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giovedì 21 dicembre 2017

Recensione "Lacci" di Domenico Starnone

Buongiorno Amici dei Libri e buon giovedì!

Oggi  vi racconto le mie impressioni a proposito di un libro che ho letto in un soffio e che ho amato moltissimo; era nella mia libreria da un anno, desideravo leggerlo da momento dell'uscita ma, non so per quale motivo, ho fatto passare un sacco di tempo, nonostante fossi sicura che me ne sarei innamorata.


Titolo: Lacci
Autore: Domenico Starnone
Editore: Einaudi
Collana: Super ET
Anno edizione: 2016
Formato: Brossura
Pagine: 134
Prezzo: 12,00€


"Se tu te ne sei scordato, egregio signore, te lo ricordo io: sono tua moglie". Si apre cosi la lettera che Vanda scrive al marito che se n'è andato di casa, lasciandola in preda a una tempesta di rabbia impotente e domande che non trovano risposta. Si sono sposati giovani all'inizio degli anni Sessanta, per desiderio di indipendenza, ma poi attorno a loro il mondo è cambiato, e ritrovarsi a trent'anni con una famiglia a carico è diventato un segno di arretratezza più che di autonomia. Perciò adesso lui se ne sta a Roma, innamorato della grazia lieve di una sconosciuta con cui i giorni sono sempre gioiosi, e lei a Napoli con i figli, a misurare l'estensione del silenzio e il crescere dell'estraneità. Che cosa siamo disposti a sacrificare, pur di non sentirci in trappola? E che cosa perdiamo, quando scegliamo di tornare sui nostri passi? Perché niente è più radicale dell'abbandono, ma niente è più tenace di quei lacci invisibili che legano le persone le une alle altre. E a volte basta un gesto minimo per far riaffiorare quello che abbiamo provato a mettere da parte. Domenico Starnone ci regala una storia emozionante e fortissima, il racconto di una fuga, di un ritorno, di tutti i fallimenti, quelli che ci sembrano insuperabili e quelli che ci fanno compagnia per una vita intera.

Ho letto questa potentissima storia insieme ai componenti del mio gruppo di lettura, che gestisco in compagnia di Lastnightatmanderley.
Inizialmente non avevo compreso questo titolo nella lista di quelli da inserire nel sondaggio ma, quando una ragazza ha proposto di inserirlo, ho trovato fosse l'occasione migliore per decidermi ad affrontare. Ora posso dire: perché mai ho aspettato così tanto?

Il tema che Starnone tratta è uno dei difficili per me da affrontare ma, allo stesso tempo, uno di quelli che più mi coinvolge: il tradimento coniugale, che sempre più spesso aleggia sulle teste di moltissime famiglie, è molto meno sterile e fine a sé stesso di quanto, secondo me, siamo abituati a pensare. Chi è in grado di indagare a fondo, scavare nei meandri della psiche umana fino a riuscire a leggere tra le righe, interpretando ogni singola sfumatura di cui è composta, può davvero contribuire all'evoluzione di un pensiero ormai incastonato nelle nostre menti. 

Il protagonista della vicenda è un uomo che si scopre essere infedele fin dai primi anni della sua relazione, che sfocerà in un matrimonio, e che condurrà una vita colma di ombre e non detti; ciò che l'autore ci mostra, però, è molto più di questo, è la dinamica che s'innesca in un nucleo familiare completo nel caso in cui uno dei membri venga meno al patto di fedeltà, ci fa toccare con mano quanto i punti di vista, in una situazione simile, giochino un ruolo fondamentale, quasi muovessero i protagonisti come fossero pedine su una scacchiera. 

Il romanzo, suddiviso in libro primo, secondo e terzo, offre al lettore uno spaccato di vita quotidiana come se gli venisse raccontato personalmente, davanti ad una tazza di tè. Immaginate di venire a conoscenza di un fatto accaduto, e di recarvi a turno da ognuna delle persone coinvolte, come se voleste riuscire ad avere una visione chiara e completa di quanto avvenuto così da poter valutare chi sia la vittima e chi il carnefice. 

Io mi sono sentita esattamente in questo modo, alternando sentimenti contrastanti di pari passo con l'alternarsi dei punti di vista; inoltre, ho potuto cogliere la maestria di Starnone grazie ad un espediente particolare che ha deciso di utilizzare: la distrazione. Durante la lettura vi verranno forniti degli elementi che vi poteranno a credere di aver in mano una rosa di elementi atti al fine di far incastrare tutti i pezzi, per poi vostro malgrado dovervi rendere conto di aver perso il focus strada facendo. 

Non vi nascondo di aver pensato spesso, durante la lettura, al pettegolezzo che tempo fa è stato diffuso sul web, secondo cui la famosissima Elena Ferrante altro non dovesse essere che la moglie dell'altrettanto famoso Domenico Starnone. Beh, se così dovesse essere, io sceglierei ad occhi chiusi la scrittura del marito. Non avendo amato "L'amica geniale", di cui trovate qui la recensione, ero quasi intimorita all'idea di leggere "Lacci", per quanto stupidamente visto che non sono in possesso di nessuna garanzia rispetto a questo fatto (wink!)

Bando alle ciance: 5 stelle piene e luminosissime per questo libro, che mi ha fato venire un'irrefrenabile voglia di recuperare altro dell'autore. 


#pazzagioia

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