: è decisamente il genere letterario che preferisco su tutti gli altri.
Con il passare degli anni, e delle letture, è inevitabilmente diventato sempre più complesso trovarne di originali e del tutto soddisfacenti poiché, diciamocelo, inventarsi nuovi pretesti e nuove trame è diventato davvero arduo. 
Non posso dirvi di essere totalmente d'accordo con la visione di alcuni, che vede Alex North come l'erede del più grande, il Re, Stephen King, ma certamente sono stata contenta di conoscere questo autore che trovo molto dotato e con delle idee veramente interessanti e ben sviluppate.

I romanzi basati sul mistero che avvolge il sogno e le sue dinamiche, sono spesso interessanti e affascinanti ma non sempre, anzi, sono elaborati in maniera corretta e resi, di conseguenza, riusciti a tutti gli effetti. Nel caso di North, ci sono diversi aspetti che giocano a suo favore e che mi hanno permesso di costruire un'opinione totalmente positiva nei suoi confronti. I personaggi che ha creato ricordano vagamente quelli che si muovono nelle atmosfere anni '80 di It e Stranger Things, e l'espediente di ambientare il romanzo in due momenti temporali differenti e collegati tra loro rende il tutto più avvincente e misterioso.

L'elemento che ho trovato meglio riuscito di tutti è il ritmo: la storia inizia lentamente, senza pretese, quasi fosse dormiente...in attesa di potersi risvegliare e catturare chiunque la stia leggendo. Verso la metà della narrazione si percepisce una crescita graduale della suspance e un'intricarsi inesorabile di notizie e non detti, che creano nel lettore alte aspettative e molta curiosità. Questa dovrebbe essere la base di tutti i libri scritti con lo scopo di intrattenere e, perché no, anche un po' spaventare. Forse, il vero punto comune tra North e King non è tanto la scrittura o la velleità, quanto la scelta stilistica di scrivere thriller psicologici che restano a cavallo della linea sottile che li separa dagli horror.

Seppur non sia un espediente particolarmente innovativo, ho apprezzato di poter scoprire dal protagonista, nonché voce narrante, sia quanto è successo anni prima, l'evento da cui si scatenano tutte le vicende successive, sia gli avvenimenti presenti che, inevitabilmente, ripercorrono quelli passati e dimostrano di esserne legati indissolubilmente. L'alternarsi delle narrazioni e ben scadenzato, non eccessivamente schematico, e riesce così ad incuriosire particolarmente il lettore ogni volta che viene lasciato in sospeso per passare a raccontare gli accadimenti di un periodo diverso. 

Mi è piaciuto, infine, che il "nemico", l'antagonista per eccellenza non sia solo qualcuno di materiale, una persona fisica, ma si parli anche spesso dei propri demoni personali, quegli spettri che ognuno di noi si porta dietro e da cui, inevitabilmente, ci lasciamo condizionare e, a volte, addirittura guidare. L'ho trovato un romanzo più introspettivo di quanto non fosse "dovuto", e ben approfondito sotto il punti di vista psicologico, come è giusto che sia. Un lavoro davvero ben fatto.

Se doveste essere anche voi, come me, divoratori di thriller vi consiglio di recuperare il volume e tuffarvi nella lettura; nel caso in cui voi non ne foste attratti ma conosceste qualche appassionato, non esitate: fategli un regalo.


Nessun commento:

Posta un commento