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martedì 22 maggio 2018

Per il ciclo "Noir sorprendenti": "Notturno salentino" di Federica De Paolis ed. Mondadori

Buongiorno Amici dei Libri e buon martedì!

Oggi doppio post e prima del tradizionale appuntamento con Teaser Tuseday, vi parlo di un bellissimo noir che ho avuto l'opportunità di leggere grazie a Libri Mondadori, che ringrazio. 

Notturno salentino | Federica De Paolis | Mondadori | aprile 2018 | 264 pagine | Brossura con alette | 18,00€

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Una masseria in Salento, una festa, estate. Una Puglia arsa dal sole, meravigliosa e impenetrabile, colonizzata da ricchi milanesi e romani e dalle loro case di villeggiatura, abitata da personaggi astuti e imprevedibili. La tenuta accanto a quella in cui si svolge la festa è appena stata comprata da Livia, che ha poco più di quarant’anni, due figli piccoli, Marta e Tito, e un compagno, Boris, che l’ha lasciata per l’ennesima volta sola, per un viaggio di lavoro. Con lei si sono trasferite due donne, per aiutarla durante la vacanza a badare ai bambini e a sistemare la nuova casa: Cynthia, una conturbante e sensuale ragazza nigeriana, e la polacca Klara, una giovane intransigente e nevrotica.
Livia conosce Brando, un misterioso e affascinante signore più grande di lei, che pare non avere altro scopo al mondo se non sedurla. Per gioco e per vendetta, decide di uscire con lui.
L’indomani, in un pozzo in fondo al giardino della tenuta, Livia trova il corpo senza vita di Antonio Locandido, un fabbro salentino giovane e sfacciato che ha avuto l’ardire di flirtare con entrambe le ragazze che lavorano per lei. E tutto inizia a precipitare.
In un girotondo di turbamenti e bugie, menzogne e omissioni, Livia, che si trova a essere tra i sospettati della polizia, cerca di mettere ordine nella realtà e fare i conti con se stessa, mentre l’indagine intorno alla morte di Antonio si infittisce.

In un crescendo di tensione, Notturno salentino può essere letto come un thriller hitchcockiano in cui una donna vede la propria vita sconvolta e messa sottosopra da un evento imprevisto e molti enigmi, ma anche come un affresco che indaga l’animo umano e la complessità dei rapporti che legano una famiglia, finiti i primi ardori dell’amore, quando la routine quotidiana comincia a presentare il conto.
Uno splendido romanzo che ricorda grandi successi internazionali come Gone Girl e La ragazza del treno, in una sintesi originale e raffinata, impreziosita dalla magnifica ambientazione salentina.

Mi aggancio al commento che potete leggere qui sopra, dove "Notturno salentino" viene paragonato a quello che io ritengo un grande capolavoro, "Gone girl" di Gillian Flynn, e a "La ragazza del treno", grande successo di qualche estate fa: mi trovo sorprendentemente d'accordo con il primo affiancamento, nonostante la Flynn resti per me inarrivabile, specialmente per quel che riguarda la scrittura e le idee che stanno alla base delle sue storie. Sul libro della Hawkins ho meno da dire, mi è piaciuto appena l'ho letto ma, con il tempo, mi sono resa conto di non aver conservato molto da quell'esperienza; ritengo che il lavoro della De Paolis sia di gran lunga superiore sotto tutti gli aspetti. 

Inizialmente ho temuto di essermi imbattuta in un ritmo di avanzamento non troppo sostenuto, impressione che mi ha un po' preoccupata ma che è stata subito sostituita dal crescente entusiasmo che ho provato immergendomi nell'intricata trama in via di sviluppo.
Ho trovato che non tutti i personaggi fossero caratterizzati con la stessa attenzione, creando una specie di gerarchia piramidale in cui la protagonista è quella che conosciamo di più e, via via, scendendo...

Come spesso sento dire in questo periodo, si è andato creando un trend che gli autori di gialli, thriller e noir sembra stiano cavalcando, quello di ambientare un avvenimento catastrofico come un omicidio in un contesto socialmente molto alto e privilegiato, così da mettere in evidenza le crepe che avanzano anche "nelle migliori famiglie", quelle che sembrano non avere problemi ma solo soddisfazioni. Per quanto non apprezzi particolarmente chi segue i filoni dettati dalla "moda del momento", non ho disprezzato questa scelta, l'ho trovata ponderata e molto ben sviluppata, e credo accresca la articolarità del lavoro. 

Ciò che più amo del genere noir è l'atmosfera, non incalzante e al cardiopalma come accade nel thriller psicologico, ma inquietante e tensiva, come se riuscisse in qualche modo a coinvolgere maggiormente chi legge, come vivesse gli accadimenti in prima persona. Altrettanto egregiamente sviluppati sono i rapporti familiari presenti tra i personaggi principali e anche tra alcuni di contorno: la grossa empatia che si scatena ho ritenuto fosse irrefrenabile. 

In conclusione non posso far altro che consigliarvi di recuperare questo romanzo e di stare bene attenti a restare vigili durante la lettura: la paranoia si insinua strisciando, senza fari vedere. 


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