Pagine

venerdì 10 novembre 2017

Recensione "La Signora dello Zoo di Varsavia" di Diane Ackerman

Buongiorno Amici dei Libri!

Oggi vi parlo di un libro che mi ha straziato il cuore, che ho amato e odiato allo stesso tempo.


Titolo: La signora dello zoo di Varsavia
Autore: Diane Ackerman
Traduttore: M. Dompè
Editore: Sperling & Kupfer
Collana: Saggi
Edizione:
Anno edizione: 2017
Formato: Rilegato
Pagine: 348 

Dal bestseller del New York Times ora un grande film con Jessica Chastain


«Non posso immaginare una storia più bella o una narratrice più brava. La signora dello zoo di Varsavia vi commuoverà.» - Jonathan Safran Foer

«Sarebbe un romanzo grandioso... Solo che è una storia vera.» - Jared Diamond, Premio Pulitzer


Varsavia, 1939. Antonina Żabińska e suo marito, il dottor Jan Żabiński, gestiscono lo storico zoo della città con cura e dedizione. Quando la Polonia viene invasa dai nazisti, però, oltre ai bombardamenti e all'occupazione la coppia è costretta a sottostare anche al nuovo capo zoologo nominato dal Reich, Lutz Heck, che prevede un programma di allevamento selettivo per la struttura. Reagendo allo sgomento, i due coniugi si impegnano prima a salvare gli animali superstiti e poi, quando la violenza nazista si accanisce contro gli ebrei, non esitano a trasformare lo zoo e i suoi sotterranei in un rifugio per i perseguitati. All'odio per chi è diverso e alla follia di voler imporre alla natura un disegno mitomane, Antonina e Jan oppongono l'amore e il rispetto per la vita e per gli esseri umani, a costo di mettere in pericolo la propria famiglia. Grazie a loro, più di trecento ebrei e militanti della Resistenza polacca riusciranno a sfuggire alla furia nazista e a mettersi in salvo. Basandosi sul diario di Antonina e su molte altre fonti storiche, l'autrice ha recuperato dall'oblio una storia vera di coraggio e compassione, che getta una luce di speranza su uno dei periodi più bui per l'umanità.

Chi mi conosce sa che non sono solita leggere saggistica, se non in alcuni casi: ultimamente sto imparando ad apprezzare il genere, soprattutto grazie ad una persona in particolare che, da qualche tempo, si occupa egregiamente di farmi scoprire titoli interessanti, inusuali e pieni, colmi di significato.



Non appena ho saputo della ripubblicazione di questo libro, senza informarmi o pensarci più di tanto, ho iniziato a desiderare di leggerlo; sembrerà banale ma amo gli animali, mi sarebbe forse bastato il solo leggere le parole “Zoo di Varsavia” per essere persuasa all’acquisto. Quando poi, poco dopo, ho appreso quanto fosse importante e potente il tema di cui Diane Ackerman ci parla, non ho più avuto il minimo dubbio.


Non è stata una lettura semplice, non vi mentirò. 
C’è da dire che l’ho affrontato in uno dei periodi dell’anno più carichi per me (14 ore di lavoro al giorno, particolarmente fisico e stancante) ma, nonostante tutto, non ho potuto fare a meno di appassionarmi visceralmente alle vicende narrate.

Sapere di leggere una storia vera mi ha fatto provare sentimenti contrastanti: amo particolarmente conoscere realtà, storie che qualcuno ha vissuto e che desidera raccontare ma, allo stesso tempo, mi trovo in grande difficoltà emotiva, a causa dell’evidente problema che ho con l’empatia. Certamente, essere in grado di far immedesimare il lettore è un’arte che appartiene all’autrice di questo scritto, seppur con me si vinca abbastanza facile (wink!) e, per quanto lo stile di scrittura che ho imparato ad amare sia a mio parere difficile, quasi telegrafico e a tratti un po’ troppo distaccato, ho sofferto molto.



È sempre, costantemente importante venire a conoscenza e, soprattutto, ricordarsi di quanto avvenuto in passato, specialmente quando si tratta di accadimenti gravi e inumani come quelli che hanno caratterizzato le guerre. Tutte le guerre, mondiali o meno che siano; essendo questo un tema ampiamente trattato, persino abusato, spesso non come si deve, si rischia con estrema facilità di dare per scontate cose avrebbero il diritto, se non il dovere, di fungere da monito per ognuno di noi, nonostante oggi sia molto più facile liquidare il tutto con un “sì, lo sappiamo, le guerre hanno ucciso e uccidono tante persone innocenti…”
Siamo proprio sicuri di saperlo? 

Consiglio la lettura di questo libro a chiunque non abbia paura di smuovere, dentro di sé, emozioni potenti e disturbanti, che desideri guardare con occhi diversi alcuni avvenimenti che si pensa essere conosciuti e ampiamente narrati.

#pazzagioia



Ringrazio moltissimo Sperling&Kupfer per avermi permesso di leggere e recensire questo libro stupendo e vi ricordo, o vi annuncio nel caso in cui non lo sappiate, con non poco entusiasmo, che giovedì 16 novembre uscirà l’omonimo film!

12 commenti:

  1. Sembra davvero molto molto bello! Se non riuscirò a recuperare il libro andrò sicuramente a vedere il film :)

    RispondiElimina
  2. Ero già curiosissima di vedere il film ma sapere che c'è anche un libro...😍!

    RispondiElimina
  3. Sembrano un libro e un film davvero da non perdere!

    RispondiElimina
  4. Non vedo l'ora di poter gustare il film al cinema 😍 ho troppe letture al momento per aggiungerne una nuova, ma la storia mi intriga tantissimo ❤

    RispondiElimina
  5. Ho visto il trailer del film e mi aveva incuriosito. Mi piacerebbe leggere il romanzo, soprattutto considerando che è tratto da una storia vera.

    RispondiElimina
  6. Io amo leggere i romanzi prima di vedere i film <3

    RispondiElimina